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Kamala Harris apre a crypto e Bitcoin, ma “difenderà consumatori e investitori”

Durante una raccolta fondi elettorale Kamala Harris ha parlato anche di asset digitali, difendendoli.

Per la prima volta Kamala Harris ha parlato di crypto. Lo ha fatto durante un evento elettorale di raccolta fondi a New York che si è tenuto domenica 22 settembre. Un evento concentrato sulle politiche economiche della candidata alla presidenza degli Stati Uniti d’America – che si è tenuto da Cipriani Wall Street, una delle venue più importanti dell’area finanziaria di New York.

I termini nei quali Harris avrebbe parlato di crypto sembrerebbero essere positivi: la candidata democratica avrebbe infatti promesso delle regole chiare e un ambiente legale negli USA in grado di far fiorire le ultime novità che arrivano dai mercati, che non includono soltanto gli asset digitali, ma anche l’intelligenza artificiale.

Si tratterebbe, nel caso, di un cambio di rotta importante rispetto a quanto è avvenuto nel corso degli ultimi anni, durante la presidenza Biden, con SEC che ha avuto pieni poteri di controllo sul mercato, che ha esercitato principalmente tramite costose cause legali contro tutti i principali player del settore.

Anche Kamala Harris cambia rotta?

Sembrerebbe essere questa la traiettoria. Nel weekend vi avevamo anticipato l’arrivo a suo sostegno di Anthony Scaramucci, che nelle crypto ha lunghi trascorsi e che ha avuto anche una breve partecipazione nello staff di Trump quando questo era stato presidente degli USA.

Kamala Harris, secondo quanto viene riportato infatti da Bloomberg, avrebbe aperto agli asset digitali, con la formula che è ormai chiaramente un sostituto di crypto, parola in certi ambienti politici impossibile da nominare.

Porterò insieme il lavoro, i piccoli imprenditori, gli innovatori e le grandi società. Lavoreremo insieme per investire nella competitività dell’America, per investire nel futuro dell’America. Incoraggeremo tecnologie innovative come AI e asset digitali, mentre proteggeremo consumatori e investitori.

Kamala Harris

Non è chiaro a cosa si riferisca in termini di protezione dei consumatori e degli investitori, in quanto tale formula almeno negli ultimi anni ha significato negli Stati Uniti un controllo pressoché totale dell’industria da pari di SEC e di Gary Gensler, un controllo che l’industria ha contestato sia a livello politico che giuridico e che ha riempito le corti di cause per vendita di security non registrate, che hanno colpito anche società quotate come Coinbase.

Spazio per le crypto durante il prossimo dibattito?

Non è chiaro per il momento se ci sarà o meno un altro dibattito. Kamala Harris avrebbe accettato un invito da CNN per il 23 ottobre, per il quale però manca ancora l’ok da parte di Donald Trump.

Nel caso in cui tale dibattito dovesse concretizzarsi, potrebbe esserci spazio per un confronto anche su temi che Trump ha provato a fare suoi ma che ora vedono il tentativo di recupero dell’area democratica.

Alle elezioni mancano ormai poco più di 6 settimane e le schermaglie, anche sull’argomento principale del nostro giornale, potrebbero intensificarsi.

Tutto questo mentre ci si trova in una fase di mercato molto particolare anche a livello macro – con le prossime decisioni di Fed che saranno più importanti degli indirizzi politici che potrebbero emergere dalle elezioni USA.

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Klaus Marvin
Klaus Marvin
2 mesi fa

con quel “proteggeremo i consumatori e gli investitori” nette le mani avanti nell’eventualità che decida di bandire parte degli investimenti sugli asset digitali giustificandosi che sarà per il bene degli investitori mentre è palese che voglia avvantaggiare il dollaro ormai considerato denaro falso che dovrà comunque stare in piedi tramite i soliti giochi di prestigio.