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Tra i vari movimenti negativi registrati ieri dalle crypto, è spiccato sicuramente quello di Ripple (XRP) , che ha chiuso con un ribasso del –15,32%, muovendosi in un range tra massimo e minimo del 44,32% intraday.
Per trovare una chiusura giornaliera peggiore per Ripple, bisogna tornare indietro all’inizio di marzo 2025, quando aveva registrato un ribasso del –18,83%.
Il crash di Ripple in un range del 44%
Se allarghiamo lo sguardo al weekly, XRP è ora in contrazione del –17,85%, mentre nel mese di ottobre segna un calo del –14,30%. Da inizio 2025, tuttavia, XRP rimane ancora in territorio positivo, con una performance del +17,30%.
Nell’analisi pubblicata ieri mattina, Ripple: tra resistenza e supporti, RISCHIA IL CROLLO! Attenzione a questi segnali, avevamo segnalato la precarietà di Ripple, ma naturalmente nessuno poteva immaginare un movimento così violento, culminato con un minimo a 1,58$.
Ripple crolla con liquidazioni record e funding negativo
La sessione di ieri per XRP si è contraddistinta per un’elevata attività sui derivati e per liquidazioni massive di posizioni long. Secondo i dati di CoinGlass, nelle ultime 24 ore sono stati liquidati oltre 617 milioni di dollari in posizioni long e 93 milioni in short. Si tratta di uno dei valori più alti dell’anno per XRP.
Parallelamente, l’Open Interest complessivo è sceso del 46,6%, attestandosi intorno a 4,44 miliardi di dollari. Il dato conferma un’ondata di chiusure forzate, tipiche delle fasi di deleveraging, con il mercato che ha azzerato gran parte della leva accumulata nei mesi precedenti.
Funding rate fortemente negativo
Il funding rate ponderato per Open Interest è crollato fino a –0,2478%, indicando una netta predominanza di posizioni short nei contratti perpetui. In questo scenario, sono stati i trader short a pagare i long, evidenziando uno squilibrio estremo nel sentiment di mercato. Questa condizione, pur negativa nel breve, potrebbe preludere a rimbalzi tecnici se il posizionamento ribassista dovesse diventare eccessivo.
Volumi concentrati su Binance e Bybit
Sul fronte dei volumi, Binance resta l’exchange dominante con 9,73 miliardi di dollari in futures su XRP, seguito da Bybit (4,56 miliardi) e OKX (3,30 miliardi). Oltre il 60% della liquidità complessiva è concentrata su questi tre exchange, da cui derivano le principali spinte direzionali del mercato.
Panoramica weekly sul crollo di Ripple
Sul grafico weekly riportiamo una panoramica dell’andamento del prezzo di Ripple da inizio 2025. Si può osservare come, nel crollo di ieri, lo spike ribassista abbia portato il prezzo a toccare i minimi registrati a inizio aprile, in area 1,6118$.
Il minimo effettivo è stato segnato a 1,58$, livello che ha coinciso con il test del 61,8% dei ritracciamenti di Fibonacci del vettore rialzista partito da novembre e culminato con l’ATH di luglio a 3,665$.
Test dei minimi di aprile e rischi
Il minimo è stato toccato in spike e da lì Ripple ha rimbalzato. Su base settimanale, XRP registra attualmente una contrazione del –17,83%, ma è tornato a muoversi sopra la SMA50. Una chiusura settimanale sopra questo livello sarebbe un segnale tecnico positivo. Tuttavia, dopo movimenti di tale intensità e violenza, lo scenario rimane fragile: l’inclinazione del trend apre il rischio a ulteriori discese, anche perché Ripple ha disintegrato il livello di supporto e resistenza teorico di medio periodo posto a 2,63$.
Per Ripple rimbalzo tecnico dopo lo spike ribassista
Sul grafico daily è possibile valutare l’attuale scenario di Ripple, dove emerge chiaramente lo spike ribassista generato ieri e la successiva fase di rimbalzo. Nella giornata odierna il prezzo mostra un recupero del +3,40%. Per confermare un segnale tecnico positivo sarà però necessaria una chiusura sopra l’area dei 2,52$.
