Bull market crypto: siamo VICINI al TOP di questo ciclo!

Mentre su X si festeggia per le grandi imprese speculative compiute dagli asset crypto nell’ultima settimana, qui chi vi scrive vuole farvi riflettere sullo stato attuale del bull market.

L’outlook è più bullish che mai, finalmente anche su Ethereum, ma dobbiamo iniziare a chiederci quanto ancora durerà questa euforia prima che l’intero settore entri in bear market. Iniziano infatti ad emergere dei segnali che ci fanno capire di essere vicini ad un ipotetico top, e che ci stiamo avvicinando all’ultima fase estrema di questo ciclo.

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Per chi si è ridotto all’ultimo e non ha ancora portato a casa dei profitti, non vi preoccupate: abbiamo ancora spazio per un’accelerata rialzista. Abbiamo di fronte settimane/mesi sulla carta molto bullish, ma potrebbero essere gli ultimi favorevoli prima di una lunga pausa. In questo articolo vi spieghiamo quali indicatori suggeriscono che il bull market è quasi giunto al termine, e quanto ancora potremmo avere prima della fine dei giochi.

Bitcoin entra nella prima fase di euforia: ci avviciniamo ad una zona critica del bull market

Secondo quanto riportato dalla chart Glassnode “Short-Term Holder Cost Basis Model“, il prezzo di Bitcoin si sta muovendo verso un livello considerato statisticamente rischioso rispetto al comportamento degli investitori di breve periodo. Questa metrica è utilizzata per indicare quanto il valore della criptovaluta si discosta dal costo medio di carico degli short-term holders (STH) , ossia quegli investitori che hanno acquistati negli ultimi 155 giorni.

Glassnode calcola quante deviazioni standard il prezzo di Bitcoin si trovano sopra o sotto le quotazioni medie. Solitamente più ci si allontana dalla media degli STH, più ci si trova in una zona di comportamento estremo. In questo momento, con la moneta a ridosso dei $120.000, siamo quasi  a +1 deviazioni standard, segno che stiamo entrando nella parte iniziale di una fase di euforia.

 Ancora nulla di eccessivo, ma sufficiente per iniziare a prestare attenzione, soprattutto se si considera la velocità con cui il sentiment può cambiare nel mondo crypto.

Il vero pericolo per Bitcoin si trova a +2 deviazioni standard dalla quota attuale, dove storicamente si sono verificati picchi di mercato seguiti da forti correzioni durature. Per arrivarci BTC dovrebbe ora essere scambiato a $136.000. 

Chiaramente se dovesse raggiungere questo livello, ci sarà poi da ricalcolare il dato in funzione della nuova media d’acquisto degli investitori di breve ma resta comunque un riferimento utile per misurare il grado di surriscaldamento del mercato. Più il distacco aumenta più crescono le probabilità che queste entità vendano per realizzare profitti.

Iniziano a spuntare le prime prese di profitti: la domanda si esaurisce

In questo momento, con Bitcoin sui massimi, abbiamo una grossa percentuale degli investitori di breve che siede con posizioni in profitto. Ci si aspetta che prima o poi tali soggetti inizino a liquidare le proprie monete ad un ritmo sempre più elevato, segnale tipico di un bull market che si appresta ai titoli di coda. 

Solitamente questo accade quando la percentuale di volume speso ( cioè trasferito) supera la soglia di pericolo, che si trova al 62%. Ora la media a 7 giorni della metrica  “spent volume in profit by STH” ha raggiunto quota 82%, un valore che se ripetuto nel tempo potrebbe anticipare un massimo locale. Non è un segnale inequivocabile ma bisogna iniziare a alzare la guardia.

A maggior ragione se oltre al volume speso, anche il rapporto tra profitti e perdite realizzate dagli STH ( sempre media a 7 giorni), inizia a surriscaldarsi. Di recente la metrica “realized profit/loss ratio by STH” ha evidenziato una crescita fino al livello di 39,8x, in maniera simile a quanto successo durante il top di novembre 2024.

Siamo ben oltre la media contraddistingue più sane del mercato, quando profitti e perdite si bilanciano più uniformemente. Storicamente questa situazione si è verificata più volte prima del raggiungimento del top finale di un ciclo bullish. Più volte si viola la zona calda, più è probabile che il mercato inverta direzione e vada verso il ribasso.

C’è ancora spazio per il bull market crypto: ecco fino a quando!

Secondo quanto analizzato da Swissblock, società svizzera di ricerca a tema crypto, siamo ancora in una fase di espansione sostenibile, senza segnali di eccessiva euforia. Combinando gli indicatori “speculation Index” ( ideato da Willy Woo) che misura il rapporto tra volumi speculativi ed il parametro “VWAP Liquidity”, che misura il prezzo di Bitcoin in funzione della liquidità on-chain, ne emerge un quadro che lascia pensare ad un ulteriore leg da qui in avanti.

Insomma, il mercato inizia a mostrare i primi segni di esuberanza, tipici della fasi finali di un bull market, ma c’è ancora spazio. Possiamo aspettarci quindi un tentativo di attacco verso prezzi più elevati, in linea con quanto osservato nei cicli precedenti. 

Se anche questa volta la storia si ripeterà come nel 2017 o 2021, dovremmo avere ancora qualche mese per approfittare dei prezzi gonfiati di Bitcoin. In linea di massima, possiamo definire il Q4 come il trimestre dove verosimilmente troveremo un top per la principale criptovaluta, quindi da ottobre fino a dicembre. 

Ricordiamo che in genere Ethereum e le altcoin offrono performance rialziste anche dopo che Bitcoin ha segnato il massimo del ciclo, con l’ultimissima corsa generalizzata prima dell’ingresso ufficiale in bear market. Fate il vostro gioco.