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Bitcoin: nuovi massimi nel 2026. Stop a ciclo 4 anni, parla Grayscale

Per Grayscale il ciclo dei 4 anni è finito. Sarà vero?

Non tutti sono pessimisti. Tra chi crede che tutto sia finito e chi invece se n’è già andato, c’è in realtà chi ritiene che il 2026 potrebbe essere invece un buon anno. Non si tratta di Tom Lee, che ormai sposta di volta in volta il suo target temporale per i nuovi massimi di un mese in avanti. Si tratta di Grayscale, importante gestore di ETF e fondi crypto, che afferma con una certa perentorietà che i cicli di 4 anni sarebbero ormai finiti – e che ci sarebbe spazio per un 2026 di nuovi massimi per Bitcoin.

Per quanto si potranno certamente non condividere certe letture di Grayscale – le analizzeremo tra poco – c’è comunque da sottolineare come in realtà ci sia tanto di cui discutere, posto in modo più intelligente di certe sparate che purtroppo abbiamo dovuto leggere sulla stampa crypto e anche ascoltare sui principali canali finanziari del globo.

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Grayscale vede un 2026 diverso

Fare i conti sulla teoria dei cicli di 4 anni è semplice. Abbiamo 3 anni di rialzi, storicamente, e un anno di forte correzione. Se dovessimo applicarlo all’epoca attuale, questo vorrebbe dire un 2026 di ribassi per Bitcoin.

Tuttavia non tutti sono d’accordo con questa teoria. È vero che fino ad oggi ha praticamente sempre funzionato, ma non è detto che i pattern del passato siano necessariamente indicazione di comportamenti futuri. Non crederebbe più nel ciclo di 4 anni anche Grayscale – che ha pubblicato un approfondimento dove dice di aspettarsi nuovi massimi per il prossimo anno.

Investire in Bitcoin ha storicamente offerto ritorni favorevoli, con gain annuali tra il 35% e il 75% negli ultimi 3-5 anni. Tuttavia, questo ha anche comportato delle correzioni significative. Il prezzo di Bitcoin cala del 10% almeno 3 volte l’anno. Come per altri asset, i suoi ritorni possono essere intesi come una compensazione per il rischio. Gli investitori in Bitcoin sono stati ricompensati per l’HODL-ing di lungo termine, ma a volte hanno dovuto sopportare delle correzioni pesanti nel mentre.

Questa è l’introduzione che parte per mostrare una teoria tutto sommato interessante e condivisibile. Il calo di Bitcoin dai massimi è tutto sommato in linea con i comportamenti passati. Bitcoin – continua il paper – ha perso il 10% almeno 50 volte dal 2010. E lo ha fatto ben nove volte dal novembre 2022, bottom dello scorso ciclo.

Correzioni analisi
Le correzioni semplici e quelle cicliche

Più interessante la divisione delle correzioni in semplici e di ciclo. Le correzioni cicliche sono quelle che incorporano cali che possono durare per 2-3 anni, che si presentano ogni 4 anni. Da non confondere con le correzioni da bull market, di media del 25% e che durano per circa 2-3 mesi. Queste si presentano 3-5 volte l’anno durante i bull market.

Cicli di 4 anni da mandare in pensione

La supply di Bitcoin segue un ciclo di 4 anni imposto dall’halving e le correzioni cicliche di grandi proporzioni si sono storicamente verificate ogni 4 anni. Come risultato, c’è l’impressione da parte di molti partecipanti al mercato che il prezzo di Bitcoin seguirà appunto cicli di 4 anni. Dopo tre anni di apprezzamento, la tesi sostiene che dovrà esserci un calo nel quarto anno.

Crescita parabolica
Crescita non parabolica, ma…

E qui Grayscale sgancia la bomba:

Anche se l’outlook è incerto, crediamo che i cicli di 4 anni si dimostreranno scorretti e che il prezzo di Bitcoin farà potenzialmente dei nuovi massimi il prossimo anno.

I motivi?

  1. Al contrario dei cicli precedenti, non c’è stata una crescita parabolica dei prezzi durante la “bull run”.
  2. La struttura dei mercati di Bitcoin è cambiata – con i nuovi capitali che sono arrivati in larga parte dagli ETP e dalle DAT.
  3. Le condizioni macro saranno favorevoli per questo tipo di asset.

Un’analisi interessante, sulla quale torneremo anche nei prossimi giorni, evidenziando ciascuno di questi aspetti.

Vale la pena di segnalare che Grayscale vende dei prodotti finanziari su Bitcoin e che il suo parere è pertanto non completamente neutrale.

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