Ultimamente se ne parla poco, vista la situazione tesa sui mercati che sta avendo maggiore priorità nelle discussioni del mondo crypto, ma USDT merita di essere menzionata per i numeri incredibili che sta portando su Ethereum. La stablecoin di Tether si conferma la n°1 al mondo con tutte le metriche in forte crescita in quella che appare come la blockchain più attiva e solida per il token della medesima natura.
Questi risultati da capogiro, di cui vi parleremo più nel dettaglio nell’articolo, non possono che aumentare la potenza di fuoco dell’emittente nel panorama globale, oltre che dare anche una spinta alla stessa Ethereum, che proprio grazie alle stablecoin sta creando il nuovo hub finanziario globale dei capitali on-chain. Cosa che, non dispiace per nulla ad ETH, e che “rischia” di poter diventare un driver per la crescita dei prezzi.
Tether USDT mantiene il primato su Ethereum
In un mondo “normale”, ci saremmo aspettati di vedere una lenta regressione delle stablecoin più storiche, che con il ricambio di monete di nuova generazione avrebbero dovuto lasciare spazio ad un mercato più competitivo. Ed invece… siamo nel settore crypto, ma soprattutto siamo in casa Tether, dove le opportunità per crescere ed affermarsi ai piani alti della finanza ci sono state e sono state sfruttate impeccabilmente.
Il vantaggio di USDT probabilmente è quello di essere arrivata early, e di poter aver potuto contare su un cash flow impressionante nel corso degli ultimi 5 anni, favorito da rendimenti sicuri e direttamente proporzionali all’aumento della liquidità nel mercato. Oggi, a distanza di tanto tempo, Tether USDT vanta ancora la maggioranza di market share sulla rete Ethereum, con una quota pari al 55,7%. Una percentuale che vale più di $100 miliardi.

Anche USDC di Circle, nel bene o nel male, ha mantenuto una buona fetta di mercato negli anni, anzi prendendosi anche qualcosina in più rispetto alla stretta del 2019/2020, ma rispetto a USDT può contare su una diffusione minore, e di conseguenza anche una revenue inferiore, data anche dalla presenza socio occulto Coinbase che partecipa alla distribuzione degli utili.
Giusto per rendere l’idea, negli ultimi 1.095 giorni, le revenue cumulative di Circle su Ethereum sono di $3,7 miliardi (ne rimangono in tasca effettivamente molte meno), mentre Tether sale a $5,9 miliardi. Dal 2024 ad oggi USDT genera almeno $5 milioni al giorno di profitti, in maniera stabile nel tempo.

Adozione di USDT su Ethereum ai massimi storici
Al di là della competizione (bassa) con il resto del comparto stablecoin, dobbiamo riconoscere che Tether USDT sta viaggiando a ritmi davvero elevati su Ethereum. L’utilizzo della moneta sulla blockchain è infatti ai massimi storici, con un aumento delle metriche chiave del +400% rispetto ai minimi locali di settembre 2023.
Pensate che siamo passati in appena due anni dal registrare volumi di trasferimento mensili pari a $93 miliardi fino agli attuali $580 miliardi, senza contare altre chain dove Tether è altrettanto dominante, come ad esempio Tron. Allo stesso modo anche il numero di trasferimenti, senza contare il valore nozionale implicato, è salito in modo vertiginoso da 3,6 milioni a 12,5 milioni di oggi, a conferma del crescente utilizzo di USDT come mezzo di pagamento, riserva di liquidità e strumento di scambio su Ethereum.

Altre metriche fuori di testa per Tether
L’adozione si misura anche contando il numero di holder, cioè indirizzi unici che detengono almeno una piccola quantità di USDT sul proprio wallet Ethereum. Ecco, anche qui vediamo come il trend sia di costante crescita, dato anche dal fatto che questa tecnologia sia esplosa solo negli ultimi anni, essendo relativamente recente e con un forte impatto tecnologico e finanziario nella vita quotidiana.
Non pensiamo solo a quanto possiamo svolgere con USDT nei mercati crypto, nel senso speculativo del termine, ma anche a come le stablecoin possano essere impegnate agli antipodi per strategie di yield complesse e come semplice “protezione” contro la moneta fiat in contesti di iperinflazione. Solo su Ethereum, che tra l’altro non è nemmeno la rete più “adatta” per certi tipi di operazioni (essendo più lenta e costosa, anche se più sicura) notiamo un aumento di oltre 4,5 milioni di holder negli ultimi due anni, un balzo del +100%.

Se invece prendiamo il dato generico, su tutte le blockchain in cui USDT gira, l’aumento dell’adozione in tal senso va dai 22 milioni di ottobre 2022 fino agli attuali 93 milioni.
Ethereum il nuovo polo della finanza on-chain
Come dicevamo all’inizio, i numeri fantascientifici che Tether USDT sta stampando in questi anni contribuiscono ad elevare Ethereum da semplice database pubblico di dati ad una vera e propria infrastruttura finanziaria globale, dove miliardi di $ si muovono quotidianamente in modo trasparente e senza intermediari.
Dunque il trionfo di Tether, non è solo un primato personale, ma anche conferma del fatto che i grandi capitali scelgono la rete più solida e decentralizzata tra tutte quelle in circolazione, anche sacrificando un po’ di performance. Dai protocolli di lending, ai DEX fino all’impiego sui mercati derivati passando per gli scambi OTC, la maggior parte della “ciccia” gira su Ethereum e tramite USDT.
Questo binomio, che ha di fronte ancora una prateria per espandersi, vista la portata delle transazioni elettroniche tradizionali che in futuro potrebbero spostarsi on-chain, non fa che rafforzare anche la stessa ETH. Se ci pensate infatti, non c’è ad oggi un mezzo alternativo ad ETH per “scommettere” sulla crescita di Tether, se non impiegando direttamente la stable, ma senza ottenere alcun ritorno speculativo.
E se l’andazzo resterà quello degli ultimi anni, indubbiamente qualcuno otterrà un potere economico/liquido invidiabile da qualsiasi prospettiva.
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