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Bitcoin: ottimo RIMBALZO del mercato – ma OCCHIO a non abbassare la guardia!

Per ora bene, ma valutiamo la situazione con calma ed oggettività.

Nella giornata di oggi Bitcoin (BTC) registra un prezioso follow-up della domanda, che porta i prezzi  intorno ai $93.000 e consolida il rimbalzo innescato nelle ultime sessioni. I tori mostrano una forte reazione dopo una lunga serie di candele negative per la criptovaluta, ed ora si punta già al ritorno ad alti regimi in attesa dei prossimi appuntamenti macro, primo su tutti il FOMC del 10 dicembre in cui la FED stabilirà se tagliare o meno i tassi di interesse sui titoli di stato USA.

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È però forse un tantino presto per cantare vittoria, perché secondo l’analisi on-chain, rimangono ancora alcuni punti critici da superare sui grafici. Ci sono ovviamente segnali di incoraggiamento che ci fanno ben sperare per le prossime settimane, ma il pericolo è ancora dietro l’angolo, soprattutto per quanto riguarda la componente più “speculativa” del mercato. Vediamo in questo articolo cosa dobbiamo tenere sotto controllo.

Bitcoin reagisce con forza ma ancora non basta 

Un +5,8% per Bitcoin nella candela giornaliera di ieri, seguito dal +1,8% di oggi, che per ora conferma il ritorno della pressione rialzista sui mercati, dopo una lunga fase di debolezza subentrata ad inizio ottobre. La risposta dei buyers era quantomeno auspicabile dopo alcuni indizi che lasciavano pensare ad un esaurimento della spinta al ribasso degli orsi.

Scampato pericolo di capitolazione nel brevissimo termine: i prezzi difendono il supporto degli $80.000 e rafforzano il costrutto di bottom locale. Siamo però solo agli albori di quello che potremmo forse chiamare un vero recupero, perché, come abbiamo visto nel video analisi dello scorso venerdì, ci sono alcune questioni che inducono incertezza.

In particolare la debolezza della coorte degli short-term holders, ancora in perdita rispetto al loro prezzo di acquisto, e il forte outflow della sezione dei long term.

Bitcoin e SOPR short-term

Esattamente come spiegato nel video, tutti quegli investitori più orientati alla speculazione di breve termine stanno ancora movimentando coins in perdita ai livelli attuali. L’indicatore SOPR, relativo appunto al gruppo degli STH, indica chiaramente che, nonostante il rimbalzo, siamo al di sotto della soglia di 1. Ciò significa che complessivamente questi utenti stanno realizzando perdite nelle loro operazioni, e questo potrebbe influire sulla buona riuscita del recupero.

Per confermare il ritorno in pieno regime di bull market, dobbiamo salire con convinzione sopra il punto 1 di breakeven, come accaduto ad esempio allo scorso aprile. Più tempo invece restiamo sotto, più aumenta il rischio che gli STH possano decidere di liquidare i propri Bitcoin ad ogni candela verde, indebolendo di fatto il tentativo di shape recovery.

short-term SOPR bitcoin
STH SOPRFonte dati: https://cryptoquant.com

Sotto il realized price degli STH

Da un’altra angolazione (ma sempre lo stesso concetto) vediamo come gli STH di Bitcoin siano ancora ampiamente sotto il loro rispettivo livello di “realized price”. Questa metrica indica esattamente quanto gli investitori hanno pagato in media i BTC che possiedono. Al momento il valore è intorno ai $103.000.

Come potete vedere dal grafico qui sotto, ogni dip di questo ciclo è arrivato in concomitanza di un calo del prezzo di Bitcoin sotto il realized price degli short term. Finora abbiamo sempre recuperato in tempi celeri il livello, andando poi conseguentemente a costruire nuovi massimi. A questo giro però il calo sembra più profondo, e dobbiamo sbrigarci a riconquistare terreno per non compromettere il trend di medio termine

Ciò che NON vogliamo vedere è che il prezzo arrivi alla linea blu e venga respinto, trasformando l’area in una potenziale resistenza e lower-high tecnico.

prezzo realizzato bitcoin sth
STH realized priceFonte dati: https://x.com/Alphractal

A proposito del realized price…

Ne approfittiamo per condividere con voi i valori storici della metrica del realized price di Bitcoin, sia per STH che LTH, essendo questo un ottimo indicatore per individuare i punti di fine bear market ed inizio bull market. Ci interessa relativamente poco in questo momento, ma ci potrà tornare parecchio utile in un futuro.

Statisticamente infatti, ogni volta che la linea blu del realized price degli short-term ha incrociato al ribasso quella gialla dei long-term, BTC ha sfiorato il bottom delle fasi bearish, e sancito la fine del bear market. Invece, quando c’è stato un recupero della linea blu sopra la gialla, la criptovaluta ha ripreso la corsa dei prezzi delle sue rispettive bull run. 

Questa metrica ha funzionato perfettamente nel 2015, 2018 e 2022. Ora, non sempre il passato è indicativo di cosa accadrà in futuro, ma possiamo aspettarci che più o meno ci sarà una relazione simile anche nei prossimi cicli.

metrica on-chain
STH LTH realized priceFonte dati: https://x.com/Alphractal

 Un dato molto importante per Bitcoin!

Tralasciando ora la distinzione tra short e long term, è interessante notare come complessivamente una grossa quota della supply di Bitcoin sia stata “acquistata” proprio in prossimità del bottom locale. In particolare, secondo il “BTC: Cost Basis Distribution Heatmap”, oltre 850.000 BTC sono stati movimentati a quei prezzi.

Non vuol dire necessariamente un acquisto, ma è comunque un segnale rilevante che ci fa capire quanto sia l’interesse dei partecipanti di mantenere il prezzo di BTC sopra gli $80.000. Da osservare anche tutti i vari livelli da bucare tra i $94.000 ed i $118.000, in cui è sparpagliata una quantità significativa di supply.

Cost basis distribution
Cost Basis BitcoinFonte dati: https://studio.glassnode.com

Prossimi obiettivi rialzisti per la price action: il breakout dei $97.000 e dei $98.500, a cui potrebbe seguire una visita sopra il livello psicologico dei $100.000. Già una rottura in settimana sarebbe un ottimo segnale. Per gli orsi invece il target più vicino è quello degli $85.000, il quale se infranto darebbe il via alla festa degli shortisti.

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