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Notizia BOMBA per CHAINLINK: Coinbase punta su QUESTO SERVIZIO!

Coinbase sceglie Chainlink per il trasferimento cross-chain dei suoi asset.

Arriva un segnale confortante in casa Chainlink, che aiuta ad attraversare questo momento di forte indecisione sui prezzi. L’exchange statunitense Coinbase ha appena scelto il famoso oracolo come partner infrastrutturale per lintegrazione del protocollo CCIP, un sistema che permetterà di espandere la sua presenza sul versante cross-chain.

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Diversi token wrapped gestiti da Coinbase, potranno ora muoversi con meno attrito su catene diverse, favorendo un impiego più intenso in DeFi e abilitando una maggiore interoperabilità. Continua a crescere Chainlink, che fa proprio del CCIP il suo cavallo di battaglia principale, sempre più attraente in un contesto di forte frammentazione della liquidità on-chain.

Coinbase sceglie Chainlink CCIP per i propri asset

Forse non tutti lo sanno, ma l’exchange di criptovalute Coinbase gestisce una propria base di asset definiti “wrapped, ovvero token che rappresentano coin native, come BTC ed ETH, ma emessi su chain diverse da quelle di origine. Coinbase mantiene la custodia di questi asset nativi e replica il loro controvalore 1:1 attraverso strumenti tokenizzati, disponibili appunto su altre reti. Tra questi troviamo nomi come cbBTC, cbETH, cbDOGE, cbLTC, cbADA e cbXRP.

Serve però un canale che faciliti il passaggio di queste monete su blockchain differenti, ed è  proprio per questo che Coinbase ha scelto di affidarsi al servizio Chainlink CCIP. Si tratta di un protocollo di interoperabilità omnichain, che permette di trasferire token e messaggi sfruttando una rete di oracoli specializzati capaci di mettere in connessione due reti che parlano linguaggi di programmazione differenti.

Coinbase Chainlink
Coinbase accordo con ChainlinkFonte dati: https://x.com/coinbase/

La partnership è molto vantaggiosa per ambo le parti: Coinbase riesce così ad espandere la propria offerta di asset wrapped, mentre Chainlink vede una possibilità per aumentare i volumi di trasferimento CCIP. Da sottolineare come tutti gli asset della piattaforma americana valgono complessivamente circa $7 miliardi in termini di capitalizzazione.

BOOM di volumi CCIP: Chainlink continua a crescere

Durante tutto il 2025, il protocollo CCIP di Chainlink è stato particolarmente apprezzato da molti utenti e sviluppatori web3, che lo hanno utilizzato lo strumento per generare alti volumi di trasferimento. In termini aggregati, a fine 2024 eravamo intorno ai $400 milioni mentre ora siamo sopra i $2,1 miliardi, per un aumento di oltre il +400%.

Un risultato che va letto comunque in ottica di un aumento complessivo anche per tutti i volumi cross-chain delle applicazioni di bridging, vista la necessità sempre più urgente degli operatori di scambiare velocemente asset tra una chain all’altra. Ad ogni modo per Chainlink questo trend sembra dominante, e reduce da una forte accelerazione che potrebbe proseguire anche nei prossimi mesi.

Vi facciamo notare tra l’altro come una parte rilevante dei volumi generati su CCIP sia arrivata finora da asset legati al mondo del restaking, che per natura necessitano di navigare tra più chain per poter esprimere tutte le proprie potenzialità in DeFi. In un’ottica simile anche i token wrapped di Coinbase potrebbero rinnovare volumi di trasferimento importanti, aprendo le porte a nuovi casi d’uso e situazioni interessanti in termini di yield.

volumi trasferimento CCIP
CCIP volumiFonte dati:https://dune.com/linkpool/chainlink-ccip

Il CCIP di Chainlink è stato lanciato nel 2023, in meno di 3 anni è riuscito ad espandersi su diverse reti, tra cui l’intero ecosistema EVM, molti L1 alternativi come Solana, Monad, Aptos, ed anche alcune soluzioni rollup come Babylon e BOB. Il servizio è anche attivo dalla scorsa settimana su Base, layer-2 di Coinbase, da cui si è aperto un canale operativo verso Solana.Inoltre anche la rete SWIFT sta collaborando con Chainlink CCIP per un progetto pilota tra banche.

Market share in crescita per cbBTC di Coinbase

Per rendervi conto della portata di questa collaborazione tra Coinbase e Chainlink, dovete guardare al percorso di crescita che gli asset wrapped dell’exchange hanno compiuto negli ultimi mesi. Ad esempio cbBTC, nato solamente a settembre 2024, in poco più di un anno si è mangiato il 26,7% della market share di tutti i wrapped Bitcoin del settore.

Da poco ha scalzato al secondo posto BTCB del concorrente Binance, che vanta uno storico operativo maggiore di diversi anni. Tutti i cbBTC in circolazione valgono complessivamente ben $6,5 miliardi, valore secondo solo a quello della storica moneta WBTC, versione wrapped emessa da BitGo, che registra una capitalizzazione di $11,1 miliardi per il 45,2% di market share.

Bitcoin wrapped
Bitcoin wrapped shareFonte dati: https://dune.com/

Capite bene che se questi cbBTC inizieranno a viaggiare frequentemente all’interno del CCIP di Chainlink, si creerebbero i presupposti per un aumento del volume, e indirettamente anche un aumento dei buyback del token LINK, che dipendono in parte dalle fee incassate dal protocollo nelle sue varie sezioni.

La riserva di LINK

A proposito di buyback, riportiamo qui il grafico dell’andamento della riserva in LINK che Chainlink sta accumulando nel corso del tempo. Da poco il progetto ha varcato il target di 1 milione di token, che hanno ai prezzi attuali un controvalore di $16,1 milioni. Non è una cifra così importante come quella che possiamo trovare per l’Assistence Fund di Hyperliquid, ma è comunque un dato incoraggiante che ha molti margini di crescita dinanzi a sé.

riserva chainlink
Riserva LINKFonte dati: https://metrics.chain.link/reserve

Ad ogni modo, al di là della riserva strategica, ciò che conta di più è il fatto che il protocollo CCIP sia a tutti gli effetti uno strumento utile e necessario in un ecosistema che corre così rapido come quello web3. Per la sopravvivenza di un progetto è fondamentale poter vantare su prodotti e servizi che abbiano un vero caso d’uso, in grado di rispondere a bisogni reali del mercato. 

Solo così si può ragionare in ottica di medio/lungo periodo: e su questi orizzonti temporali, non c’è oggettivamente un protocollo più maturo e promettente di Chainlink.

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