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Coinbase non molla: nel mirino 11 nuovi mercati tra Sud America e Asia

L’economia digitale viaggia in fretta, ma quella delle criptovalute sembra davvero frenetica. Così Coinbase, una volta principe delle transazioni in Italia ed in Europa, ha visto rapidamente scemare la sua posizione da leader di mercato. Incalzato da diversi concorrenti, soprattutto Binance, questo exchange ha perso molta influenza nell’ultimo anno; la fase di trend ribassista del 2018 ha cambiato molte cose, tra cui non ultima la classifica degli exchange con i maggiori volumi di transazione.

Ma quella di Coinbase non è soltanto una perdita di quote di mercato. Anzi, è soprattutto altro. Quella capacità di influenzare il valore di una criptovaluta con un annuncio, quella possibilità di parlare ex cathedra, di fare notizia, questo è quello che realmente è mancato di recente. Ma adesso il team di manager decide di reagire con forza: nelle ultime ore, già in molti stanno parlando della prossima espansione del servizio in 11 nuove nazioni.

Dove si espande Coinbase

Sono due i principali mercati su cui gli exchange stanno puntando: Sud America e Asia. In queste zone, le criptovalute vengono viste come uno strumento davvero utile nella vita di tutti i giorni. In Sud America la motivazione principale è che molte economie locali sono soggette ad un’inflazione molto elevata e ad alta instabilità; le crittomonete, dunque, diventano un modo per cercare dei beni rifugio che possano essere negoziati anche oltre i confini nazionali.

La vera battaglia, però, è sempre alla conquista dell’Asia. Ben 5 nazioni su 11 nel mirino di Coinbase sono qui: India, Corea del Sud, Filippine, Hong Kong e Indonesia. La sfida è molto ambiziosa, considerando che in queste nazioni la concorrenza è già molto forte, ma Coinbase ha un brand forte che potrebbe far parlare molto di sé fin dal primo giorno. Significa comunque muoversi su un terreno difficile, ma ormai è sempre più evidente che i paesi asiatici siano la vera culla mondiale delle crypto.

Un cambio di approccio verso la concorrenza

Coinbase ha da sempre seguito una filosofia diversa da quella dei principali competitor. Prima di tutto, ha sempre selezionato con molta attenzione i token da inserire sulla piattaforma; anche a costo di perdere un po’di transazioni, l’exchange si è sempre premurato di sottoporre ai suoi utenti dei token con una credibilità comprovata. Anche per questo, quando Coinbase annunciava l’introduzione di una nuova crittomoneta sulla sua piattaforma, l’eco della notizia portava rapidamente ad un drastico aumento della sua capitalizzazione. Questo effetto, noto come Coinbase-effect, in tempi più recenti è diventato molto meno evidente.

In secondo luogo, Coinbase è sempre stato un punto di riferimento per convertire valuta tradizionale in criptovalute e viceversa. Per contro, il principale competitor Binance permette di scambiare esclusivamente criptovalute con altre criptovalute. Anche se può sembrare un limite, in realtà questo è uno dei fattori che hanno trainato la crescita di Binance.

Dopo aver perseverato, Coinbase ora fa una brusca virata verso Binance. Esattamente come il suo grande concorrente, infatti, entrerà in questi 11 nuovi Paesi -quantomeno inizialmente- offrendo agli utenti la possibilità di fare scambi crypto-crypto.

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