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LUTNICK BULL RUN

La bull run Bitcoin e crypto PASSA dal TESORO USA: Howard Lutnick cambierà TUTTO

Non tutti hanno capito cosa c'è in ballo per il Tesoro USA: identikit del bitcoiner al potere Howard Lutnick.

Donald Trump sta formando il suo governo in questi giorni. Alcune delle caselle sono state già riempite (RFK alla Salute, Rubio come Segretario di Stato, Tulsi Gabbard ai servizi, etc.), la più importante di tutte però per il mondo crypto è ancora in forse.

Per quanto bitcoiner e appassionati crypto vogliano disinteressarsi – ragionevolmente – di politica, questa volta sarà la politica ad interessarsi di Bitcoin. Ed è importante capire cosa si sta consumando e cosa potrebbe consumarsi in futuro al Tesoro USA, che è l’equivalente del nostro Ministero delle Economie e delle Finanze, dove potrebbe davvero finire un bitcoiner fatto e finito.

Bitcoiner che ha altre due caratteristiche: è a capo di un grande gestore di fondi ed è custode al tempo stesso dell’enormità di riserve accumulate da Tether in bond USA. Sì, stiamo parlando di Howard Lutnick, CEO di Cantor Fitzgerald, della sua possibilità di diventare prossimo Segretario del Tesoro e dei potenziali effetti sul mercato Bitcoin e crypto. Effetti che andranno oltre quelli del prezzo e che potrebbero cambiare per sempre lo scenario all’interno del quale questo mercato opera. Quello che ti appresti a leggere è un approfondimento utile sia per gli investitori, sia per i giornalisti mainstream che forse non hanno ancora compreso la portata dell’eventuale nomina di Lutnick a capo di una delle divisioni più importanti del governo federale.

Da dove veniamo

Il Tesoro USA sotto la guida di Janet Yellen si è occupato raramente di Bitcoin e crypto. Gli attriti tra questi due mondi si sono consumati principalmente tra SEC e gestori dei progetti e crypto exchange, per quanto in realtà anche il Tesoro non abbia mancato di assestare qualche colpo al comparto.

A ottobre 2023 fu pubblicato un lungo report sull’utilizzo da parte di terroristi e criminali delle crypto – report che fu presentato dal vice di Yellen, Wally Adeyemo, che ebbe a dire in conferenza stampa:

Il tesoro USA riterrà responsabili gli sviluppatori dei mixer, al fine di rendere certo il loro impegno per prevenirne l’utilizzo da parte di criminali.

Un attacco diretto a mixer all’interno di un più ampio discorso che però ricordava come i criminali utilizzassero ancora poco le criptovalute e Bitcoin.

Il tema principale del Tesoro USA è stato però sempre quello degli stablecoin, criptovalute che replicano il valore del dollaro, spesso detenendo enormi quantità di debito USA come riserva degli stessi token e che sono diventati un caso politico prima che economico.

A novembre 2023 il tesoro USA cercò di ottenere più poteri sulle crypto – e nello specifico proprio sugli stablecoin. E sempre Wally Adeyemo decise di esprimersi così in conferenza stampa:

Non è possibile permettere a chi emette stablecoin legate al dollaro fuori dagli USA di avere accesso alla nostra valuta senza la responsabilità di procedure per prevenirne l’abuso da parte dei terroristi.

Il riferimento era chiaramente a Tether (l’altro grosso emittente, Circle, è appunto negli USA) e più che un attacco con delle conseguenze fu il segnale dei pessimi rapporti che, allora, intercorrevano tra il principale operatore del settore e il Tesoro USA.

Di acqua sotto ai ponti ne è passata tanta, Tether è ormai completamente trasparente e aperta alle indagini di FBI e servizi USA e per quanto conservi un po’ l’aura piratesca che l’ha reso tanto popolare tra i crypto-investitori, è oggi una società che segue compliance di livello bancario.

Se il problema tecnico-legale è ormai ampiamente risolto, quello politico no. Ed è proprio in virtù di certi attriti politici che Tether finisce periodicamente su WSJ e altri giornali liberal come principale indagato e responsabile di un malaffare inventato. Segno però, anche questo, importante sul piano politico. Ed è in questo contesto che va valutato il potenziale arrivo di Howard Lutnick al Tesoro USA.

Lutnick chance
Le chance di Lutnick secondo Polymarket

Chi è Howard Lutnick?

Howard Lutnick è uno dei personaggi più conosciuti del mondo finanziario USA. È CEO di Cantor Fitzgerald, società di servizi finanziari di enormi proporzioni e che… fa da tesoriere per Tether. Anche qui ci servirà un piccolo passo indietro, soprattutto se non conosciamo il funzionamento di USDT di Tether.

Tether emette uno stablecoin con riserva: vuol dire che dietro ogni USDT emesso c’è almeno 1 dollaro di riserve. Tali riserve non vengono detenute in USD, ma si cercano titoli a breve scadenza e a basso rischio, così da guadagnare qualcosa da tali detenzioni. Ad oggi Tether conserva il grosso dei suoi 130 miliardi di dollari proprio in bond USA. Debito emesso dal governo federale. E se fosse uno stato sarebbe tra i primi 20 per detenzioni di debito pubblico USA.

Quei bond sono custoditi per conto di Tether – che opera dalle Isole Vergini Britanniche – proprio da Cantor Fitzgerald e dunque dalla società che ha come CEO Lutnick.

Lo stesso Lutnick si presentò a Davos, kermesse delle kermesse del mondo che conta finanziariamente e politicamente, a metterci la faccia, dicendo che i soldi di Tether esistono e che lui li aveva visti. E che anzi li stava custodendo.

Io gestisco una larga parte dei loro asset.

Una frase che in quel momento stupì tanti: sulle riserve di Tether c’è stato sempre grande dibattito e in pochi si sarebbero aspettati di vedere un personaggio così organico alla finanza tradizionale parlare in un contesto del genere – Davos – a difesa di Tether.

I legami dunque ci sono. E presto potrebbero essere non solo tra il capo di Cantor Fitzgerald e Tether, ma addirittura tra il Segretario del Tesoro USA e… Tether stessa.

Lutnick a Davos, a difendere Tether

Scaramanzia

Subito dopo la vittoria di Donald Trump abbiamo contattato Paolo Ardoino cercando di strappare qualche commento sull’onda dell’entusiasmo. Non ci sono state bocche cucite, ma comunque una calma che è forse poco lecito aspettarsi da chi opera nel mondo crypto, ma che è buona creanza per chi è a capo di un’azienda miliardaria e che macina miliardi di utili come Tether.

Sono ottimista sul fatto che la nuova amministrazione supporterà lo sviluppo del mondo bitcoin e crypto negli Stati Uniti.

E alla nostra domanda su Howard Lutnick comunque così vicino al nuovo presidente USA ha risposto:

Howard supporta Bitcoin. Quindi anche quello è un elemento positivo.

Commenti cauti e che fanno il paio con quanto Ardoino stesso aveva affermato pochi giorni prima in merito ai rapporti con gli USA. USA che – se volessero – potrebbero porre fine con un click all’avventura di Tether e anche degli altri emittenti.

Cosa che però, non ce ne vogliano gli scaramantici, con Howard Lutnick al Tesoro diventerebbe molto meno probabile.

Il vero caso bullish per le crypto

Sul fatto che quella Trump sarà un’amministrazione pro crypto sono in pochi a nutrire dubbi. Sono però ancora meno coloro i quali hanno compreso la portata del potenziale arrivo di Howard Lutnick al Tesoro.

Un uomo che si è già speso pubblicamente a difesa del settore quando farlo aveva un enorme costo politico. Un uomo che ha vinto la sua scommessa elettorale e che ora potrebbe riscuotere. E far riscuotere chi ha tenuto duro sulle crypto durante una delle fasi politiche più buie della sua storia.

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Klaus Marvin
Klaus Marvin
18 giorni fa

ci sono notizie non ancora ufficiali ma sembrerebbe che anche Vanguard presto emetterà i suoi primi ETF cripto