Sono stati pubblicati alle 14:30 ora italiana i jobless claims, ovvero le richieste di sussidio di disoccupazione negli Stati Uniti. Sono uno dei termometri più importanti dello stato di salute del mercato del lavoro negli USA e di grande interesse anche per i mercati Bitcoin e crypto.
I jobless claims raccontano di un’America con più prime richieste di disoccupazione del previsto, ma con le richieste continuative che sono invece in riduzione rispetto alle previsioni. Un mercato dunque di difficile lettura e che ancora non fornisce alcun tipo di certezza sul trend del lavoro negli USA.
Fuori anche i dati su import/export negli USA
Nel frattempo sono stati anche pubblicati i tanto temuti dati sulla bilancia commerciale degli USA. È una bilancia commerciale migliore delle aspettative, che si fissa a -52,8B con previsioni invece a -63,3B per un miss abbastanza importante da parte degli analisti. In altre parole, quanto gli USA riversano fuori dagli Stati Uniti per l’acquisto di beni o servizi è di circa il 20% inferiore rispetto a quanto ci si attendesse.
Sarà questo un dato oggetto di commenti politici che finiranno per stancare e che per ora sembrano però interessare granché i mercati. Complessivamente lo stato di salute dell’economia USA è più che buono – e comunque migliore di quello di tante economie sviluppate che invece su diverse grandezze macro sembrerebbero arrancare più del dovuto.
Dal lavoro buoni segnali
Dato che tutti sembrano accapigliarsi su tagli e no-tagli per gennaio, vorremmo cercare di offrire una terza lettura, che poi è un pallino di questo giornale da qualche tempo.
Questi dati sono eventualmente compatibili con un soft landing, ovvero con un ritorno dei tassi di interesse in territorio neutrale, senza che ci siano state delle recessioni e degli sconquassi economici a spingere a tagli improvvisi.
Per quanto in tanti sognino il mondo apocalittico di Ken il Guerriero, nel quale Bitcoin non potrà che affermarsi come asset degli asset, chi vi scrive ritiene che ad oggi questa sia la migliore delle opportunità che abbiamo eventualmente sul tavolo.
Bitcoin e crypto non sono mai stati testati in un contesto di grande stress prolungato per l’economia principale del pianeta. Non crediamo che sia un contesto che dovremmo andare a testare, almeno per chi tiene al proseguimento delle operazioni di trading e di investimento prive di significativi sconquassi.
Per quanto l’ipotesi di Bitcoin re del mondo delle macerie sia suggestiva, non è quello che chi vi scrive si augura. I più cinici vedranno in questi dati impossibili da leggere con chiarezza una lattina che viene calciata sempre più avanti. Ma non è proprio quello il punto?
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