Tre grandi banche centrali, tre decisioni e destini diversi. Ci avviciniamo a una fase molto particolare per quanto riguarda la politica monetaria di USA, area Euro e Giappone, con delle conseguenze potenzialmente importanti anche per il mercato di Bitcoin e delle criptovalute. Se la Fed continuerà con i tagli, il Giappone invece andrà probabilmente in senso inverso. E anche in UE ormai…
Cosa ne sarà della liquidità a livello globale se sarà soltanto la Fed a continuare con i tagli? E che tipo di mercato potremo aspettarci nei prossimi mesi? Cerchiamo di fare un punto – pre-natalizio – della situazione.
Tokyo verso l’hike, UE anche
La sorpresa, se così vogliamo chiamarla, della giornata è l’intervento del falco dei falchi in BCE, Isabel Schnabel. Il membro esecutivo della BCE ha infatti sottolineato che le aspettative dei mercati – che sono quelle di un rialzo dei tassi in Europa in futuro – sono corrette.
Ci vorrà del tempo, ma da quanto ci è sembrato di capire dalle parole di Schnabel, l’area euro ha già toccato il minimo dei tassi di questo ciclo.
Ci sarà infatti una politica fiscale espansiva dettata dalla spesa per la difesa, che svolgerà dunque in parte il ruolo che si sarebbe demandato ai tassi più bassi.
Per quanto riguarda il Giappone, nonostante i pessimi (ma attesi) dati sul PIL, ci sarà probabilmente un hike, un rialzo, il prossimo 19 dicembre. Non ci sarà lo sfacelo che anticipano in molti, fosse anche soltanto perché il taglio è stato ormai telefonato da Kazuo Ueda. Potrebbero esserci delle conseguenze sul carry trade?
Fed verso il taglio e verso un 2026 molto rilassato
Gli umori delle banche centrali cambiano piuttosto velocemente e rimane dunque piuttosto difficile anticiparne le evoluzioni per i prossimi mesi. Da Fed, però, la situazione è diversa da quella in UE e Giappone, al punto tale da poter far pensare a un 2026 di più ampia concessione di liquidità a buon mercato.
Non è ancora iniziato il QE, che molto probabilmente non arriverà a meno di condizioni assai gravi (che per ora mancano). I mercati prezzano però, oltre al taglio a dicembre, altri due-tre tagli per il 2026. Ferme restando le altre condizioni, si tratterebbe comunque di un percorso interessante per gli asset risk on, ovvero di un percorso che potrebbe favorire Bitcoin e le criptovalute – almeno quelle che fanno parte del segmento blue chip.
Per il resto, il seguito di una politica monetaria espansiva degli USA dovrebbe essere sufficiente a controbilanciare eventuali paturnie delle altre due grandi banche centrali, senza tenere conto della Cina, che ha problemi ancora diversi e che probabilmente…
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