Il calo di Bitcoin (BTC) a novembre prosegue senza sosta, registrando la quarta settimana consecutiva in rosso. Attualmente quota 84.300$, e su base mensile sta segnando un -23%, che risulta essere la chiusura peggiore dal giugno 2022 quando toccò un -37,20%.
Bitcoin peggiore novembre dal 2018
Per trovare un novembre peggiore bisogna tornare al 2018, quando registrò un -37%, anno che poi si concluse anche con un rosso da -73%. Questo ribasso degli ultimi due mesi sta portando l’andamento da inizio 2025 in negativo con un -9,60%. Questi sono i crudi numeri della realtà e dell’andamento di Bitcoin.
La struttura tecnica di Bitcoin sul grafico mensile
Sul grafico monthly riportiamo la panoramica dell’uptrend partita da novembre 2023 e attualmente ancora in atto. La view grafica è ormai probabilmente conosciuta a memoria da molti, con il prezzo di BTC si sta appoggiando su quell’area di supporto a 84.000$, più volte indicata, che corrisponde proprio al 38,2% di Fibonacci del movimento che va dal minimo di novembre 2022 a 15.470$ fino all’ATH dell’ottobre 2025 a 126.272$. Da questa view si intuisce la delicatezza dello scenario.

Livelli chiave e rischio bear market
Una rottura di quest’area, accompagnata da conferme con chiusura settimanale, porterebbe all’uscita dall’uptrend di BTC con rischio di un ingresso in un bear market. La Linea Maginot è quella dei 70/71.000$, necessaria per certificare il definitivo ingresso in un avvitamento di un trend ribassista.
Bitcoin peggio di Polkadot e Shiba Inu
Lo scenario ribassista coinvolge tutto il mercato crypto e sorprende la fase di debolezza di BTC, superiore persino a quella di alcune altcoin. Basti pensare che in questo novembre Polkadot (–19,10%) sta perdendo meno di BTC così come Shiba Inu a -21,30%.
Indici azionari in calo contenuto

Il ribasso è in chain anche all’andamento dei mercati azionari. In allegato riportiamo un grafico dove si possono osservare le ultime fasi di S&P 500 e Nasdaq, che dopo aver toccato due settimane fa i rispettivi massimi storici sono entrati in una fase di contrazione, che è molto più contenuta rispetto a quella che sta subendo Bitcoin. L’S&P 500, dal suo massimo al valore attuale, è in calo di un -4,60%, mentre il Nasdaq è in calo di un -7,55%.
La stagionalità dell’S&P 500 e il confronto con BTC
Soffermandoci sull’S&P 500 e sulla stagionalità, novembre è stato per l’indice azionario un mese storicamente molto positivo, così come sostanzialmente anche per BTC.

In allegato riportiamo l’analisi storica dei rendimenti di novembre dal 1945 al 2024 che mostra come l’S&P 500 ha chiuso il mese in positivo nel 67,5% dei casi, con una media del +2,12%.
Nonostante questa tendenza storicamente favorevole, l’attuale mese di novembre per l’S&P 500 è in rosso, interrompendo una stagionalità costruttiva. Tuttavia il calo è contenuto e il rischio in caso di accelerazione ribassista è che gli indici portino al breakdown del supporto di Bitcoin in area 84.000$.
Scenario di breve periodo

Analizzando la situazione sul breve, sul grafico daily evidenziamo un possibile scenario di reazione segnalato dalla candela hammer in formazione. Questa candela si sta sviluppando sull’area di supporto degli 84.000$, e quando compare su un possibile bottom lungo un downtrend assume spesso un carattere di inversione. È solo parzialmente sotto la lower Bollinger Band, elemento che avrebbe ulteriormente rafforzato il segnale, ma resta comunque un’indicazione da monitorare.
Sul breve, il primo livello di resistenza si trova in area 91.000$, mentre salendo la resistenza più rilevante è posta in area 94.000 USDT.
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