Bitcoin, così come per gli asset del mondo tradizionale, tra le tante cose viene valutato anche in base alla sua capacità di generare rendimenti proporzionati al rischio legato alla sua volatilità. E purtroppo in questo momento uno degli indicatori più comuni per calcolare questo rapporto, il cosiddetto “Sharpe Ratio” non è dalla nostra parte.
Osservando l’andamento storico della metrica, notiamo che siamo appena scesi sotto un livello critico che spesso anticipa movimenti correttivi della criptovaluta, talvolta prima dell’ingresso definitivo in bear market. A questo punto del ciclo gli investitori ritengono Bitcoin troppo rischioso in termini di risk/reward, e se l’andazzo non cambierà nelle prossime sessioni, le cose potrebbero mettersi male. Approfondiamo il discorso di seguito.
Sharpe Ratio negativo per la prima volta dal 2023
Lo Sharpe Ratio è un semplice indicatore, utilizzato prevalentemente in TradFi ma adottato ormai anche in ambito crypto, che mette in relazione il rendimento di un asset con il rischio che l’investitore si assume per ottenerlo. In altre parole, misura quanto “vale” la volatilità, ossia quali sono le performance offerte in cambio dell’instabilità dei prezzi.
Nel caso di Bitcoin, possiamo vedere come lo Sharpe Ratio sia tornato da poco in territorio negativo dopo due anni dall’ultima volta nel 2023. Questo significa che, su base annualizzata, il rendimento generato nell’ultimo anno non compensa più il rischio assunto per rimanere esposti alla volatilità della criptovaluta.
Il dato ci interessa soprattutto perché storicamente, ogni volta che siamo scesi sotto il valore 0 (metrica negativa), poi Bitcoin ha accelerato la pressione ribassista, andando ad anticipare l’ingresso in bear market. In altre occasioni, come a giugno 2020, un’inversione in regimi positivi ha invece dato più forza al trend rialzista, accompagnando un successivo rally dei prezzi.

Perché è importante lo Sharpe Ratio?
Al di là della precisione con cui lo Sharpe Ratio è riuscito in passato a distinguere fasi bear e bull di Bitcoin, questo indicatore risulta estremamente importante perché valuta quantitativamente qual è l’efficienza del rischio rispetto a strumenti del mondo tradizionale Infatti la formula per calcolarlo è rapportata al rendimento atteso di un asset risk-free come ad esempio i treasury statunitensi.
Confronta ovvero quanto Bitcoin ha reso con quanto avrebbe generato un investimento sicuro, con il dato pesato poi in base alla sua volatilità. Se lo Sharpe è negativo quindi, vuol dire che alcuni investitori potrebbero preferire strumenti differenti perché semplicemente, non ne vale la pena rimanere esposti a un asset così volatile senza un adeguato ritorno.
Quantomeno nel breve periodo, ora Bitcoin è meno efficiente rispetto ad altri mercati, e questo potrebbe essere un problema per la price action.
Il paragone con i drawdown di Bitcoin dall’ATH
Diventa molto interessante mettere in relazione lo Sharpe Ratio con i drawdown storici di Bitcoin dai suoi rispettivi massimi storici, per capire se il mercato stia valutando in modo coerente il rischio legato all’asset rispetto alla fase ciclica in cui ci troviamo. Infatti notiamo subito un dato interessante: il calo dell’ATH è meno marcato rispetto ad altre occasioni in cui l’indicatore è sceso sotto lo 0.
A febbraio 2022 ad esempio, il drawdown della moneta era di oltre il -45%, a giugno 2020 era all’incirca del -50%, a ottobre/novembre 2018 addirittura del -68%. Ora invece siamo appena ad un -32%, dato che rende Bitcoin meno “efficiente” rispetto al passato, nel senso che sta generando rendimenti troppo deboli rispetto alla volatilità espressa dal mercato.

Da un lato questo è anche normale considerando l’aumento della capitalizzazione dell’asset e la sua istituzionalizzazione nei mercati tradizionali, ma dall’altro crea non pochi problemi, soprattutto per quelli che si erano abituati a grossi moltiplicatori in bull market, e che ora dovranno ridimensionare le proprie aspettative.
Bitcoin necessita di una spinta della domanda
Quello ci mostra lo Sharpe Ratio non è esattamente il dato migliore che avremmo potuto desiderare in questo momento, ma dobbiamo accettare il fatto che la fase attuale di Bitcoin sia molto incerta e succube di forze ribassiste. Non è ovviamente ancora detta l’ultima e c’è ancora tempo per invertire rotta, soprattutto considerando che la ciclicità di Bitcoin sta cambiando rispetto agli ultimi anni.
Potremmo quindi riconsiderare leggermente quanto detto sopra con il legame tra Sharpe Ratio che diventa negativo ed ingresso in bear market, ipotizzando cali ulteriori meno marcati o comunque diversi rispetto ai classici ricorrenti del passato. È evidente tuttavia che Bitcoin necessita di una spinta vigorosa da parte della domanda per tornare in traiettoria rialzista.
Il sentiment è ai minimi e gli investitori percepiscono come poco favorevole esporsi in questo momento a Bitcoin, ma come sappiamo, nel mondo crypto le cose possono cambiare in fretta. Serve una reazione intensa ed uno squeeze al rialzo se vogliamo credere in una continuazione del bull market.
Criptovaluta.it® Ultime Notizie Bitcoin e Crypto News | Criptovalute Oggi
