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Zero tasse su Bitcoin a El Salvador | Le whales potrebbero trasferirsi

Altre buone nuove arrivano per gli appassionati di Bitcoin da El Salvador, paese del Centro America che sta dominando in lungo e largo la scena delle criptovalute, anche grazie alla recente mossa che ha reso BTC valuta avente corso legale nel paese.

Tutto sembrerebbe pronto anche per il passaggio ad un regime di zero tasse per chiunque investa in Bitcoin nel paese, anche se i profitti dovessero essere molto alti. Una situazione che è presente anche in altri paesi (a causa di leggi non sempre chiare) ma che per la prima volta diventa ufficiale, ancora una volta, proprio a El Salvador.

Bitcoin - zero tasse a El Salvador - analisi di Criptovaluta.it
Ottime notizie per i grandi investitori in Bitcoin

La notizia arriva direttamente da Javier Argueta, che ad AFP ha confermato la rimozione di tasse sul Capital Gain per chi otterrà guadagni dagli investimenti sulla prima criptovaluta del mondo per capitalizzazione e importanza.

Come sfruttare questa notizia – Possibili segnali:

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Target e segnali – e modalità di intervento – su Bitcoin

Chi ha grandi capitali in BTC potrebbe spostarsi a El Salvador

Questo è quanto il paese prova ad ottenere tramite questa legge, che renderà le condizioni fiscali molto vantaggiose sia per i trader di breve periodo, sia per chi invece investe in Bitcoin enormi capitali sul lungo periodo.

Una situazione molto diversa rispetto all’Italia – tanto per fare un paragone – dove in un’interpellanza diretta (e dunque valida soltanto per il caso al quale si è data risposta), l’Agenzia delle Entrate ha confermato lo stesso regime, per le criptovalute, che viene applicato al Forex, ovvero al mercato valutario. E quindi l’applicazione, in determinate situazioni, della tassa sulle rendite da capitale del 26%.

Non si pagherà nulla: né tasse sul capital gain, né alcun tipo di imposta. È un incentivo che ha già attirato le attenzioni di molti.

Queste le parole di Javier Argueta, che conferma quanto si era già detto qualche settimana fa – una conferma piuttosto autorevole, dato che arriva da uno dei collaboratori più stretti di Nayib Bukele, il presidente di El Salvador.

Bitcoin nel frattempo fatica sui supporti fondamentali

Una buona notizia che potrebbe contribuire a riportare il sereno su un mercato di Bitcoin che si è aperto nel peggiore dei modi – con cattive notizie che arrivano dall’Asia – che a nostro avviso sono ascrivibili all’atteso FUD organizzato contro El Salvador.

Si teme che la scadenza coreana per la registrazione degli exchange, che in pochissimi tra gli operatori del paese asiatico hanno rispettato, possa causare un sell off da parte di diversi investitori. Cosa che è, per l’appunto, ancora una fantasia da verificare, ma che essendo stata diffusa da giornali importanti come il Financial Times ha comunque sortito i suoi effetti.

Per Bitcoin rimarrà fondamentale reggere sui 44.000$, in attesa che si sgonfi l’ennesimo FUD e che i mercati possano tornare al loro naturale svolgimento. In attesa dell’apertura delle borse americane, che potrebbero invertire il trend già sul breve.

Come procede l’adozione di Bitcoin a El Salvador?

Il cammino, lo avevamo preannunciato, non sarebbe stato dei più facili. C’è stato qualche problema su Chivo, il wallet di stato che permette ai cittadini salvadoregni di ottenere 30$ in Bitcoin, problema che però è stato enormemente ingigantito dalla stampa, che si è messa a caccia di persone che hanno avuto un’esperienza negativa per farne titoli da prima pagina.

Nel frattempo nel paese i pagamenti in Bitcoin sono comunque disponibili – e in molti hanno confermato di aver pagato anche presso grandi gruppi, come ad esempio McDonald’s, gruppi che per la prima volta si trovano ad avere a che fare con il mondo delle criptovalute. Qualcosa di nuovo per gruppi di queste dimensioni e che potrebbe fare effettivamente da apripista – questo è il terrore di moltissimi analisti legati al banking classico – per altri paesi.

Nel frattempo 400 milioni di dollari rimarranno nelle tasche dei salvadoregni

Ne abbiamo già parlato su Criptovaluta.it ed è un aspetto sul quale in pochi, a nostro avviso, si stanno focalizzando. Altra fonte di fastidio per gruppi – banche incluse – che si erano divise una torta facile da realizzare e che non avevano alcuna intenzione di dividere.

E invece Bitcoin è arrivato a cambiare le carte in tavola – con 400 milioni di dollari che rimarranno nelle tasche dei salvadoregni più bisognosi. Niente male per una valuta che i soloni dell’economia tradizionale… non ritengono essere neanche una valuta.

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