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Bitcoin e crypto: la PAURA fa 90, ma forse il quadro NON è così NERO

Domina le emozioni, o saranno loro a dominare te.

Nella giornata di ieri Bitcoin (BTC) ha perso il tanto sudato supporto dei $100.000, livello di prezzo che non veniva violato da circa 6 mesi e che in più occasioni avevamo definito come fondamentale per la stabilità nel breve termine. La criptovaluta non ha potuto far nulla nel mentre di una sessione ostica anche in quel di Wall Street, resa difficile dalle preoccupazioni in casa FED circa un possibile “no cut” per l’appuntamento FOMC di dicembre.

L’indice della paura e dell’avidità segna uno dei punteggi più bassi della storia, mettendo in risalto il sentiment completamente a pezzi della crypto community. Tutti iniziano a parlare di un profondo bear market in arrivo e ad abbandonare i target rialzisti prefissati per questo ciclo, ma forse stiamo un po’ esagerando con il pessimismo. Noi crypto investitori siamo noti per non avere un buon senso della misura, e  questo tendenzialmente ci porta a prendere decisioni troppo affrettate, guidate dall’istinto piuttosto che dai numeri. Cerchiamo di riequilibrare la prospettiva. 

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Bitcoin e crypto in profondo rosso: c’è paura estrema

La situazione per Bitcoin, oggettivamente, non è delle migliori: abbiamo perso il supporto dei $100.000 (da valutare comunque la chiusura settimanale), che faceva un po’ da spartiacque tra una possibile ripartenza dopo il calo di ottobre ed una propagazione bearish dei prezzi. Tutti gli asset risk-on, indici azionari compresi, hanno accusato il colpo per via di alcune incertezze lato macro che complicano la programmazione dei tagli dei tassi di interesse negli USA. 

E come ben sapete, i dubbi e le preoccupazioni non piacciono ai mercati, tantomeno a quelli crypto, tantomeno agli investitori così suscettibili di questo settore. Oggi l’indicatore Fear and Greed Index tocca quota 15, un valore che è stato raggiunto solo in casi molto rari nel corso degli ultimi anni, e che spesso, con il senno di poi, ha contraddistinto il bottom dei prezzi ed il ritorno successivo al rialzo.

sentiment bitcoin
Fear and GreedFonte dati: https://glassnode.com/

Ricordiamo che il Fear and Greed Index è un indicatore composito che tiene conto di diverse metriche, tra prezzo, volatilità, volumi, trend, e sentiment social, con l’obiettivo di fornire una fotografia immediata dello stato emotivo del mercato. Facciamo presente altresì che, come dicevamo sopra, spesso le emozioni ci portano a compiere azioni sbagliate.

Facciamo zoom-out: non è poi tutto così drastico su Bitcoin

Non vogliamo fare i perma-bull di turno e cercare per forza di leggere l’outlook dal bicchiere mezzo pieno: Chiaramente con il breakdown dei $100.000 (se confermato domenica sera), le probabilità di un ritorno scoppiettante ai massimi entro fine anno si riducono. Non vuol dire che è ormai scontato l’ingresso in bear market, ma che, statisticamente, sarà più difficile puntare ad una prosecuzione della bull run. 

Detto ciò, per una corretta valutazione, dobbiamo essere bravi a saper mettere le cose in prospettiva con il passato. Bitcoin è scambiato ad appena il -21% di drawdown dall’ATH e l’indice della paura segna 15, un livello che, escludendo l’ultimo biennio 2024-2025, lo abbiamo tendenzialmente incontrato dopo cali del -50% e passa. È oltretutto la prima volta nella storia che c’è un pessimismo tale nell’aria, con la criptovaluta ancora a ridosso di una valutazione a 5 zeri.

Drawdown from ath
Price drawdown Fonte dati: https://studio.glassnode.com

Se lo analizziamo per bene, il quadro non è così drammatico come sembra. Stiamo forse esasperando un po’ i sentimenti e riversando la delusione della price action di breve su una struttura che invece andrebbe guardata con più calma e con una prospettiva diversa.

Riproviamo a leggere il sentiment 

Aggiungiamo un’altra chart che ci può essere d’aiuto a valutare in modo più analitico la situazione per Bitcoin e crypto. Prendiamo il “BTC: net Unrealized Profit/Loss (NUPL)”, metrica che misura quanto profitto o perdita non realizzati hanno complessivamente gli holders di Bitcoin in un dato momento. Lo possiamo considerare come un indicatore di sentiment, ma che si basa sulla situazione economica reale degli investitori piuttosto che su variabili di mercato ed emozioni.

Come si legge? Semplicemente quando scendo sotto lo 0 significa che gli investitori sono in perdita rispetto al loro costo d’acquisto, e potrebbero scegliere di capitolare, come successo più volte nella storia, Quando invece il grafico è sopra a 0 vuol dire che ci sono profitti latenti ed un sentiment più pacato.

Ci accorgiamo che ancora oggi, nonostante il calo degli ultimi mesi, complessivamente i detentori di BTC siedono ancora in guadagno e non si trovano in una zona così pericolosa a rischio capitolazione. Dovremmo invece iniziare a preoccuparci quando toccheremo la zona arancione del NUPL, che statisticamente funge da porta d’accesso per il bear market.

NUPL Bitcoin
NUPLFonte dati: https://studio.glassnode.com

Ora è tutto molto difficile, ma ognuno deve giocare la sua partita

Sappiamo bene quanto il contesto attuale possa essere snervante per chi non ha molta esperienza sui mercati, o per chi magari è entrato solo recentemente nel mondo crypto ed ha acquistato a prezzi più elevati. Quello che possiamo dirvi ragazzi, così come vi ha spiegato egregiamente il nostro GG nella live di ieri sera, è che ci sono delle ragioni per continuare a pensare bullish in una finestra temporale di medio termine, sia per un discorso macro che per fattori endogeni legati a dati on-chain e metriche finanziarie.

Nel breve tutto diventa più caotico: ci avviciniamo al weekend e con i mercati tradizionali chiusi possiamo aspettarci anche un follow-down dell’offerta. Nel settore delle opzioni, come vi avevamo anticipato qualche giorno fa, gli investitori rimangono cauti e preferiscono difendersi con degli hedge piuttosto che puntare ad un recupero nell’immediato, a dimostrazione del fatto che il delta skew 25 ad una settimana sta continuando a salire.

La palla è in mano agli orsi, su questo non ci piove, ma la palla scotta e gli stessi potrebbero presto cederla alla fazione avversaria. Non sappiamo tra quanto, ma verosimilmente tra non molto. Voi dal canto vostro, dovete muovervi in base alla vostra personale situazione, agli obiettivi prefissati, e alla propensione al rischio, utilizzando questi spunti per riflettere senza lasciarvi trasportare da emozioni e chiacchiere da bar. 

Ognuno ha il proprio livello ideale per entrare o uscire dal mercato, e questo dipende solo dalla propria strategia. Lasciamo le improvvisazioni ai giocatori d’azzardo.

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