Una novità enorme per i mercati crypto e Bitcoin: è passata sotto silenzio e fai ancora in tempo a sfruttarla per ragionare sul futuro dei tuoi investimenti.
SEC ha recentemente approvato la modalità di creazione in kind per gli ETF Bitcoin. La notizia – bollata come inutile tecnicismo – è stata ignorata dal grosso degli investitori. In questo editoriale invece, anche con l’aiuto di quanto pubblicato da Teddy Fusaro di Bitwise, proverò a spiegarti perché si tratta di un cambiamento enorme sia in senso tecnico, sia di sentiment sia di effettivo funzionamento degli ETF.
Ci sono vantaggi per i gestori, per gli AP (gli intermediari che possono interagire direttamente con l’ETF) e più in generale per la qualità di questi prodotti. Non è soltanto una questione tecnica: è il segnale che tutto è già cambiato negli Stati Uniti.
In kind: la vera rivoluzione per il mondo crypto nella finanza che conta
Prima nota positiva: non tutti si sono accorti né hanno prezzato un cambiamento enorme nella gestione degli ETF su Bitcoin e Ethereum negli USA. Quindi fai ancora in tempo a arrivare prima degli altri.
Per capire la portata del cambiamento sul lato tecnico, qui c’è un ottimo thread da parte di Teddy Fusaro, presidente di Bitwise, società che gestisce ETF crypto negli States sia su Ethereum che su Bitcoin.
In breve
- Quando c’è più domanda che offerta per le quote degli ETF, gli AP chiedono creazione di nuove quote. Per farlo, oggi, devono inviare dollari all’ETF, che poi li utilizza per comprare il sottostante (BTC, ETH).
- Quando c’è più offerta che domanda, succede l’inverso. Gli AP inviano le quote e chiedono indietro… dollari. Perché ad oggi non possono chiedere indietro direttamente il sottostante.
- Con la modalità in kind queste transazioni potranno avvenire utilizzando il sottostante, ovvero Bitcoin e Ethereum (o altre crypto quando saranno approvati altri ETF – per sapere quando avverrà, puoi leggere il nostro speciale qui).

Come funziona oggi?
Oggi gli AP e gli ETF sono costretti a utilizzare la modalità cash creates. È stata la modalità imposta da Gary Gensler, che riteneva quella in kind che invece è stata approvata come non preferibile perché meno trasparente. Per molti commentatori e analisti si è trattato di un dispetto nei confronti del comparto.
Ad ogni modo, fino ad oggi:
- Gli AP devono chiedere quote di nuova creazione inviando dollari;
- Gli ETF devono comprare crypto dopo aver ricevuto dollari, con qualche inefficienza spiegata magistralmente da Teddy Fusaro.
L’ETF paga un piccolo spread – a seconda della sua efficienza – sul prezzo effettivo della crypto sottostante. Fusaro fa esempio di 20 bps, che sono relativamente poca cosa, ma che per ogni 100 milioni di dollari di nuove quote create vuol dire 20.000$, dollaro più dollaro meno.
Questo scarto viene trasferito all’AP che a sua volta lo trasferisce fino alla quota dell’ETF. E quindi viene pagato da chi compra l’ETF.
Con la modalità in kind: l’AP in questo caso potrà trasferire direttamente Bitcoin (o Ethereum, o altra crypto nel caso di ETF su altri asset) e dunque evitare lo slippage di cui sopra. Il prodotto diventa più efficiente, generalmente meno costoso e accumulerà – in senso stretto – anche più Bitcoin. 20 punti base (che sono soltanto di esempio nella disamina di Teddy Fusaro) che finiranno in asset e non in slippage.
Il segnale è anche simbolico
Il cambiamento porta con sé anche un segnale fortemente simbolico. La vecchia SEC, quella sotto la guida di Gary Gensler si era opposta a un processo più efficiente, segnalando la sua avversione per il settore.
Oggi, con Paul Atkins alla guida – e una maggioranza chiara pro-crypto – possiamo invece essere certi di un atteggiamento di apertura inequivocabile.
Un segnale bullish – l’ennesimo – da parte dell’amministrazione del principale mercato finanziario del mondo, quello degli Stati Uniti d’America.
Questo, in aggiunta a quanto avvenuto anche sul fronte regole per gli ETF è parte di un mix potenzialmente esplosivo per il settore, che potrebbe superare i vecchi cicli quadriennali che avevano condotto il settore nella sua fase… di infanzia.
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