La settimana che si sta per concludere sui mercati finanziari è stata caratterizzata dalla riunione della Fed e dal taglio dei tassi di 25 basis point, misura ampiamente scontata. Powell è rimasto prudente, con un FOMC che appare al momento spaccato e un chairman in un equilibrio precario e poco incisivo nelle dichiarazioni. Archiviata la Fed, l’attenzione del mercato è tornata rapidamente sul comparto tecnologico.
Nella settimana della Fed crolla il Nasdaq
Venerdì si è registrato un netto crollo del Nasdaq, che ha chiuso con un ribasso del –1,94%, portando in territorio negativo anche la performance settimanale a –2,02%. L’S&P 500 ha seguito il movimento ma con maggiore tenuta, con un calo giornaliero del –1,11% e una chiusura settimanale a –0,69%. Tuttavia entrambi restano abbastanza vicini ai rispettivi massimi storici.

Bitcoin e crypto tra incertezza e debolezza
Il mondo crypto rimane in una fase di incertezza, con Bitcoin ed Ethereum che continuano a muoversi sotto le rispettive resistenze, senza ancora mostrare segnali convincenti di forza direzionale. Le crypto sono un asset considerato ancora ad alto rischio e sembrano essere la valvola di sfogo delle incertezze del contesto azionario ed economico.

Mercati azionari ai massimi, ma crescono le tensioni interne
I mercati azionari (S&P500 e Nasdaq) restano vicini ai massimi storici, ma a livello intrinseco emerge uno stato di tensione, soprattutto nel comparto tecnologico. Le pressioni arrivano dai costi e dallo sviluppo dell’intelligenza artificiale, che stanno mettendo sotto stress molte aziende del settore. In particolare, due titoli – Oracle e Broadcom – rispettivamente legati al mondo dei data center/Cloud e alla produzione dei componenti, hanno pubblicato risultati non drammatici ma comunque inferiori alle attese e prospettive di riduzione dei margini, generando reazioni negative.

Crolli significativi su Broadcom e Oracle
Come mostra il grafico allegato, Broadcom ha chiuso venerdì con un crollo dell’–11,43%, mentre Oracle, nelle ultime due sedute, ha perso circa il -14%. Questi ribassi sono legati soprattutto ai timori sulla continuità della crescita, che negli ultimi anni era stata particolarmente sostenuta. Ora il mercato teme un rallentamento strutturale del settore.
Le Magnifiche 7 danno segnali di rallentamento
Le preoccupazioni si riflettono anche sulle cosiddette Magnifiche 7 di Wall Street: Apple, Microsoft, Amazon, Nvidia, Google, Meta e Tesla. Nella panoramica allegata si vede come, nell’ultime settimane, tutte abbiano iniziato a rallentare, con la sola eccezione di Tesla, che però arrivava già da una forte correzione registrata a novembre.

Il timore è una prosecuzione del rallentamento dei loro ritmi di crescita, considerando che nel 2025 quasi il 50% degli utili dello S&P 500 proviene proprio da queste sette società, che insieme rappresentano circa il 37% della market cap totale dell’indice.
Contrasto tra mondo azionario e crypto
Il comparto azionario, sia a livello di indici sia per le Mag 7, sovrasta l’andamento del mondo crypto, che presenta una dinamica ancora più debole e frammentata. Sostanzialmente le crypto sembrano la valvola di sfogo dei mercati trazionali. A fronte di tensioni si shorta in primis il mondo crypto.
Top 20 crypto: prevale il ribasso da inizio anno

Riportando l’andamento delle crypto Top 20 per market cap, emerge una forte fase di ribasso da inizio anno per quasi tutto il comparto. Risultano in positivo soltanto Binance Coin, Bitcoin Cash, Hyperliquid, Unus Sed Leo e Tron. Rialzi tutti generalmente inferiori a quelli visti per le azioni.
Anche Bitcoin è in contrazione ed è in territorio negativo, così come Ethereum, confermando la difficoltà generalizzata del mercato crypto in questa fase.
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Il NASDAQ ha guadagnato talmente tanto che ora molti stanno raccogliendo i frutti e ci sono ondate di vendite con gain pazzeschi ed è normale. Ma non disperate che prima della fine dell’anno il BItcoin raggiungerà i 250K. Non so come certi personaggi anche molto conosciuti del settore sparino certe previsioni quando anche il mio gatto già un hanno addietro aveva capito che non c’erano le condizioni per vedere il BItcoin a certi livelli.