Giorno di record per la blockchain di Tron che raggiunge quota 350 milioni di indirizzi unici ed estende la sua presenza sul settore web3. Risultato di tutto rispetto che fa sicuramente gola alle reti più piccole, incapaci al giorno d’oggi di attirare una massa importante di utenti a causa di una grossa competizione e una profonda frammentazione della liquidità.
Ad ogni modo il dato è da contestualizzare con altre metriche che riflettono l’adozione reale della chain, che è comunque positiva per Tron ma meno marcata di quanto possa sembrare dal semplice conteggio degli indirizzi. In particolare, la catena spicca per attività degli address, supply di stablecoin, transazioni, mentre rimane un po’ più ferma negli indicatori TVL e token holders. Vediamo i dettagli in questo articolo.
Blockchain di Tron supera i 350 milioni di account
Oltre 350 milioni di indirizzi registrati sulla rete Tron, numero di poco inferiore a quello che troviamo sul network Ethereum, rappresentano un traguardo notevole per una chain che nonostante le condizioni di mercato incerte, continua a crescere di popolarità. +261.982 account solo nelle ultime 24 ore, dato che può fare impressione a chi non è del mestiere, che racconta però solo una mezza verità se analizzato singolarmente.

Infatti non tutti gli indirizzi creati su Tron sono operativi, nel senso che contribuiscono a creare traffico e fees inviando e ricevendo token. Tra quelli considerati attivi, cioè che hanno eseguito almeno una transazione nell’ultimo giorno, ce ne sono circa 3 milioni. Numero molto più modesto rispetto a 350 milioni, ma che evidenzia comunque un avanzamento continuo della metrica negli ultimi anni.
Soprattutto, c’è stato un aumento costante anche durante gli ultimi mesi, mentre ad esempio su Ethereum e Solana abbiamo assistito ad una contrazione degli indirizzi.

Numero di token holders in rallentamento
Quello che conta per valutare l’adozione di una chain è anche il numero degli indirizzi che sono holders della criptovaluta nativa del network. Per Tron, attualmente esistono poco meno di 170 milioni di detentori di TRX, alcuni dei quali sono chiaramente poco attivi (giudicando dalla metrica sopra).
Il numero degli holders è in forte crescita se rapportato al 2020, dove si contavano meno di 10 milioni di indirizzi. Allo stesso tempo però è in leggero calo di circa 3 milioni di unità rispetto a marzo 2025, evidenziando un rallentamento dopo la crescita molto rapida degli anni precedenti. Tron si conferma comunque la terza rete più grande in termini di holders, dopo Ethereum e BNB Chain.

Queste metriche, combinate assieme, ci offrono un indizio sullo spaccato dell’attività on-chain di Tron, dove c’è una certa continuità nell’operatività di rete (soprattutto in stablecoin), ma un interesse leggermente più contenuto nel detenere TRX nel medio periodo, nonostante le valide performance speculative.
Tron: transazioni, supply stablecoin e TVL
Cresce invece in modo continuativo il numero di transazioni avanzate su rete Tron, che segna oggi un ritmo di 5 milioni di tx giornalieri, più del doppio di quelle registrate appena 2 anni fa. Questo dato è direttamente collegato al fatto che sulla chain c’è una florida presenza di stablecoin impiegate per trasferimenti rapidi ed economici, e movimenti di liquidità off-shore.
Ad oggi Tron è infatti la seconda rete per supply di stablecoin, con oltre $80 miliardi di controvalore, di cui il 98,45% è rappresentato dalla moneta USDT. Nonostante i tanti nuovi competitor e la nascita di chain più scalabili, Tron fa ancora delle stablecoin la sua specialità, che gli consente ancora oggi di portare a casa ricche revenue.
È invece in leggero calo il TVL dell’ecosistema, non essendo quelle stablecoin utilizzate particolarmente in ambienti DeFi, dove per lo più la liquidità depositata è sotto forma di TRX.

TRX: una coin unica nel suo genere
Piccola curiosità su TRX: a differenza della stragrande maggioranza delle altcoin, questa coin non si muove sempre nella stessa direzione del re BTC, ed anzi spesso tende ad andare controcorrente, con performance talvolta agli antipodi. In genere quando BTC soffre, TRX tiene meglio botta e mostra una certa stabilità.
Ne è una prova il fatto che il 21 novembre, mentre Bitcoin toccava il suo minimo locale a $80.000, il grafico TRX/BTC toccava il suo punto più alto da dicembre 2024. Negli ultimi giorni invece, con il recupero generale del mercato, questo pair ha visto perdere lievemente forza, atterrando sull’EMA50 daily.

Da agosto il prezzo di TRX perde circa il 23%, dopo una salita impressionante che lo ha visto crescere per diversi anni di fila senza mai incontrare bear market (con un lieve consolidamento nel 2022). Vedremo se da qui in avanti riuscirà a ritrovare la stessa fiducia e proseguire il rally.
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