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Il CROLLO crypto spiegato bene: la struttura dei mercati e le scoperte della TradFi

Il crack è frutto anche della struttura del mercato, che però piace ai crypto investitori.

Capire come sono strutturati i mercati dove operiamo è forse più importante di capire gli asset sui quali stiamo investendo. Il caso del 10 ottobre torna prepotentemente sulle prime pagine dei giornali crypto (e non) perché sembra che gli analisti della finanza tradizionale si siano accorti soltanto adesso che… la struttura dei mercati perp non è esattamente identica a quella dei mercati futures tradizionali.

Sì, l’introduzione potrebbe allontanare chi non è molto esperto, ma con tutta l’amicizia che ci lega dopo tanti anni passati insieme, non posso che SUPPLICARVI di arrivare fino in fondo all’approfondimento. Sarà tutto spiegato in modo semplice – e prometto che alla fine saprete qualcosa di più. In pochi minuti, lo giuro, avrete assimilato un concetto molto importante. Che vi aiuterà, tra le altre cose, a non trovarvi più in un 10 ottobre.

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Shock: i mercati dei futures perp non hanno protezioni

Le borse tradizionali hanno diversi paracadute pronti ad aprirsi quando le cose si mettono male. Quando i prezzi si muovono troppo, le contrattazioni vengono sospese. Quando ci sono movimenti strani o bug, si torna indietro. Quando ci sono liquidazioni, vengono gestite in modo ordinato. E, in aggiunta, difficilmente consentono leve sui listini centrali.

Un ambiente che ai crypto bro non piace. Per molti il trading crypto è nell’essenza la partecipazione a un gigantesco mercato molto volatile. Dove si possono fare trade che forse cambiano la vita e dove con la stessa probabilità… si può perdere tutto.

Questa breve tabella dovrebbe farvi capire le differenze – enormi – tra i mercati tradizionali di futures e quelli dei futures perp crypto.

Futures “TradFi”Perp
ConsegnaContratti scadonoContratti non scadono mai
Funding rateAssentePresente, per tenere i mercati in equilibrio su contratti che non vanno mai in consegna/chiusura
“Borsa” ha capitale proprio a tutela dei mercati?No, fatti salvi alcuni “fondi di assicurazione”
Circuit breakersNo
Liquidazioni a cascata possono accadere?Sì, ma limitatamente e più lentamente
Chi copre se mancano soldi a causa di liquidazioni?I market maker e in un certo senso CMEADL chiude anche posizioni in profitto degli utenti
La situazione – in breve

Una premessa: con questo approfondimento non si vogliono accusare gli exchange di alcunché. Le modalità in cui operano sono chiare, sono presenti nelle condizioni e sono così perché ai trader crypto piace… così. I circuit breaker – ovvero i meccanismi che interrompono le trattative per evitare l’effetto valanga – fanno storcere il naso al grosso dei partecipanti al mercato, ovvero agli investitori. E quindi è un po’ – per chi dovesse ritenere questo sistema “sbagliato” – un chi è causa del suo mal….

Cosa sono i circuit breaker?

Sono delle misure che si attivano automaticamente superate certe soglie di movimento dei prezzi. Servono fondamentalmente ad evitare che un calo brusco del valore di un titolo o un contratto peggiori la situazione a causa anche delle liquidazioni.

Il concetto è semplice:

I mercati sono in uno stato particolare. Sospendere le contrattazioni aiuterà a interrompere il “circuito ribassista”.

È un modo di operare centralizzato, che ha ampia letteratura a sostegno e che almeno sui mercati non crypto aiuta a tenere le cose più o meno ordinate.

Il 10 ottobre: l’assenza di circuit breaker, ma non solo

La questione del 10 ottobre, il peggiore crash di mercato di sempre anche in termini di liquidazioni, è tornata a essere oggetto di discussione perché Tom Lee si è premurato di spiegare cos’è successo.

Chi legge Criptovaluta.it® lo sa più o meno dal 10 ottobre stesso (qui ne parla il nostro direttore) – e qui una disamina sul piano di funzionamento del mercato stesso. Quindi non sarà una novità, ma vale comunque la pena di tornare a parlarne per chi fosse arrivato soltanto ora.

  • Circuit breaker: sul mercato dei perp non ci sono. E quindi se un asset fa il -30%, può fare ancora n -50% e ancora un -99%. Non c’è nulla che interrompa il circuito.
  • Uso di collaterali ballerini: i futures “seri” vengono in genere scambiati contro il dollaro. A pochi è venuto in mente di usare come collaterale asset che non sono così stabili, almeno nel modo della finanza tradizionale.

Sul secondo punto si dovrà discutere ancora più a lungo: se io ho come garanzia della mia posizione un asset che in quel momento sta crollando, il problema si amplifica, perché non solo l’asset sta crollando e innescando liquidazioni, ma gli asset a garanzia delle posizioni stesse stanno essi stessi crollando.

C’è un motivo se…

C’è un motivo se le grandi piazze finanziarie si sono più o meno allineate sull’introduzione di certi strumenti. A chi non arriva dal mondo crypto i 10 ottobre non piacciono. E quindi preferiscono che ci siano delle salvaguardie.

In realtà i 10 ottobre non piacciono neanche agli investitori crypto. Ma sempre gli stessi investitori, non hanno alcuna intenzione di limitare il possibile rialzo di un asset sul breve periodo. E i limiti, aggiungo in chiusura, non si possono avere solo al ribasso.

Starà dunque a ciascuno decidere se, come e quando operare tenendo conto di condizioni che non sono responsabilità degli exchange, ma dall’intelligenza collettiva del pubblico.

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Tommy
Tommy
9 giorni fa

I gambler 10x vanno puniti giustamente

la mamma di Antonio
la mamma di Antonio
8 giorni fa

che un sistema simile non sia responsabilità degli exchange, o meglio che non sia sfruttato alla grande dagli exchange (alcuni più di altri, per tutta la serie di conseguenze che ha il conoscere nel dettaglio le posizioni di tutti i propri clienti in anticipo rispetto agli altri) secondo me è wishful thinking, ma lasciamo stare, non voglio parlare di questo.

Sarebbe bello bastasse “starne fuori”… se il prezzo scende per le mosse di altri, tu ne “stai fuori” fino ad un certo punto. Questi degen – credo il 10 ottobre lo abbia dimostrato oltre ogni dubbio – riescono con le loro goffe mosse a far scendere anche un gigante come BTC di grosse percentuali. Poi risale, lo sappiamo tutti, ma intanto ti girano le scatole – fosse anche solo perchè devi leggere i soliti articoli “volatilità qui, là, non è un asset maturo, blablablabla”.

Quindi mi accodo a Tommy, e ribadisco quello che vado dicendo da parecchio: quando uno viene liquidato io ci godo sempre, perchè il suo gambling 1) va ad arricchire i soliti noti e 2) getta cattiva luce sul comparto – come se non ce ne fosse già abbastanza
Beccatevi la margin call e zitti e muti… con i saluti di mio figlio Antonio, che se ricordo bene è sempre contentissimo quando qualcuno perde soldi in tema crypto 😀