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Cardano, il fondatore Charles Hoskinson chiede Interoperabilità per la criptovaluta

Il fondatore di Cardano, nonché pilastro dell’industria criptovalutaria Charles Hoskinson, afferma che la prossima direzione di crescita della criptovaluta sarà la crescente interoperabilità.

Parlando in un’intervista con Cheddar, l’ex co-fondatore di Ethereum e attuale CEO di Inside Outside Hong Kong (IOHK) ha spiegato che la criptovaluta necessità di una più accresciuta integrazione, perché solamente in questo modo sarà possibile perseguire delle tappe di crescita per l’intero ecosistema.

Da un lato, tale maggiore interoperatbilità permetterebbe di accrescere l’utilità della criptovaluta come strumento di “comunicazione”, consentendo così ad altri utenti di altre piattaforme di integrarsi tra di loro. Dall’altro lato, sarebbe possibile aumentare la facilità di negoziazione tra criptovalute e valute fiat, tradizionali.

In particolare, stando a Hoskinson, “quello che stiamo cercando è il momento WiFi o Bluetooth del nostro settore”, indicando che, al momento, non siamo però ancora arrivati dinanzi a tale step.

Ricordiamo infatti come sia evidente che a causa delle migliaia di micro-progetti criptovalutari attualmente in essere, e che oggi sono regolarmente utilizzabili in termini di volume di transazioni e di rete, oggi gli utenti siano sostanzialmente costretti a usufruire di più exchange per ottenere nuove criptovalute, complicando la circolazione dei token. Di contro, l’interoperabilità che viene auspicata dal fondatore di Cardano potrebbe rappresentare una soluzione al problema incombente al problema del sovraccarico del settore.

Riferendosi ancora al problema della mancata interoperatività con una analogica più semplificata, Hoskinson ha poi paragonato la mancanza di interoperabilità della criptovaluta al modo in cui oggi le persone si interfacciano con internet. Ha così rammentato che sia che ci si trovi in Europa, in Asia o in America, tutti gli utenti di internet si aspettano che i propri smartphone siano in grado di collegarsi automaticamente alla rete wi-fi.

Succederà la stessa cosa anche con le criptovalute, nel prossimo futuro?

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