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LawCoin si prepara alla presentazione di San Francisco

Il mondo delle criptovalute è ricco di startup, cioè piccole aziende con idee innovative che hanno un grande potenziale. Alcune fortunate, tra queste, hanno la possibilità di essere incubate dal progetto di ConsenSys: noto come “Tachyon”, è un programma di 10 settimane in cui le aziende vengono aiutate a crescere ed a strutturare la loro offerta tramite fondi e competenze messe a disposizione direttamente da ConsenSys. Domani, 22 maggio, i progetti incubati in queste ultime 10 settimane faranno la loro presentazione ufficiale a San Francisco.

Tra le varie aziende che parteciperanno, una in particolare ha un progetto molto strano: si chiama LawCoin e tratta le questioni legali come fossero uno strumento per investire. L’idea può sembrare bizzarra, ma ha già raccolto diversi consensi nella community di amanti delle criptovalute.

Dal problema all’occasione

Chi ha mai provato a condurre una battaglia legale sa che in molti casi i costi connessi sono elevati; anche i tempi possono protrarsi per le lunghe, con cause che durano anni prima di giungere ad una decisione finale. LawCoin nasce proprio per aiutare le persone a finanziare le loro battaglie legali, in modo da poterne sostenere i costi. Se questa battaglia si risolve con una vittoria, gli eventuali indennizzi e risarcimenti vengono spartiti tra tutti gli investitori.

Chi intende sottoporre alla community una battaglia legale può lanciare una ILO, ovvero una Initial Lawsuit Offering. Una versione un po’modificata di una ICO. Starà poi agli altri utenti decidere se partecipare con i propri LawCoin al finanziamento del processo. In molti casi, soprattutto quando vengono citate in giudizio delle grandi aziende per via di illeciti commessi nell’esercizio della loro attività, i rimborsi arrivano ad essere multimilionari. Qualcuno ci vede un semplice equilibrio sociale, mentre per qualcuno si tratta di una possibilità di profitto come tante altre.

Ovviamente, trattandosi di una forma di investimento, non vengono accettate tutte le battaglie legali. Il presupposto fondamentale è che ci sia la possibilità di richiedere un risarcimento più alto delle spese sostenute per il processo, in modo che gli investitori possano avere un ritorno dalla causa. In questo si può dire che l’intento etico sia pressoché inesistente, per cui una causa contro McDonald per via di un panino troppo salato (e potenzialmente dannoso per la salute) potrebbe avere maggiori probabilità di finanziamento rispetto a quella di un uomo che si trova ingiustamente accusato di omicidio.

Una finanza nascosta

La realtà che conoscono in pochi è che LawCoin è innovativa soltanto in quanto porta il finanziamento dei processi a fine di investimento nella community delle criptovalute. In realtà, questo mercato è già piuttosto sviluppato. L’analisi pubblicata da Marketwatch mette in evidenza una situazione davvero difficile da credere. In particolare questo report cita Burford Capital, un’azienda americana quotata in Borsa che si occupa proprio di finanza per battaglie legali.

Fondata nel 2009, nel 2017 ha riportato un ritorno sul patrimonio netto del 37%; la cosa ancora più incredibile è che questa azienda sceglie le sue battaglie così bene da avere una percentuale di vittorie in tribunale intorno al 95%. LawCoin entra dunque in un settore che è già realtà da diverso tempo, ma sarà interessante osservare cosa le criptovalute potranno offrire in più rispetto alle soluzioni non decentralizzate.

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