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Ora su Twitter si possono dare mance in criptovalute con Brave

Le criptovalute stanno gradualmente arrivando sui social network: si possono trasferire Bitcoin direttamente su WhatsApp, Facebook sta creando una sua crittomoneta e su Twitter ora si potranno dare mance utilizzando le monete virtuali. Per il momento, tuttavia, vale soltanto per chi utilizza Brave: ancora poco conosciuto in Italia, si tratta di un browser basato su blockchain che permette di portare una connessione semi-decentralizzata ai suoi utenti, anche sul web tradizionale.

La funzionalità sarà disponibile per tutti gli utenti che utilizzano Brave Nightly, una versione del browser ancora in fase di test ma che può già essere scaricata dal sito ufficiale dell’azienda. Gli utenti, insieme ai tipici pulsanti per interagire con i tweet di altri utenti, potranno trovare anche un tasto specifico per donare Bitcoin. Le crittovalute verranno poi accreditate nell’arco di pochi minuti direttamente sul wallet del destinatario. Affinché quest’ultimo possa riceverle, comunque, è necessario che abbia un Brave wallet su cui vederle accreditate.

Social + crypto: un binomio in ascesa

Per il momento i social sono stati relativamente privi di transazioni finanziarie. Certo, gli inserzionisti pagano la loro pubblicità, ma tutti coloro che si limitano a utilizzare la piattaforma come utenti non sono soliti scambiarsi denaro. Al massimo possono comprare qualcosa che arriva dal di fuori dei social dopo aver cliccato su un’inserzione, ma si tratta comunque di un acquisto che avviene all’esterno del sito. Monetizzare la presenza degli utenti è qualcosa che potrebbe avere enormi implicazioni.

I pagamenti tramite criptovalute possono fare molto per i social network, non soltanto per permettere agli utenti di scambiarsi denaro. Possono fare molto perché permettono a chi crea contenuti di qualità di monetizzare la sua presenza sulla piattaforma evitando di mettere inserzioni pubblicitarie fastidiose davanti ai suoi video, oppure evitando di sponsorizzare prodotti di terze parti. In modo analogo a quello che avviene su Twitch, chi è meritevole di attenzione potrà semplicemente contare sulle azioni volontarie degli utenti per dare un senso al tempo speso nella creazione dei suoi contenuti.

Allo stesso tempo le integrazioni per chi fa pubblicità possono essere numerose: anziché invitare i clienti a comprare un prodotto uscendo dal sito per recarsi sulla loro pagina di acquisto, potranno semplicemente accettare il pagamento all’interno del social. Questo implicherebbe un po’di integrazioni apposite da parte delle aziende che stanno dietro ai social stessi, ma ne trarrebbero vantaggio anche queste. Si potrebbero poi organizzare raccolte di fondi, crowdfunding di progetti innovativi e molto altro ancora. Tutto quello che oggi vediamo sui social network potrebbe essere legato ad una forma di monetizzazione.

Su Brave

Brave merita di avere due parole spese sul suo servizio. Questo browser nasce per offrire ai suoi utenti la maggiore privacy che si può ottenere attraverso un sistema di navigazione decentralizzato, in cui i computer degli utenti si comportano come nodi di una rete e si connettono come tali ai server dei siti che vengono aperti durante la navigazione. In questo modo il web decentralizzato incontra quello costruito sulla classica architettura client-server, un modello interessante che potrebbe diventare molto popolare nei prossimi anni.

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