Circle starebbe valutando la possibilità di rendere reversibili le transazioni che hanno come oggetto USDC, la sua stablecoin, la seconda del mercato per capitalizzazione. Ad affermarlo è il nuovo presidente del gruppo, Heath Tarbert, in un’intervista rilasciata al Financial Times.
In aggiunta, il gruppo sta lavorando all’offerta agli utenti finali della possibilità di selezionare il livello di trasparenza della propria transazione, qualcosa che è stato pensato per i clienti istituzionali che non hanno intenzione di rivelare quanto stiano trasferendo.
Proposta shock? In realtà…
In realtà l’idea di Circle è già parzialmente operativa. È vero che sulle blockchain pubbliche non c’è la possibilità di tornare indietro nel tempo, ma è altrettanto vero che tutte le principali stablecoin hanno nello smart contract che permette ai gestori di congelare le somme presenti in un wallet, o meglio, di impedire a un certo indirizzo di continuare a interagire, di fatto congelando le somme.
Quello che vorrebbe fare però Circle – almeno secondo quanto ha riportato Financial Times – è qualcosa di più, ovvero poter cancellare delle transazioni per motivi legati a truffe o hack.
Il sistema di reversibilità interesserebbe Arc, ovvero la blockchain in layer 1 che Circle sta sviluppando.
- Privacy
L’altra questione interessante riguarda la privacy: Circle sembrerebbe interessata a inserire un layer di privacy aggiuntivo, soprattutto allo scopo di tutelare i movimenti dei clienti istituzionali, che chiaramente non hanno interesse a mostrare in chiaro le quantità di denaro che spostano.
Le persone dicono che la blockchain, le stablecoin, gli smart contract sono superiori in tecnologia al sistema attuale. Ci sono però alcuni benefici del sistema attuale che non sono presenti [nel mondo blockchain, NDR].
Rimane il fatto che trasparenza (fino a un certo punto) e soprattutto irreversibilità sono due dei cardini del funzionamento di questi sistemi, e che non sappiamo in quanti della vecchia guardia crypto apprezzerebbero un’evoluzione di questo tipo.
Ancora in forse
Rimane poi il fatto che almeno la prima di queste due novità di Circle è ancora in forse e che non sappiamo se la vedremo mai. Si tratterebbe di una strana fusione tra poteri accentrati già in chi emette il token e chi, nel caso di Arc, controlla anche la blockchain relativa.
Qualcosa che è certamente distante dall’ethos di Bitcoin, ma non è certamente in competizione con quest’ultimo che le stablecoin vogliono operare.
Doppia scrittura per cancellare il passato
Gli emittenti di stablecoin oggi non possono cancellare retroattivamente delle transazioni. Possono però, volendo, bloccare alcuni indirizzi e congelare di fatto delle somme. Riemettendole a favore delle vittime di un hack farebbero più o meno quanto Circle ha in mente di fare con il suo futuro sistema.
Ci sono delle differenze importanti, ma rimane il fatto che già oggi le stablecoin sono lontane dal mondo della decentralizzazione al quale almeno una parte di mondo crypto ci ha abituati.
Criptovaluta.it® Ultime Notizie Bitcoin e Crypto News | Criptovalute Oggi
