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ARIZONA NO BITCOIN

Riserve Bitcoin STATALI: in Arizona è ancora VETO della governatrice. Niente investimenti in BTC e crypto!

Secondo veto su tre in Arizona "contro Bitcoin". Perché la governatrice non vuole saperne?

Arriva il secondo veto su tre leggi proposte da parte della governatrice dell’Arizona, Katie Hobbs. Questa volta a finire sotto la scure del potere riconosciuto alla governatrice di bloccare leggi votate dal Senato e dalla Camera statale dell’Arizona c’è la legge 1373, che avrebbe permesso di investire Bitcoin, crypto e altri asset digitali senza venderli.

Al contrario di quanto è circolato sui social, non sarebbe stata una legge che avrebbe permesso acquisto diretto, o meglio, non lo avrebbe permesso con denari della bilancio pubblico.

Il veto arriva dopo che la governatrice aveva approvato un piano per una riserva Bitcoin e crypto creata tramite asset abbandonati dai proprietari, ovvero lasciati su exchange e su altri intermediari per un periodo sufficiente di tempo.

Battuta di arresto per Bitcoin?

No, non è una battuta d’arresto per Bitcoin. In molti, correttamente, si aspettavano un intervento del genere da parte della governatrice, che non trova né Bitcoin né le crypto asset sufficientemente solidi per far parte di una strategia di investimento statale. Prima era arrivato il no sui possibili investimenti dei fondi pensione, poi è arrivato questo, che non permetterà di utilizzare fondi tramite appropriazione (sequestri, etc) per investire in Bitcoin e crypto.

Recita il comunicato di veto da parte della governatrice:

Oggi ho posto il veto sulla Proposta di Legge del Senato n. 1737. La volatilità attuale sui mercati crypto non le rendono un investimento prudente per i fondi generali. Ho già approvato leggi in questa sessione che permettono allo stato di utilizzare criptovaluta senza mettere a rischio i fondi generali, che è la mossa più responsabile da fare.

Il riferimento è all’approvazione di questa legge, che permetterà all’Arizona di detenere le criptovalute che vengono ottenute tramite abbandono da parte dei legittimi proprietari. Un cammino certamente più modesto, ma comunque non di totale chiusura a questa categoria di asset.

Il potere di veto

Serve a poco lamentarsi del diritto di veto che viene riconosciuto al governatore dell’Arizona, che gli viene riconosciuto su ogni attività legislativa del Senato e della Camera dell’Arizona.

Si può superare? Tecnicamente sì, ma servono i 2/3 dei voti, che non sembra siano disponibili per questa proposta di legge.

L’Arizona dunque dovrà accontentarsi della legge che è stata già approvata e che permetterà di avere una modesta dotazione in Bitcoin e altre crypto per un periodo relativamente limitato.

Come vanno le cose negli altri stati?

In New Hampshire si è arrivati già alla conclusione positiva del percorso, mentre negli altri stati che avevano proposte simili si è arrivati a uno stop. Vale la pena però di proporre un discorso più articolato sul tema.

Gli stati potrebbero investire somme comunque contenute rispetto a quelle messe in campo dalle società private, con i fondi che sarebbero comunque esposti a volontà politiche che sono mutevoli e che cambiano di elezione in elezione. Meglio forse così: Bitcoin ha vissuto una larga parte della sua vita senza alcun tipo di aiuto dal settore pubblico. E potrà continuare a vivere senza problemi una vita ricca di soddisfazioni, anche finanziarie, pur senza l’intervento del potere pubblico.

In Europa intanto tutto tace: non si procederà forse con alcuna riserva, ma la mancanza assoluta e totale di proposte in tal senso (fatta eccezione per la Repubblica Ceca) la dice lunga sul clima politico.

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