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Poloniex elimina 9 criptovalute per timore della regolamentazione USA

Ormai si parla da tanto tempo di regolamentazione delle criptovalute negli Stati Uniti. Il governo sembra avere accettato l’idea della nuova criptovaluta di Facebook, anche se si è subito accertato di come verranno gestite le questioni relative alla privacy. Sembra però in arrivo una regolamentazione molto più stringente sulle ICOs, cosa che inizia a preoccupare gli exchange. Il primo che incomincia a trasformare in azioni queste preoccupazioni è Poloniex. Avendo la sede a Boston, per questa piattaforma le leggi federali in merito alle crypto sono particolarmente rilevanti.

Poloniex ha deciso di eliminare per gli investitori la possibilità di investire in nove criptovalute:

  • Ardor (ARDR)
  • Bytecoin (BCN)
  • Decred (DCR)
  • GameCredits (GAME)
  • Gas (GAS)
  • Lisk (LSK)
  • Nxt (NXT)
  • Omni (OMNI)
  • Augur (REP)

L’annuncio ufficiale dell’azienda non ha comunque fermato gli investitori; la maggior parte di questi token ha infatti concluso la giornata in positivo, mentre quelli tra quelli che hanno chiuso in ribasso nessuno accusa perdite a due cifre. Sembra insomma che Poloniex non abbia demoralizzato gli interessati.

Perché queste 9 criptovalute

Queste nove crittomonete non sono forse tra le più conosciute al mondo, ma alcune superano in capitalizzazione i 200 milioni di dollari. Non stiamo dunque parlando di monete neonate con ancora tutto da dimostrare, ma di realtà -questo dipende anche da quale si considera- piuttosto consolidate. Eppure questo non ferma i timori dell’exchange, malgrado la regolamentazione governativa non sia ancora in atto.

Dal canto suo, l’exchange dice di credere fermamente nel valore di questi progetti. Lo si legge proprio nel comunicato stampa su Medium, dove i fondatori vengono esortati a continuare a dimostrare che questi progetti possono avere un futuro brillante. Dall’altra parte, però, c’è un termine che spaventa fortemente Poloniex: “Securities“.

Potremmo tradurre il termine securities con “valori mobiliari” o “strumenti finanziari”. Nel mese di aprile, vari portavoce della SEC (Securities and Exchange Commission) hanno fatto intendere che con la nuova regolamentazione tutti i token delle ICOs dovranno essere delle securities. Gli exchange hanno cominciato a cercare sulla loro piattaforma quali token potrebbero non combaciare con questa definizione, e Poloniex ha trovato questi nove. Per quanto le nuove normative non siano ancora state definite chiaramente, né tanto meno annunciate, sembra chiaro che nessun servizio vorrà ritrovarsi da un giorno all’altro in contrasto con la legge.

Nessun cambiamento per gli investitori italiani

I clienti italiani di Poloniex potranno continuare ad investire sulle 9 criptovalute in questione. La stessa cosa potranno fare tutti gli altri clienti di ogni nazionalità, al di fuori di quelli americani e di quelli dove il servizio non rende già disponibile questa opzione. Quanto agli statunitensi che hanno aperto posizioni sull’exchange relative a queste monete virtuali, avranno tempo fino a lunedì per chiudere le loro posizioni.

Purtroppo questo dimostra che il mercato delle criptovalute, ancora ai suoi stadi di sviluppo iniziali, è fortemente soggetto alle opinioni politiche. Fino a quando ogni singola nazione del mondo non avrà regolamentato gli aspetti che concernono le criptovalute, ci saranno sempre degli investitori che non sapranno se la loro attività rimarrà legale oppure no. Questo, sembra evidente, è uno dei principali ostacoli che frenano una possibile adozione di massa.

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