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analisi criptovalute 13 aprile 2019

Criptovalute: il peggio è davvero passato o siamo in un’altra bolla?

Il mercato delle criptovaluta è in forte crescita da inizio anno. Anche le più capitalizzate hanno visto rialzi importanti, talvolta del 50% e più. I volumi di scambi sugli exchange hanno nuovamente raggiunto i livello di fine 2017, quando le monete decentralizzate hanno toccato l’apice della loro popolarità in Italia ed in gran parte del mondo. Eppure questi rialzi sembrano ricordare fin troppo quel periodo, e la community si divide in due.

Da una parte, ovviamente, c’è chi crede da sempre in un grande futuro per le monete decentralizzate ed è convinto che queste siano soltanto all’inizio della loro ascesa. Dall’altra parte non ci sono soltanto i crypto-scettici, ma anche molte persone che nelle crittomonete ci credono davvero. Semplicemente, non credono che a questa ondata di rialzi sui grafici corrisponda qualcosa di reale; si tratterebbe, insomma, di una nuova bolla speculativa.

Serve un’adozione reale

Quello che giustamente si continua a ripetere da più fronte è che il valore delle criptovalute non deve crescere per movimenti speculativi, ma per un loro crescente uso nell’economia reale. La differenza è evidente: quando troppi opportunisti entrano nel mercato, prima o poi succede quello che è già successo a febbraio 2018. Ad un certo punto la domanda diminuisce, il valore inizia a calare, chi ha posizioni aperte le chiude più in fretta possibile ed in pochi mesi miliardi di dollari di capitalizzazione vengono bruciati.

Al momento non sembra che gli scambi veri e propri siano in aumento. Qualche progetto, come Binance Coin (BNB), riesce ad affermarsi grazie al fatto di essere realmente utile a chi lo usa. Possiamo fare l’esempio anche di Tron e di Ethereum, che sulle loro blockchain ospitano sempre più applicazioni decentralizzate che potrebbero teoricamente diffondersi gradualmente presso un vasto pubblico.

Al momento, oltre il 90% dei volumi è ancora imputabile alla speculazione. Non solo, ma una gran parte di questo è ulteriormente dovuto all’attività degli exchange e di altri servizi che, sempre più palesemente, si interessano attivamente di influenzare a loro piacimento il valore dei token.

Opinioni miste

Ad oggi non possiamo ancora essere sicuri di sapere che cosa ne sarà delle criptovalute sul medio/lungo termine. Alcuni buoni segnali fanno pensare che questa volta gli investitori stiano calibrando meglio le loro mosse, investendo per lo più sulle altcoin che sembrano promettenti. Il problema è che i loro nomi cambiano rapidamente, molto più rapidamente di quanto serva realmente a queste per affermarsi tra il grande pubblico. E se quella che stiamo dipingendo vuole realmente essere una rivoluzione del sistema economico, allora il grande pubblico gioca un ruolo fondamentale.

Per il momento possiamo soltanto fermarci ad osservare i pareri contrastanti in arrivo dal mercato, specialmente su Reddit e Twitter dove gli analisi si adoperano di giorno in giorno per dare informazioni importanti agli investitori. Quello che c’è di sicuro è che, dopo un 2018 che ha insegnato tanto, non bisogna ripetere gli stessi errori anche nel 2019.

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