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Bitcoin? È un Labubu digitale. Asset 100% speculativo secondo il RE dei fondi

Vanguard ha detto sì agli ETF Bitcoin, ma la storia non è che gli quadri ancora granché...

I rapporti tra Vanguard e Bitcoin non sono mai stati idilliaci. Per quasi 2 anni il gigante degli investimenti si è addirittura rifiutato di permettere ai propri clienti di acquistare gli ETF su $BTC, salvo poi tornare sui suoi passi spinto anche dal successo di questi prodotti. Giovedì è tornato ad esprimersi sul tema uno dei massimi dirigenti del gruppo, che ha definito $BTC poco più di un asset speculativo, un Labubu digitale che deve ancora dimostrare di avere valore.

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A parlare è stato John Ameriks, che per il gruppo è a capo della divisione quantitative equity e che è tornato su dei vecchi pallini di Vanguard e più in generale degli investitori à la Warren Buffett. Bitcoin non ha flussi di cassa, non ha compounding e più in generale non assomiglia per niente agli asset che Vanguard preferisce “consigliare” ai propri clienti. C’è però una novità: ci sono degli scenari che potrebbero far cambiare idea a Ameriks.

Un Labubu digitale

Il riferimento è al designer toy di Kasing Lung, che è diventato una sorta di status symbol e con alcune serie che comandano dei prezzi decisamente importanti. La rarità di certi pezzi è chiaramente artificiale e decisa a tavolino, con i prezzi molto elevati che sono comandati più dalla speculazione che da un “valore intrinseco”. E ci mancherebbe: si tratta di un pupazzetto che non è un asset, cosa che però è difficile, almeno ad avviso di chi vi scrive, associare a Bitcoin.

È difficile per me pensare a Bitcoin come qualcosa di più di un Labubu digitale.

Ovvero appunto ad un giocattolo che se ha valore è principalmente per motivi speculativi e non per questioni inerenti il suo valore intrinseco. Valore intrinseco che è proprio però delle azioni e che – ci ricordano in tanti – non può essere ovviamente applicato come teoria del valore a una commodity digitale come Bitcoin (e neanche all’oro, a dirla tutta).

Lo scenario che potrebbe far cambiare idea

In realtà però Ameriks è stato anche possibilista, perché ha sottolineato l’esistenza di casi che renderebbero Bitcoin diverso appunto da un Labubu digitale.

Se vedremo dei movimenti affidabili in quelle circostanze, potremo parlare a buon diritto di quale potrebbe essere la tesi di investimento e quale ruolo potrebbe rivestire in un portafoglio.

Il riferimento è a Bitcoin – e le circostanze sono quelle di scenari di inflazione molto elevata o di instabilità politica. Sarebbe il debasement trade di cui parlava JPMorgan e la scommessa contro il sistema di cui ha parlato più e più volte Larry Fink.

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Klaus Marvin
Klaus Marvin
3 ore fa

quando il Bitcoin era ai massimi affermavo che non bisognava associarlo ai titoli azionari perchè sono tutta un’altra cosa ma molti mi dicevano il contrario che se ci sono cripto con buoni progetti alla base si possono considerare alla pari delle azioni, ovviamente io non andavo a discutere oltre perchè non era mia intenzione far cambiare le loro opinioni. Sono d’accordo con Vanguard in parte. Diciamo che per il momento il mercato ci sta dicendo che Bitcoin e tutto il settore cripto sono 100% speculazione ma la speculazione ha sempre fatto parte degli investimenti anche quando il settore cripto non esisteva quindi la speculazione è un fattore positivo se si sa come muoversi ovviamente.