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Prosegue il crollo del settore crypto, tutto il mercato ne è coinvolto e, in particolare, spicca come un macigno Bitcoin (BTC). Attualmente quota 90.332$ e sta registrando la quarta settimana consecutiva di ribasso. A novembre il rosso è del –17,69%, che al momento risulta essere il peggior mese dell’anno.
Per trovare una flessione più profonda bisogna tornare a dicembre 2021, quando chiuse a –18,87%, con una variazione di –10.400$. Oggi, invece, la variazione in 18 giorni è già di –19.000$.
Trend ribassista dalla prima settimana di ottobre
Nel grafico weekly allegato si può osservare la fase di discesa ormai in atto da quando è stato segnato l’ATH a 126.272$. Nelle ultime sette settimane, sei sono risultate in rosso.
Il breakdown della media mobile (Sma 50), che abbiamo evidenziato più volte sia negli articoli sia nelle analisi video, è stato purtroppo un elemento tecnico rilevante. La rottura del supporto a 100.500$ ha infatti attivato una fase di discesa che sta portando il prezzo verso la prima area supportiva degli 84.000$.
Attenzione all’area chiave di Bitcoin
L’area da osservare è quella compresa tra 87.500 e 84.000$. Una perdita di questo livello rischierebbe l’avvio di una fase di bear market, che andrebbe poi confermato con almeno un’altra settimana di chiusura sotto tale livello.
Pulizia nel settore crypto
La pulizia che sta avvenendo nel settore crypto, coinvolge anche Bitcoin e probabilmente sta facendo bene al mercato. Negli ultimi mesi si è iniziata a diffondere con aggressività una narrativa legata ai rischi di alcune società che hanno acquistato BTC in leva.
Tra queste spicca Strategy, di Michael Saylor, che continua a operare, con un utilizzo significativo della leva. Va riportato che Saylor, ad oggi, ha smentito in modo chiaro la necessità di vendere Bitcoin per rientrare da eventuali posizioni a leva, anche nel caso di ulteriori ritracciamenti del prezzo di BTC.
Allo stesso tempo, però, sul mercato continua a diffondersi una narrativa opposta, secondo la quale alcuni attori importanti del settore finanziario gli stanno scommettendo contro. Tuttavia, ieri Saylor ha annunciato un altro acquisto di Bitcoin.
Tensione su Strategy e andamento grafico
Riportiamo anche il grafico monthly dell’azione Strategy (MSTR). Focalizzandoci sull’ultima fase si può osservare che, a luglio, ha toccato un picco a 457$, da cui è partita una fase di contrazione con la formazione di una candela doji da cui sono iniziati quattro mesi consecutivi di ribasso.
Già alla fine di agosto, il prezzo di MSTR aveva rotto al ribasso la SMA 50 weekly, evidenziata in arancione. La discesa di ottobre ha comportato anche la rottura del supporto di lungo periodo a 277$, avviando un bear market, confermato dalla candela di novembre che registra un –27,5%. Persiste inoltre il rischio di una ulteriore discesa verso l’area dei 133$, livello in cui transita anche la SMA50 mensile.
Attenzione alle DAT
L’esempio di Strategy è solo uno dei casi, il tema riguarda anche altri soggetti, molti dei quali legati alle cosiddette DAT (Digital Asset Treasuries) nate per investire principalmente in altcoin, lavorando solo a leva. Su Criptovaluta.it® questa problematica è stata più volte evidenziata nei nostri articoli, in particolare da Gianluca Grossi, proprio per invitare i lettori a prestare attenzione a queste dinamiche.
Leva e rischi per il retail
Nel corso degli ultimi mesi del 2025 si è diffuso in modo evidente un utilizzo eccessivo delle tesorerie a leva su BTC, una dinamica che ha contribuito ad aumentare tensioni e fragilità percepite dal mercato. Purtroppo, su questo fronte va detto che una parte consistente dei retail rischia parecchio.
Estimated Leverage Ratio e rischi
In allegato riportiamo il grafico dell’Estimated Leverage Ratio (ELR) relativamente a Bitcoin, che mostra un utilizzo della leva in forte aumento nel 2025.
L’ELR misura il rapporto tra Open Interest e riserve degli exchange, indicando quanta leva è attiva nel sistema. L’attuale risalita della metrica (linea viola) nonostante il calo del prezzo, segnala che il mercato non ha ancora completato il deleveraging.
Questa situazione crea una struttura fragile. Ulteriori ribassi potrebbero innescare nuove liquidazioni e amplificare la volatilità. Il rischio principale è un’accelerazione del movimento ribassista se la leva non verrà scaricata moderatamente.
