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POLIZIA EXCHANGE

CHIUSO un EXCHANGE CRYPTO dalla polizia tedesca: “Riciclaggio per crimine organizzato”. E ora?

La polizia tedesca chiude un exchange crypto per accuse di riciclaggio. Ecco cos'è successo.

Il 18 aprile eXch, storico ma non troppo frequentato exchange crypto anonimo, aveva annunciato la chiusura delle attività, complici pressioni sempre crescenti da parte delle autorità. Il 30 aprile però, un giorno prima della chiusura ufficiale delle attività, le procure tedesche hanno sequestrato server, dati e anche 34 milioni di euro in criptovalute.

eXch – che era rimasto tra i pochi a non chiedere pressoché alcuna informazione ai propri utenti – non è dunque riuscito neanche a uscire di scena come avrebbe voluto, come avrebbe preferito e come stava cercando di fare.

Secondo il comunicato delle autorità tedesche, oltre alle criptovalute di cui sopra sarebbero stati sequestrati anche 8 terabyte di dati, il cui contenuto è allo studio degli inquirenti. La preoccupazione degli inquirenti tedeschi rimane quella di individuare e provare crimini legati al riciclaggio di denaro.

Tutto finito, prima del tempo

Si sarebbe forse potuto aspettare, o forse no, almeno secondo le autorità tedesche che hanno messo le mani su server, dati, operazioni e anche criptovalute e Bitcoin nelle mani di eXch – exchange anonimo (vedremo ora fino a che punto) e che secondo le autorità tedesche sarebbe stato utilizzato anche da gruppi criminali per riciclare i proventi di attività illecite.

Il 30 aprile 2025 il Procuratore Generale di Francoforte – ufficio centrale per la lotta al cybercrimine – e la polizia federale BKA hanno sequestrato i server del servizio di crypto swap eXch situate in Germania e hanno chiuso la piattaforma .

E per quanto riguarda il sequestro:

In aggiunta a 8 terabyte di dati, sono stati sequestrati Bitcoin, Ether, Litecoin, Dash per una controvalore di 34 milioni di dollari. È il terzo più grande sequestro di sempre da parte della Polizia Federale.

Riferimenti al caso Bybit

Il comunicato della Procura Generale fa riferimento al sospetto che eXch sia stato utilizzato per riciclare proventi di attività illecite, compresi fondi legati all’attacco hacker ai danni di Bybit, che ha fruttato oltre 1,5 miliardi di dollari. Si tratterebbe comunque di quantità minime sul totale a essere eventualmente scambiate su eXch, che era più noto per la sua resistenza alle leggi sull’identificazione degli utenti che per i formidabili volumi.

Si chiude così un capitolo anche politico. EXch aveva infatti deciso di chiudere per conto proprio, non potendo più reggere le pressioni di polizia e politica e aveva dato annuncio di questa volontà.

Non vediamo alcuna ragione per continuare a operare in un contesto dove siamo target delle intelligence semplicemente perché alcune persone intendono male i nostri obiettivi.

La decisione presa parlava di chiusura il 1^ maggio 2025. Non ci si è arrivati, perché la notte prima, con il favore delle tenebre, la procura generale di Francoforte ha messo le mani su tutto ciò che era rimasto di eXch, a poche ore appunto dalla chiusura.

Non conosciamo i motivi della diffusione del comunicato stampa soltanto oggi, a 9 giorni dall’operazione.

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