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FRANCIA MACRON

Regalo di Macron a Bitcoin: attacco a BCE su inflazione e austerità. Torna il debasement

Un'inusuale invasione di campo di Parigi: Macron vuole i tassi più bassi.

È un po’ che non si sente parlare di debasement trade, ovvero di un posizionamento sui mercati in funzione del prossimo ciclo di svalutazione del denaro classico. Un tema che era stato portato avanti anche dagli analisti di JPMorgan e di altre banche d’affari e che ora potrebbe tornare prepotentemente alla ribalta, dopo un intervento del presidente francese Emmanuel Macron, che Bloomberg ha definito (con un certo tatto) come inusuale.

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Macron, che sente sul collo il fiato di debito e deficit ormai controllabili, chiede a gran voce di aggiungere altri mandati a quelli attuali di BCE. Mandati che dovrebbero passare da un atteggiamento, aggiungiamo noi, più dovish in merito ai tassi. Con un curioso tempismo e anche con una curiosa noncuranza di quello che è da sempre un feticcio di chi crede in certe istituzioni, ovvero l’indipendenza della banca centrale.

Emmanuel l’inusuale

Bloomberg è stata piuttosto morbida nel definire l’ultimo intervento di Emmanuel Macron in un’intervista rilasciata a Les Echos. Un’intervista all’interno della quale il presidente francese ha affermato:

La politica monetaria europea mi sembra oggi chiaramente suscettibile di un netto aggiustamento. Rivalutare il mercato interno europeo significa che non si può avere come unico obiettivo l’inflazione, ma anche la crescita e l’occupazione.

In altre parole: non occuparsi troppo del primo mandato di BCE, che è quello di cercare di mantenere i prezzi stabili, a favore di una politica monetaria più espansiva e che favorisca la crescita.

I soliti maligni diranno che questi nuovi intendimenti di Macron sono una reazione ad una situazione dei conti pubblici francesi preoccupante, una situazione che ha portato lo spread su livelli simili a quelli dell’Italia, paese storicamente meno affidabile di Parigi.

Sarà questo il caso? Oppure Macron è sinceramente preoccupato per il futuro della crescita europea, che a suo avviso non potrebbe fare a meno di qualche sforbiciata ai tassi? A prescindere da quali siano gli intendimenti di ciascuno, se dovesse prevalere la linea Macron, ci si potrà aspettare una BCE decisamente più morbida, un euro possibilmente svalutato e ancora corda a una politica incapace di tagliare la spesa pubblica o anche soltanto di tenere i conti in ordine.

Matematica contro politica

È chiaro che un ponte non può sostenersi per decreto: si mantiene grazie all’utilizzo di matematica, fisica, chimica e più in generale di questioni scientifiche e non di volontà politica. Lo stesso probabilmente è valido per le valute – che difficilmente possono seguire la traiettoria della politica, quando i numeri non sono dalla loro parte.

La prevedibile offerta di Bitcoin

Un nuovo ciclo espansivo di BCE – che sarebbe sostenuto dalla Francia, dall’Italia, dalla Spagna e dagli altri paesi storicamente meno “austeri” – avrebbe delle conseguenze sull’euro, sul suo valore, sulla sua tenuta di lungo periodo.

Dall’altro c’è Bitcoin, che per quanto sia considerato da una certa stampa come fonte di tutti i mali, ha dalla sua una resistenza alla politica. L’emissione di Bitcoin è governata matematicamente e non dal capriccio politico. Che sia quello di Emmanuel Macron o quello di un redivivo Luigi XIV.

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