Il bull market del biennio 2024/2025 sarà incoronato a lungo come il momento in cui banche, istituzioni ed i colossi fintech sono entrati a gamba tesa su Bitcoin ed il settore crypto: da BlackRock con i suoi ETF su Bitcoin ed Ethereum, a PayPal con la stablecoin PYUSD, fino all’espansione di Robinhood ed altre società quotate a Wall Street nel mondo della tokenizzazione e delle riserve crittografiche. Mentre i retail appaiono come i grandi assenti di questo ciclo, le aziende più tradizionali si stanno muovendo per accaparrarsi una fetta della torta.
Secondo alcune indiscrezioni, ora ci sarebbe anche un altro grosso operatore della TradFi pronto a tuffarsi nella mischia. Parliamo di Stripe, uno dei nomi più importanti nel panorama dei pagamenti digitali con un volume scambiato nel 2024 pari a $1,4 trilioni. Si vocifera che il player statunitense possa a breve lanciare una sua blockchain L1. La notizia non è ancora confermata ma ci sono buone ragioni per credere che sia tutto realtà.
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Stripe vuole lanciare una sua rete nel mondo crypto?
Secondo quanto riportato dall’utente X “100y.eth”, ricercatore blockchain presso “Four Pillars”, Stripe starebbe considerando l’idea di lanciare una sua catena crypto L1. Vengono citate forti interne (non confermate) vicine all’azienda fintech, che dopo l’ingresso di RobinHood con un suo L2 basato su Arbitrum, vorrebbe seguirne le orme con una blockchain di primo livello.
Per chi non la conoscesse, Stripe è una delle maggiori aziende leader mondiali nel settore dei pagamenti digitali. Fondata nel 2010 dai fratelli Patrick e John Collison, è diventata in breve tempo un punto di riferimento per milioni di startup ed e-commerce che devono gestire pagamenti online, abbonamenti, carte virtuali e molto altro ancora. Secondo i dati più recenti, circa 1,3 milioni di siti web hanno integrato la piattaforma, con oltre 100 aziende che processano oltre $1 miliardo all’anno ciascuna, tra cui Amazon, Shopify, Booking.com e Notion.
Solo nel 2024 i volumi di scambio gestiti da Stripe hanno superato gli $1,4 trilioni, per una crescita pazzesca in oltre 46 paesi in tutto il mondo. Capite da soli come la notizia di un colosso del genere che lancia una sua blockchain L1 sia incredibilmente bullish. Il suo debutto nel settore crypto potrebbe attirare molti investimenti, che si riverserebbero probabilmente su stablecoin ed altri asset digital
Perché i rumors potrebbero essere veritieri?
Ci sono parecchie ragioni per credere che l’interesse di Stripe verso l’industria crypto sia tutt’altro che frutto dell’immaginazione degli influencers, come di solito purtroppo accade nei social media. L’azienda infatti ha un passato molto attivo nel settore, essendo stata una delle prime a sperimentare i pagamenti in Bitcoin nel lontano 2014, con l’iniziativa stoppata poi nel 2018 a causa dei problemi di scalabilità del network.
A seguire nel 2022 Stripe è tornata con un altro supporto per pagamenti in crypto, questa volta con USDC su rete Polygon, con collaborazioni estese su chain come Solana, Ethereum e Flow. Oggi offre servizi per imprese web3 e servizi di payout in stablecoin per creators e freelance. Fino a qui tutto ottimo ma quali indizi ci fanno pensare ad un espansione tramite un proprio L1?
In primis la presenza di altri competitor che hanno mostrato un chiaro interesse per le infrastrutture on-chain. Poi, forse cosa ancor più importante, le due recenti acquisizioni di Stripe, prima nel febbraio 2025 con la piattaforma Bridge, poi a giugno 2025 con il wallet Privy. Bridge è una soluzione specializzata in stablecoin, acquistata per $1,1 miliardi, mentre Privy è un servizio di custodia crypto con 75 milioni di wallet scaricati e una valutazione da $230 milioni.
Viene dunque scontato pensare che queste recenti mosse non saranno fine a se stesse, ma saranno parte di un piano più ampio, volto a costruire un’infrastruttura proprietaria e integrata a pieno regime con le crypto.
Come potrebbe presentarsi un eventuale blockchain L1?
Fermo restando che è ancora presto per fare previsioni, proviamo ad immaginare a cosa potrebbe servire una rete crypto L1 per Stripe. Come riportato dall’utente X “100y.eth”, e considerato tutto sommato verosimile dalla penna che vi scrive, è possibile che la società inizierà a consentire servizi di deposito e prelievo di stablecoin on-chain direttamente dalla sua chain. Si pensa anche ad un ipotetico settlement direttamente in stable per i commercianti, senza passare per le valute fiat tradizionali.
Vista la presenza del partner di custodia Privy, è possibile aspettarsi anche un servizio per la creazione di un wallet compatibile con Stripe L1. In una visione un po ‘più fantasiosa, Stripe potrebbe addirittura gestire il pagamento di abbonamenti a consumo, regolati tramite smart contract con gli utenti che pagano solo per l’effettivo uso di una determinata piattaforma. In ballo potrebbero esserci anche incentivi DeFi, servizi di prestito e debito, ed altre funzionalità che renderebbero l’azienda più completa e all’avanguardia.

Restiamo in attesa di conferme o smentite da parte del team dell’azienda, vista l’assenza di una fonte ufficiale fino ad ora. È chiaro che se tutto ciò dovesse rivelarsi fondato, ci troveremmo di fronte a una delle mosse più rilevanti di questo ciclo del mercato crypto.
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