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Ethereum e Bitcoin non SONO… | La scelta della CONSOB belga

Buone nuove dall’Europa. O meglio, da uno dei paesi che la compongono. Secondo FSMA, che è l’omologa di CONSOB in Belgio, né EthereumBitcoin sarebbero titoli finanziari. Non si tratta di una questione di poco conto, perché una qualificazione di quel tipo comporterebbe a cascata complicati obblighi tanto per chi tratta $BTC e $ETH quanto per gli utenti finali.

Una mossa forse a sorpresa, mentre da un po’ ovunque spirano venti di regolamentazione stringente sull’onda di quanto accaduto a FTX soltanto pochi giorni fa. E la questione si complica ulteriormente in Europa, dove i paesi che compongono l’Unione si stanno muovendo un po’ tutti alla spicciolata, in attesa di un MiCA che risolverà solo in parte le problematiche regolamentari del comparto.

Si tratta comunque di un’ottima notizia tanto per Bitcoin quanto per Ethereum, che sfuggono così almeno in un paese a potenziali risposte aggressive del regolatore. Possiamo trovare entrambi anche su eTorovai qui per ottenere un conto virtuale gratuito con strumenti FINTECH attivi – intermediario che ci permette di operare su 78+ crypto asset con strumenti speculativi e analitici.

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Belgio: Bitcoin e Ethereum non sono titoli

Un po’ come negli USA. Date le pressanti richieste di regolamentazione che arrivano tanto dai cittadini, quanto dalla politica, l’omologa di CONSOB in Belgio, ovvero FSMA, ha affermato che né BitcoinEthereum sarebbero dei titoli finanziari.

Se non c’è un emittente, come nei casi in cui gli strumenti sono creati da un codice per computer e non in esecuzione di un accordo tra emittente e investitore (è il caso di Bitcoin o Ether), allora le regole della Legge Prospetto e le Regole MiFID non si applicano.

E quindi si tratterebbe di asset che hanno una natura piuttosto diversa da quella delle azioni o da qualunque altro titolo potremmo acquistare tramite un comune broker. Non si applicherebbero pertanto neanche le regole MiFID, impianto che è valido per tutta la UE, con l’authority che però più volte ha provato ad esprimersi a riguardo.

Chiarezza? Sì, ed è una una buona notizia

Come negli USA, anche se…

In realtà la situazione negli USA è estremamente più complessa. Gary Gensler, capo di SEC, ha infatti già avanzato dei dubbi almeno per quanto riguarda Ethereum post-Merge, ovvero dopo che è passato ad un meccanismo di consenso in Proof of Stake. Dubbi che probabilmente saranno rispediti al mittente ma che al tempo stesso comunicano una situazione se vogliamo meno chiara ancora.

Per quanto riguarda Bitcoin, i dubbi sembrerebbero invece essere pochi. Bitcoin negli USA viene trattato di fatto come una materia prima anche a livello regolamentare e per questo riesce a sfuggire all’abbraccio (talvolta semi-mortale) di SEC.

Una questione che riguarda da vicino anche l’eterna lotta tra i più radicali dei sostenitori di Bitcoin e quelli di Ethereum. Michael Saylor non ha mai fatto mistero di ritenere Ethereum una security, e dunque un titolo finanziario, che dovrebbe dunque essere regolamentato in modo più stretto. Per molti un colpo basso, per altri una lettura chiara della realtà.

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