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Gli holders di Bitcoin dicono “BUY THE DIP”: ancora accumulazione in attesa del RALLY

Bitcoin continua a lottare sul mercato. Gli investitori di lungo periodo non mollano.

Bitcoin(BTC) continua ad essere scambiato all’interno del range $114.000-$108.000 dopo essere stato respinto dai massimi storici a metà agosto. Il mercato sembra trovarsi in una fase neutrale, con segnali contrastanti che arrivano da letture ed interpretazioni differenti. Da un lato abbiamo uno scenario di rallentamento dell’attività istituzionale, con afflussi degli ETF in calo ed un’attività speculativa meno marcata del solito sui mercati derivati. Dall’altra parte però notiamo un accumulo vistoso nei dati on-chain e la costruzione di una solida base da cui poter puntare ad un nuovo rialzo.

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Nel mondo crypto, quando si è convinti che un asset stia solo scendendo momentaneamente di prezzo, e che ripartirà a breve, si dice “buy the dip”. È esattamente quello che stanno facendo alcuni investitori, escludendo quelli più orientati alla speculazione di breve periodo, che stanno approfittando di questa fase per incrementare le loro posizioni. Vediamo qualche dato on-chain più da vicino.

Bitcoin: holders di breve periodo in difficoltà, serve trovare nuova fiducia

Partiamo da quello che è il dato più critico per Bitcoin, ossia il livello di profitti e perdite su cui siedono le coorti di wallet più sensibili ai movimenti di prezzo, ossia gli short-term holders. Ricordiamo che queste entità sono classificate in base all’età delle  loro UTXO, cioè al numero di giorni trascorsi dall’ultima volta che hanno speso monete on-chain.

Dopo l’ultimo drop a $108.000, la quota di profitto degli short-term è passata dal 90% di pochi giorni prima fino al 42%. Tendenzialmente quando questi investitori iniziano a vedere quotazioni sfavorevoli rispetto al proprio costo medio, aumenta il rischio di una capitolazione al ribasso, come successo ad esempio a marzo 2025. In parole povere, se rimaniamo sotto la linea blu (neutral zone) aumentano le possibilità di un sell-off al ribasso

Ora però Bitcoin è ritornato a $112.000 e circa il 60% dell’offerta a breve termine sembra essere tornata in positivo. Questo è un buon segnale che ci fa sperare in un rimbalzo, ma avremo una maggiore conferma solo all’ipotetica rottura dei $114.000. Se dovessimo recuperare quel livello, allora arriverebbe una nuova ondata di fiducia, estremamente necessaria per alimentare una nuova leg up al rialzo in direzione massimi.

short term holders bitcoin
Supply di breve in profittoFonte dati: https://insights.glassnode.com/

Gli holders di Bitcoin più seri fanno “buy the dip”

A seguito della rottura fake dei $124.000 a metà agosto, Bitcoin è entrato nel mezzo di una fase di consolidamento tipica dei cicli di bull market, dove l’euforia e l’eccesso di bias rialzista lasciano spazio ad incertezze e ad un andamento instabile. La criptovaluta ha retto bene agli attacchi dei ribassisti ed è riuscita a mantenere una struttura grafica tutto sommato ancora bullish. C’è chi si chiede però se realmente questa sia una fase cauta prima di una ripartenza  solo l’inizio timido di un nuovo bear market.

Per rispondere a questa domanda dobbiamo analizzare la chart del “UTXO Realized Price Distribution (URPD)”, che ci mostra quali prezzi è stato creato l’attuale set di Bitcoin UTXO, fornendo informazioni su dove gli investitori hanno acquisito le loro monete. Questo ci aiuta a capire dove gli investitori hanno costruito le proprie posizioni, per identificare potenziali livelli di supporto e resistenza.

Dal 13 di agosto (zona massimi), notiamo come gli investitori hanno fatto sostanzialmente “buy the dip”, acquistando aggressivamente all’interno del box compreso tra gli $108.000 ed i $116.000. Ciò non toglie il rischio di un altro pullback, ma comunque è positivo poiché mostra una tendenza all’accumulazione a questi prezzi. Se Bitcoin scenderà di nuovo sotto agli $108.000, i giochi si faranno decisamente più complicati per i tori.

accumulazione bitcoin
UTXO prezzo realizzatoFonte dati: https://insights.glassnode.com

Gli investitori lunghissimo periodo puntano ad un altra spinta al rialzo

Nel frattempo, mentre qualcuno costruisce la propria posizione, troviamo molti holders storici di Bitcoin che sembrano continuare imperterriti a mantenere le proprie monete inattive, senza alcuna intenzione di cederle al mercato. In particolare, dalla metrica “Realized Cap by Age” possiamo osservare come una quota rilevante della capitalizzazione realizzata (ultimo prezzo movimentato on-chain) si stia spostando progressivamente invecchiando.

Nell’ultimo anno la coorte degli holders che non spostavano coin da  5-7 anni si è ridotta da $14,9 miliardi fino ad $8,5 miliardi. Non perché i BTC in loro possesso sono stati venduti ma semplicemente perché hanno “invecchiato” presso la fascia successiva, quella dei 7-10 anni. Questo comportamento mostra un atteggiamento molto lungimirante e calmo delle cosiddette “diamond hands”, che ci pensano due volte prima di cedere i loro sats per shitcoin o valuta fiat.

Realized cap bitcoin
Capitalizzazione realizzataFonte dati: https://x.com/glassnode

Chiaramente ciò non significa che non ci siano state vendite da parte dei grossi investitori. Una parte di loro ha approfittato delle quotazioni sopra i $100.000 per scaricare qualche profitto latente. Comunque sia la maggior parte dei holders più “anziani” ha preferito attendere nuovi sviluppi della price action, dato molto incoraggiante in vista di una nuova possibile corsa verso la luna.

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