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MARIA ESMA

Commissione EU spinge per centralizzazione: “Entro 2027 tutto a ESMA”, anche per crypto

Commissione già all'attacco: bisogna agire subito, per essere pronti per il 2027.

La commissaria europea per i servizi finanziari, Maria Luís Casanova Morgado Dias de Albuquerque – sogna di vedere il progetto di centralizzazione del controllo dei mercati in capo a ESMA già portato a casa per il 2027. Così si è espressa la commissaria a Bloomberg TV, parlando di resistenze da parte di alcuni stati membri che non sarebbero basate su questioni reali ma sul pregiudizio.

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Il progetto è quello che abbiamo già discusso su queste pagine e che è stato proposto pochi giorni fa dalla Commissione Europea – e che dovrà ottenere l’OK dal Consiglio e dal Parlamento Europeo. Un piano che vuole concentrare certi poteri di controllo in capo a ESMA, authority di livello europeo simile a SEC, al fine di avere una maggiore integrazione dei mercati e una maggiore omogeneità nell’applicazione delle regole.

Implementazione nel 2027

Nel migliore dei casi indicati da Maria Luis Albuquerque, che afferma da Bloomberg:

Dobbiamo discutere e approvare questo pacchetto al più presto possibile. Idealmente credo che sarebbe ottimo iniziare ad implementarlo nel 2027.

E sulla resistenza già dichiarata da diversi Stati Membri:

C’è un sacco di pregiudizio contro quanto stiamo proponendo e credo che alcuni dei commenti siano stati fatti senza leggere i dettagli della proposta.

La proposta è quella di trasferire a ESMA il potere di controllo e di licenza sul grosso degli intermediari finanziari europei. Un trasferimento di attribuzioni che riguarderebbe anche il mondo crypto, che soltanto recentemente è stato normato attraverso il MiCA, attribuendo il potere di licenza e gli obblighi di controllo alle autorità nazionali.

Operare sistemando minuzie non funzionerà questa volta. Non è qualcosa che possiamo sistemare aggiustando questioni minori: ci deve essere un cambiamento significativo in questo spazio ed è quanto stiamo proponendo.

ha tuonato Albuquerque, cercando di raccogliere più consensi rispetto a quanti ce ne sono stati negli scorsi giorni, subito dopo la proposta della Commissione.

Operatori crypto poco soddisfatti

Le associazioni di categoria si erano già dette poco soddisfatte del percorso di centralizzazione, in quanto questo arriva a poco dall’approvazione del MiCA e dell’ottenimento delle licenze da parte di diversi degli operatori più importanti. Ottenimento delle licenze che ha comportato degli esborsi significativi, con il regime che ora potrebbe cambiare e forse imporre ulteriori aggravi su exchange e altri intermediari del settore.

L’UE contesta a diversi paesi membri un’applicazione poco omogenea delle regole – con gli operatori che (come al tempo della nascita dei broker per investitori “retail”) si sarebbero messi alla ricerca di giurisdizioni più compiacenti.

Ipotesi particolare però rispetto a quanto poi è davvero avvenuto: i principali operatori del settore crypto hanno ottenuto licenza in Austria, Francia, Finlandia, Irlanda, Lussemburgo e Malta – senza che ci sia stata una concentrazione importante in uno soltanto dei Paesi Membri.

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