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GROSSI GUAI PER SILVERGATE

Silvergate: crisi aperta? | La banca crypto in SOFFERENZA

Grossi guai per Silvergate? I mercati tuonano e affondano il titolo della banca crypto, che ha prestato denaro anche a Michael Saylor.

AGGIORNAMENTO: tanti tra exchange e intermediari cripto hanno già annunciato l’interruzione di ogni rapporto con Silvergate. Tra questi Coinbase, Crypto.com.

Grossi guai da Silvergate. Il gruppo continua la caduta libera in borsa, in parte anche frutto del ritardo con il quale starebbe consegnando della documentazione obbligatoria a SEC, segnale del fatto che potrebbero esserci almeno sul breve dei problemi di liquidità per una delle crypto bank più importanti degli USA.

Allarme? È ancora troppo presto, ma intanto sono già iniziate le prese di distanza da parte di Coinbase, che sta già dirottando i clienti americani Prime su Signature e in molti si interrogano se si potrà essere o meno davanti all’ennesimo problema per il settore.

I mercati nel frattempo sembrano essere però più che tranquilli e privi di sostanziali scossoni, per una situazione che sta maturando come la più classica delle banane. Lentamente da verde a matura e poi rapidamente annerita. Possiamo investire sul mondo cripto anche con FP Marketsqui trovi anche un conto demo per investire senza rischi e imparare – per un intermediario che offre il top degli strumenti di trading – vedi MetaTrader 4 e MetaTrader 5, insieme ad un curioso e interessante servizio di Social Trading con copia inclusa.

Silvergate: i problemi si fanno seri?

Tutto è partito tempo fa, ma ha rapidamente accelerato nella serata di ieri, durante la quale sono diventati evidenti i problemi per il gruppo, che avrebbe anche accumulato ritardi per documentazione che, da società quotata, deve consegnare a SEC. No, quanto avvenuto con Gary Gensler e Bitcoin non c’entra nulla, dato che certe comunicazioni da parte delle società quotate sono dovute per tutti e non riguardano il mondo cripto.

Sta di fatto che ieri il titolo ha avuto un altro ribasso in doppia cifra e anche in apertura dei mercati USA non sembra ci siano gli estremi per vederlo risalire. Problemi di liquidità, si mormora come facciamo in genere con i segreti di Pulcinella.

Coinbase ha intanto già annunciato di aver dirottato i propri clienti Prime americani su altra banca crypto, e cioè Signature, altra mossa che non si capisce bene sia dettata da paura per lo stato di Silvergate, per paura di ritorsioni da parte di SEC in futuro o per altri motivi.

Situazione che si fa complessa

Una banca che inoltre molti di voi ricorderanno perché legata ad alcune operazioni per il finanziamento degli acquisti di Bitcoin da parte di MicroStrategy di Michael Saylor, che tramite l’istituto avrebbe ottenuto almeno 205 milioni di dollari per futuri acquisti di $BTC offrendo come collaterale proprio Bitcoin. (ulteriori informazioni su tale prestito sono contenute in questo documento).

C’è da tremare?

A meno di novità che nessuno aveva previsto, no. I mercati sono al corrente della situazione di Silvergate da tempo. Il titolo è già da qualche settimana tra i più shortati sulle piazze americane e le difficoltà attuali non sono un mistero per nessuno, tantomeno per i mercati che hanno in larga parte già scontato l’eventuale crisi del gruppo.

La situazione rimane però di quelle interessanti e continueremo a tenerla sui nostri radar in attesa di nuovi aggiornamenti. Aggiornamenti che potrebbero essere importanti e che vi invitiamo a seguire sul nostro canale Telegram, dove diffondiamo ultime ore e brevi del mondo crypto e Bitcoin.

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