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Maduro vuole salvare il Venezuela con le criptovalute e l’OPEC

Il presidente del Venezuela pare estremamente determinato a portare le monete virtuali nel suo paese in crisi economica e politica; Nicolas Maduro ha infatti annunciato questa settimana di poter sviluppare una piattaforma per il commercio di cripto supportata dal petrolio, presentando una proposta ufficiale a tutti i membri dell’OPEC e agli stati esterni all’organizzazione.

Nicolas Maduro, presidente della repubblica venezuelana, vuole risanare l’economia del paese tramite le criptovalute.

Non ha, però, fornito molti dettagli su come intenda convincere i paesi dell’OPEC a supportarlo durante le dichiarazioni di martedì, dopo l’incontro con il segretario generale dell’OPEC, Mohammed Barkindo.

Proporrò ufficialmente ai paesi OPEC, e non OPEC di adottare una criptovaluta comune supportata dal petrolio.

Maduro ha anche aggiunto che la nuova criptovaluta potrebbe essere sostenuta non solo dalle ricchezze del petrolio, ma anche da quelle derivate dal gas, dall’oro e dai diamanti del paese.

La credibilità di Maduro

Mentre l’economia venezuelana continua a precipitare verso il basso, avvicinando il paese al fallimento, Maduro continua a spingere con forza che la creazione di Petro (nome scelto per la criptovaluta) possa aiutare a salvare il paese; molti osservatori temono però che l’intero discorso si possa rivelare solo una mossa politica.

Maduro si è infatti guadagnato la reputazione di affabulatore, annunciando idee elaborate solo per raccogliere i favori del popolo, ben sapendo che le probabilità di realizzazione siano molto basse.

Dopo gli annunci iniziali di dicembre, e col finire di gennaio, pare che il progetto abbia quindi preso velocità, nonostante molte obiezioni. Maduro ha infatti annunciato una pre-vendita di 100 milioni di unità della criptovaluta per un valore di circa 6 miliardi di dollari; unità sostenute tramite lo stanziamento di 5 miliardi di barili di petrolio.

Le varie problematiche di Petro

Maduro sta andando avanti a pieno ritmo con i suoi piani, ignorando però il fatto che il parlamento del paese si sia pronunciato contro. Con le parole del legislatore Jorge Millan:

Questa non è una criptovaluta, questa è una vendita a termine di petrolio venezuelano. È fatto su misura per la corruzione.

Rex Tillerson, segretario di stato degli USA, non è interessato a supportare i piani di Maduro

Il parlamento ha inoltre avvertito tutti gli investitori di Petro che la valuta digitale non sarà onorata dopo la scadenza del mandato del Presidente in carica.

Un altro problema per Maduro consiste nella sua scelta di sostenere con il petrolio del paese. Questo potrebbe creare un problema con gli Stati Uniti, che stanno minacciando di vietare le importazioni di petrolio del paese; cosa che ridurrebbe l’economia venezuelana in condizioni peggiori.

Rex Tillerson, Segretario di stato degli Stati Uniti d’America, ha infatti dichiarato:

Ovviamente, sia sanzioni sul petrolio, che vietarne la vendita negli Stati Uniti, sono eventualità che continuiamo a tenere in considerazione.

L’accelerazione del progetto di Maduro arriva mentre i governi di tutto il mondo continuano a criticarlo per la sua gestione degli democratica del suo paese, situazione solo aggravata dalla rovina economica in cui si trova il paese, con i prezzi di materie prime come cibo e medicine saliti alle stelle.

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