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FUD e Bitcoin

Domina il FUD con calo Bitcoin e indici azionari | Tiene l’oro e incertezza rendimenti [Analisi]

Il FUD domina i mercati: crypto e risk-on crollano. Gli asset rifugio (Oro +5.78%) e i rendimenti dei Treasury USA salgono, indicando incertezza.

FUD è la caratteristica dei mercati finanziari negli ultimi due mesi, e vuol dire paura, incertezza e dubbi. Elementi che si possono tranquillamente riscontrare nell’andamento dei principali asset e, in particolare, nelle crypto, che stanno evidenziando un sell-off molto rilevante e inusuale per questo periodo storico.

FUD: la paura sui mercati

Spicca il ribasso di Bitcoin (BTC) che ritraccia pesantemente ed esce dalle statistiche tradizionali soprattutto in questa fase dell’anno. Attualmente quota 87.140$ e scende, nell’arco di meno di due mesi, dal suo ATH a 126.252$, con un calo del 31%.

BTC -ETH
BTC -ETH

La correzione profonda di Bitcoin e Ethereum

Situazione simile per Ethereum (ETH), che registra un calo dal suo ATH di metà agosto a 4.956 USDT all’attuale valore quota 2.990$, segnando un -39,60%. Anche qui il ritmo della discesa è superiore rispetto alle normali dinamiche storiche, confermando il quadro di forte debolezza complessiva.

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La paura prende forma nei grafici dei mercati

Questa paura sui mercati finanziari la si può nettamente osservare dal grafico allegato degli andamenti dei principali asset da inizio novembre. Sul fondo spiccano Ethereum e Bitcoin, che guidano la fase di maggiore debolezza. A salire troviamo un -2,80% del Nasdaq e un -2,60% del petrolio. Poi seguono il DAX e l’S&P 500 con un -0,93%, con il Dow Jones quasi invariato a -0,33%.

Asset finanziari da novembre
Asset finanziari da novembre

Risk-on in caduta generalizzata

Pertanto c’è un sostanziale calo di tutte le attività cosiddette risk-on, cioè gli investimenti che teoricamente comportano un rischio maggiore e che in questa fase stanno mostrando una perdita di appetito da parte degli operatori e appunto FUD.

Gli asset rifugio tornano protagonisti

Gli unici asset che risultano in positivo sono il T-Note, cioè il titolo di stato decennale americano, con un +0,18%, seguito dalle valute “Euro” con un +0,61%, che comportano come contrappeso un calo del dollaro. Infine l’oro, che registra un +5,78% e conferma il posizionamento difensivo degli investitori.

Spicca poi l’argento a +20,18%, ma non rientra propriamente nelle riserve di valore in quanto è un bene altamente utilizzato nel settore industriale e soprattutto tecnologico.

Focus a dicembre sui Treasury americani

Tuttavia dobbiamo anche evidenziare, rispetto alla classifica riportata in precedenza, che c’è di nuovo una fase di indebolimento da parte dei titoli di Stato americani. Questo elemento emerge chiaramente dal grafico allegato, in cui si osserva una ripresa dei rendimenti (yield) sulle principali scadenze.

Rendimenti T-Note e  T-Bond
Rendimenti T-Note e T-Bond

Nel dettaglio, il decennale (T-Note) è tornato sopra il 4%, il trentennale (T-Bond) ha raggiunto il 4,73% e il rendimento dei titoli di Stato a due anni è risalito fino al 3,533%.

Cosa implica la risalita dei rendimenti

La risalita dei rendimenti dei Treasury americani indica che il mercato sta iniziando a prezzare un maggiore rischio, segnale anche questo di maggior incertezza. La vendita dei Treasury fa scendere i prezzi e salire i rendimenti su tutte le scadenze, riducendo la forza degli asset difensivi. Questa dinamica aumenta la pressione sugli asset risk-on, compresi azioni e crypto.

OAT – BTP – Bund

La stessa dinamica di risalita dei rendimenti la si riscontra sui Titoli di Stato europei, con in testa Bund tedesco, OAT francese e BTP italiano.

Attesa per la riunione della Fed

Ad oggi il focus resta sul 10 dicembre quando dalla riunione della Fed dovrebbe uscire un taglio dei tassi dello 0,25%. Taglio oggi dato all’85%, ma che probabilmente è già scontato nei prezzi del mercato.

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