Siamo di fronte probabilmente all’idea più pazza e incredibilmente degen di tutto il 2025. Sulla blockchain di Polygon è appena arrivato un nuovo protocollo di lending incentrato sulle shares tokenizzate di Polymarket: una piattaforma che permette agli utenti di prendere in prestito stablecoin USDC, fornendo come collaterale le proprie posizioni aperte sul prediction market.
Il progetto in questione si chiama Gondor, è operativo (attualmente in closed beta) sulla blockchain L1 di Polygon, e si appoggia all’infrastruttura di lending di Morpho. In poco tempo il team ha raccolto $2,5 milioni di finanziamenti da investitori come Maven11 Capital, Castle Island Ventures e Prelude, ed a breve potrebbe aprire un nuovo folle capitolo del mondo DeFi. Vi spieghiamo in questo articolo perché l’idea di Gondor è allo stesso tempo super interessante e particolarmente…pericolosa.
Gondor: il nuovo lending market di Polygon costruito sulle posizioni di Polymarket
Senza troppi indugi, andiamo dritti al funzionamento del protocollo. Gondor permette a chiunque di mettere a collaterale le proprie shares su Polymarket, prendendo in borrow (prestito) USDC fino al 50% del valore della posizione. I fondi vengono inviati direttamente al proprio account Polymarket, dal quale si può ripagare il debito in ogni momento.
I tassi di interesse sul borrow sono chiaramente dinamici e dipendono dal rapporto tra domanda e offerta della posizione, come d’altronde su qualsiasi lending market, ma hanno una max cap fissa del 10%, 20% o 30% in base al profilo di rischio. All’inizio, verranno accettati solo alcuni mercati Polymarket (probabilmente quelli con due outcome, Yes o No) per motivi di liquidità, spread e scadenze.

Si accede a Gondor direttamente collegando il proprio wallet o la propria email (le stesse credenziali di accesso su Polymarket). Attualmente il protocollo è attivo, ma non aperto pienamente al pubblico. Chi vuole provarlo deve registrarsi in waitlist tramite il sito web ufficiale.
Piccola curiosità: in poco tempo l’applicazione sembra aver stimolato lo spirito degen degli utenti tanto da aver ricevuto più di 165.000 richieste di registrazione in meno di 24 ore.
Lending: chi fornisce liquidità a Gondor?
Inizialmente sarà lo stesso team di Gondor a fornire la liquidità necessaria in USDC a garantire il corretto funzionamento dei mercati di prestito durante la fase di closed beta. Successivamente saranno gli stessi utenti ad iniettare liquidità per le pool su Morpho, i quali potranno scegliere tre modalità differenti di deposito: Conservative, Moderate, and Growth.
Ognuna di esse presenta un diverso profilo di rischio e un differente tetto massimo ai tassi d’interesse, che variano essenzialmente dal 10% al 30%, ossia gli stessi cap applicati ai mercati di borrow descritti poco sopra. Non ci sono meccanismi di lock-up e si potrà prelevare in qualsiasi momento, finché c’è liquidità disponibile.
Probabilmente questa è la parte più interessante di Gondor, nonché quella che sottende meno rischi operativi. Fermo restando che parliamo comunque di un’attività rischiosa in quanto ci si espone a dinamiche di terze parti, con più potenziali point of failure.

Possibilità di andare in leva sui prestiti collateralizzati da posizioni Polymarket
Come se non bastasse, gli utenti che decideranno di prendere in prestito USDC dalle proprie posizioni Polymarket, potranno integrare un meccanismo di looping che consentirà loro di andare in leverage fino al 2X. In pratica, il protocollo utilizza automaticamente gli USDC appena presi in prestito per acquistare ulteriori shares Polymarket, le deposita nuovamente come collaterale e ripete il ciclo del debito.
Questo aumenta l’esposizione totale e consente di ottenere più liquidità da una singola posizione, ma ovviamente porta il rischio ad una dimensione ben più ampia. Il livello di leva limitato al 2X è comunque “ragionevole”, in quanto impedisce comportamenti eccessivamente speculativi e limita il rischio di liquidazione facile.

Gestione della liquidazione
Qui entriamo nel clou di Gondor e nella sezione che più risulta importante da comprendere. Abbiamo detto prima che ogni posizione su Polymarket ha un LTV del 50% Su Gondor, ovvero se la shares vale ad esempio $600, posso prendere in prestito fino a massimo $300. C’è poi un altro concetto che definisce il modo con cui avviene l’eventuale liquidazione, ossia quando il valore del collaterale non basta più a garantire il debito, che è il liquidation threshold.
Su Gondor il liquidation threshold è fisso al 77%. Ciò significa che la posizione viene liquidata nel momento in cui il rapporto tra debito e valore in tempo reale del collaterale supera questa soglia. Per fare un esempio:
- Deposito 1.000 shares Polymarket dal valore di $0,60 ognuna, quindi un valore totale di $600 (ricordiamo che ogni share varia da $0 a $1).
- Prendo un prestito di $300, che corrisponde al 50% di LTV.
- Se il prezzo della shares perde il -35% e va a $0,39, la posizione viene liquidata, perché il rapporto debito collaterale a questo punto sarebbe uguale a 0,77 circa ($300 di debito / $390 di valore della shares).
Cosa accade quando scatta la liquidazione? A differenza dei tradizionali lending market, Gondor non vende completamente le shares a mercato ma sfrutta invece la struttura binaria dei prediction markets (Yes + No = $1). Quindi il protocollo vende una parte del collaterale liquidato per acquistare l’outcome opposto ed arrivare al valore base di $1, poi ripaga il debito.
Possibili “problematiche” con le liquidazioni
Dinamiche di liquidazioni simili, applicate ad un prediction market, possono innescare tutta una serie di “problemi”, sia per l’utente che per le quotazioni di Polymarket stesso. Innanzitutto è bene far presente che molti mercati sono estremamente volatili, e dunque si può facilmente arrivare al liquidation threshold, cosa che può arrivare in modo naturale o artificiale con utenti che comprano appositamente la parte opposta per far scattare la liquidazione.
Il tutto può generare eventi a cascata, che per forza di cose vanno a far impennare il prezzo della controparte. A questo punto o si innescano sistemi molti efficienti di arbitraggio, o il rischio è quello di trovarsi mercati su Polymarket poco efficienti con prezzi che riflettono più il comportamento speculativo piuttosto che rappresentare la reale probabilità dell’evento sottostante.
Insomma durante scenari di stress, una logica simile potrebbe creare non pochi casini. Il tutto verrà probabilmente “autogestito” dagli stessi utenti, che cogliendo le opportunità inizieranno a intervenire per riportare equilibrio nei prezzi degli outcome, sfruttando eventuali scostamenti tra il valore “teorico” del mercato e quello generato meccanicamente dalle liquidazioni.
Dove Gondor risulta veramente interessante
Per chi vorrà esporsi in borrow tramite mercati Polymarket ad alta volatilità, non possiamo che augurarvi un sincero “in bocca al lupo”, visto che gli scossoni di prezzo sono all’ordine del giorno. Invece, l’idea alla base di Gondor risulta molto più appetibile quando parliamo di mercati molto liquidi e con un esito quasi certo.
Ad esempio prendiamo come riferimento il mercato “What price will Ethereum hit in 2025”. Fingiamo di avere una posizione “No” sull’outcome $5.000, che oggettivamente è un risultato quasi certo con uno yield sottostante del 2%. Poter impiegare quella liquidità bloccata per scommettere sul “No”, come collaterale per ottenere altra liquidità, è forse la parte più attraente di Gondor.

Anche per chi vorrà fornire liquidità al protocollo ed approfittare delle folli gesta dei traders, potrebbe essere interessante. Per il resto, come al solito, gli scommettitori seriali verranno puniti da chi…ha una visione più analitica e profonda di come funzionano certe logiche dei mercati.
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