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Una caratteristica comune ai mercati finanziari tradizionali e a quelli crypto è che, pur mostrando andamenti positivi, lasciano spesso il dubbio su ciò che avviene sotto la superficie e su quanto potrà accadere in futuro. Non possiamo definirli prevedibili, ma al contempo possono essere ipotizzabili nei loro comportamenti e movimenti ciclici.
Andamento Crypto nel 2025
Nel 2025 il mercato crypto si presenta nel complesso in positivo: Bitcoin da inizio anno segna un rialzo del +14,30%, mentre Ethereum avanza del +28,5%. Citiamo i due asset a maggior capitalizzazione, ma perché il mondo delle altcoin è decisamente più variegato: anche all’interno della Top 20 troviamo crypto in ribasso.
Tuttavia, va sottolineato come, ai prezzi attuali, le prime sei crypto per market cap restino tutte in territorio positivo.
Tensioni nei mercati
Su Criptovaluta.it® proponiamo sempre più spesso, articoli trasversali al mondo crypto e, così come nelle live condotte da Gianluca Grossi, apriamo una finestra più generale sugli andamenti dei mercati obbligazionari, azionari e sui dati macroeconomici. Il mondo crypto, che piaccia o no ai maximalisti di BTC, non esula dal quadro generale.
L’oro non mente mai
Da alcuni mesi sottolineiamo che qualcosa non torna nei mercati: gli indici continuano a salire, ma le tensioni aumentano. Non si tratta solo di geopolitica, bensì anche di fattori finanziari. Un dato che riprendo, già evidenziato nell’analisi su Bitcoin di ieri, è che l’oro non mente mai: ogni volta che sale, significa che ci sono tensioni in atto. Nel grafico allegato potete osservare come, dall’inizio dell’anno, l’oro sia l’asset con la crescita maggiore. Ad oggi +37%, che YTD è la migliore dal 1979.
Focus sull’S&P 500
Guardando invece agli indici finanziari, così come Bitcoin è il re delle crypto, l’S&P 500 rappresenta il King globale per l’azionario. Vi riporto quindi uno scorcio delle performance medie mensili dell’S&P 500 registrate negli ultimi 70 anni: emerge chiaramente come ci sia un mese che, in media, è stato il peggiore, Settembre.
Crypto, dati macro e Federal Reserve
Anche le crypto sono rimaste ostaggio dei dati macroeconomici americani diffusi tra giovedì e venerdì, con l’aumento della disoccupazione. Questa settimana sarà pubblicato il dato sull’inflazione, che secondo le previsioni dovrebbe risultare in crescita.
Il ruolo della Federal Reserve
Il pallino resta in mano alla Federal Reserve, chiamata a decidere se procedere con un taglio dei tassi. L’attesa per questa decisione dura ormai da mesi e, come spesso accade sui mercati, il taglio potrebbe essere già stato scontato.
Più che altro si sta diffondendo la paura di un rallentamento dell’economia, aggravato dalle difficoltà di rifinanziamento del debito americano. Una combinazione che rischia di creare criticità che i mercati oggi, forse, stanno sottovalutando, con il rischio di stagflazione, ma questa è una valutazione personale.
Il contesto di incertezza sui mercati finanziari e obbligazionari ha mostrato, soprattutto nell’ultimo anno, la necessità di cercare asset alternativi. Non solo l’apertura agli ETF – dopo Bitcoin ed Ethereum, l’interesse si sta allargando anche ad altre coin – ma anche la crescente tokenizzazione dei real asset (RWA) è un passo.
Btcoin e crypto come asset alternativi
Le crypto restano percepite come asset rischiosi, ma a differenza del passato sono ormai entrate nei meccanismi della finanza tradizionale. Questo significa che, in caso di recessione o cali dei mercati, non è detto che le crypto a maggior capitalizzazione subiscano i movimenti volatilità del passato, no essendo più in balia degli investitori “puri” del mondo crypto, come accadeva in passato, con crolli della liquidità.
