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Il successo al primo giorno di lancio degli ETF su Ripple non ha fatto piacere a tutti. Vuoi per i rapporti piuttosto tesi tra il Ripple Army e il resto delle community crypto, vuoi per certi vecchi screzi, vuoi ancora per la presenza di una società che si sta trasformando in intermediari di servizi finanziari a tutto tondo, ci sono state delle reazioni forse inaspettate da almeno una parte della finanza e dell’informazione.
A tenere banco in questo fiacco weekend di novembre, almeno su X, ci sono due questioni. La prima è quella del rifiuto di Farside di tracciare l’andamento degli ETF Ripple (come fa già invece con quelli su Solana, Bitcoin e Ethereum). L’altro è lo scontro tra Matthew Sigel di VanEck e l’ampia community a sostegno di questo progetto.
Malumori per il successo di Ripple in borsa?
È stato un buon lancio, quello dell’ETF di Ripple gestito da Canary. Il fondo infatti ha incamerato ben 243,05 milioni di dollari il primo giorno di trading. Primo giorno che è stato molto particolare per almeno un paio di aspetti.
Il primo è che è arrivato in una fase di mercato non brillante, soprattutto per il settore alt.
Il secondo è che il primo a lanciare questo prodotto è stato un gestore di dimensioni relativamente ridotte e che non ha potuto costruirsi un ampio book di clienti come hanno fatto altri.
Nonostante queste due insormontabili difficoltà, il fondo è partito bene, ha battuto addirittura quello di Bitwise su Solana (che prima di farsi sorpassare da quello su XRP aveva fissato il record del 2025 per tutto il settore ETF) e ha fatto registrare afflussi molto importanti.
La cosa non sembrerebbe essere piaciuta a tutti. La prima reazione stizzita – tra le altre cose comunicata nel peggior posto possibile – è quella di Farside su X. Oltre a essere una società di investimenti, Farside è relativamente nota nel giro perché offre giornalmente il report dell’andamento di tutti o quasi gli ETF crypto. Lo fa per BTC, lo fa per ETH, lo fa anche per SOL. Non lo fa per HBAR, non lo fa per LTC e non lo farà, dice a chiare lettere, per XRP.
Per favore smettetela di inviare mail chiedendo per il report sui flow di Ripple. Non abbiamo interesse a coprire Ripple ($XRP).
Apriti cielo: il territorio d’elezione per le battaglie dei crypto bro si è trasformato in un tiro al piccione verso un gestore evidentemente subissato di mail e che deve aver perso il controllo della propria compostezza.
Anche Matthew Sigel di VanEck
Il giro trionfale di $XRP al lancio è stato anche teatro di un ulteriore scontro su X. Da un lato Matthew Sigel, che ha chiesto retoricamente a cosa servisse Ripple e chi ci abbia mai sviluppato sopra qualcosa.
Domanda reale: c’è un solo sviluppatore che si è mai svegliato e ha detto “È ora di sviluppare… su XRP”? Mi piacerebbe avere delle citazioni dirette.
Il tweet arrivava in realtà successivamente a un altro, che ha contribuito ad avviare su quei binari la discussione, dove sempre Sigel si chiedeva a cosa servisse Ripple.
Le risposte, che potrebbero impegnare tutto il vostro weekend, sono disponibili sotto il tweet.
Un trattamento unico e reazioni uniche
Difficilmente troviamo, almeno al top per capitalizzazione di mercato, rapporti così ostili tra membri del giro delle crypto e un particolare progetto.
E come in ogni guerra che si trascina da anni, ciascuno pensa di avere ragione e… che sia stato l’altro a cominciare.
Un circolo vizioso dal quale è impossibile uscire e al quale non ci siamo mai prestati. Il ruolo di Criptovaluta.it®, al netto di comunque inesistenti simpatie o antipatie personali, rimarrà quello di informarvi su tutto ciò che c’è di importante in questo spazio.
