In questo momento la maggior parte dei crypto investitori è troppo occupata a piangere e lamentarsi contro un presunto complotto dei “poteri forti”, che non si è accorta di quali forze stiano spingendo in basso il prezzo di Bitcoin. In particolare, secondo i dati dei mercati derivati, nelle ultime sessioni sembra che i futures siano diventati pericolosamente sbilanciati dalla parte degli short.
Esattamente come ad inizio ottobre c’era una netta prevalenza di long che puntavano al milione, ora osserviamo una situazione opposta con troppi trade convinti che si scenderà ancora di molto. Questo dato, sebbene da solo non significhi nulla e dovrà essere poi corroborato da un effettiva spinta della domanda, rappresenta un pretesto per liquidare la parte più affollata del mercato e far parte uno squeeze al rialzo. Vediamo meglio qualche dato.
L’open interest di Bitcoin scende meno dei prezzi
Un primo segnale che ci mostra quanto l’attuale discesa di Bitcoin sia stata di fatto innescata dalla speculazione degli shortisti (piuttosto che da una capitolazione spot), riguarda l’andamento dell’open interest. Per chi non lo sapesse questa metrica misura la somma del controvalore delle posizioni aperte sui mercati futures in un dato momento.
Dal famoso crollo del 10 ottobre, che utilizziamo come riferimento temporale vista l’entità del movimento, BTC ha perso circa il -27% delle sue quotazioni, mentre l’open interest è sceso di appena un -10%. Inoltre proprio negli ultimi giorni vediamo un accelerazione dei ribassi sul grafico dei prezzi, mentre la massa dei contratti aperti rimane decisamente più stabile e meno ripida.

Da considerare poi la somma enorme di liquidazioni che i long hanno subito nelle sessioni recenti, cosa che ovviamente riduce la metrica dell’open interest. Questo ci fa pensare che ci siano ancora molte posizioni in gioco che stanno shortando pesantemente la criptovaluta.
Short aggressivi su Bitcoin
Ci sono poi altri dati che confermano questa ipotesi: il primo riguarda l’intensità dei volumi taker in sell su time frame 4h all’interno del mercato perpetual BTC-USDT di Binance. I volumi taker sono essenzialmente quelli eseguiti a mercato, cioè che accettano il primo bid o ask disponibile sul book, e sono sinonimo di pressione aggressiva da parte di chi vuole entrare o uscire subito, senza aspettare.
Il fatto che siano così sbilanciati dalla parte dei sell, proprio mentre il prezzo accelera al ribasso, segnala che molti trader stanno entrando in short (forse in ritardo). In aggiunta anche la metrica del long/short ratio, sempre sui perps di Binance, mostra una netta prevalenza di valore ribassista in leva. Ci sono però contestualmente più accounts (numero di traders) posizionati long, contro una minoranza short che ha però più valore nominale in gioco.

Futures a scadenza Bitcoin: basis in rapido calo
Ancora, un altro indizio è da ricercarsi nell’andamento dei futures trimestrali di Bitcoin in particolare osservando l’andamento del basis annualizzato, cioè il premio a cui vengono scambiati i contratti con scadenza a 3 mesi rispetto al prezzo del mercato spot. È una metrica simile al funding rate dei perpetual ma più “pulita” e con meno distorsioni di breve periodo.
Da notare come proprio tra ieri ed oggi il basis sia crollato sotto i 3,5 punti percentuali, segnale che la domanda long si è indebolita per lasciar spazio alla pressione di vendita. Inoltre, confrontando il dato con l’“OI-Weighted Basis”, che pesa il basis in relazione all’open interest distinto in base alle varie scadenza, notiamo qualcosa di interessante: sulla scadenza a 1W, il valore è sceso addirittura in territorio negativo questa mattina, indicando che i contratti più vicini alla scadenza vengono scambiati in sconto rispetto allo spot.

Rischio squeeze? quali livelli guardare
Tutti questi indicatori ci offrono una panoramica generica sui mercati futures ed evidenziano come in questo momento oggettivamente ci sia un sentiment eccessivamente sbilanciato al ribasso, con molti traders che sono esposti short in leva. Come dicevamo all’inizio, solitamente le borse crypto tendono a fare scherzetti proprio alla side più affolata, ed in caso di possibile movimento improvviso a rialzo molti short potremmo assistere ad un forte squeeze.
Allo stesso tempo serve chiaramente che arrivi questa fantomatica domanda, senza la quale non possiamo parlare di liquidazioni o di inversioni del trend. Ma nell’ipotesi di un risveglio dei tori, alcuni livelli diventano particolarmente interessanti da monitorare. Nel breve periodo abbiamo ad esempio l’area degli $85.000 con una concentrazione di liquidazioni short, e successivamente tutta la zona che va dagli $89.000 fino ai $90.500.

In ottica più di medio termine, Bitcoin deve tornare al più presto sopra i $96.000 se vuole riprendere con vigore il bull market. Altrimenti, seguirà un prolungamento della fase di debolazza, con consolidamenti sui livelli attuali e possibili follow-down dell’offerta.
Criptovaluta.it® Ultime Notizie Bitcoin e Crypto News | Criptovalute Oggi

Bitcoin è un asset digitale che promette di farti diventare ricco e nel frattempo di offre un fantastico allenamento cardio ogni volta che controlli il suo prezzo