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Nella giornata di ieri c’è stato l’ennesimo mint della stablecoin USDT all’interno della blockchain di Tron, tramite la Treasury di Tether. Il network crittografico del famoso imprenditore Justin Sun ha visto introdurre un altro miliardo di $ di liquidità, portando ad un nuovo massimo della metrica.
In particolare, ciò che scalpore è il superamento della quota di dominance del 50% per USDT, che vede la maggior parte della propria supply distribuita su Tron. Ethereum comunque non rimane li a guardare, mantenendo un ruolo centrale negli ecosistemi DeFi.
Tether: oltre il 50% degli USDT sono su Tron
A confermare il sorpasso è stato lo stesso Justin Sun con un tweet pubblicato ieri su X, dove ha sottolineato come Tron sia diventata ufficialmente la blockchain numero uno al mondo per Tether USDT in termini di supply circolante. Secondo i dati on-chain, circa il 50,2% di tutta la capitalizzazione della stablecoin si trova ora nella chain del multimiliardario cinese, che ricorderete per l’acquisto della celebre banana di Cattelan da $6 milioni
Si tratta di un risultato che non apre a nessun reale problema di “centralizzazione“, visto e considerando il controllo multi-chain esercitato direttamente da Tether. Per Tron ieri c’è stato l’ulteriore mint da $1 miliardo dalla Treasury della stablecoin, dopo le continue operazioni osservate negli ultimi giorni. Pensate che dal 1° aprile ad oggi la rete ha aggiunto circa $9 miliardi di USDT. Ora il totale ammonta a poco più di $75 miliardi, tale da superare la fatidica quota di mercato del 50%.
Ethereum rimane la chain dominante per presenza di stablecoin e di protocolli DeFi
In confronto a Tron, la blockchain di Ethereum comprende “solo” $62,6 miliardi in stablecoin Tether USDT, evidenziano un ampio gap. Da dicembre in poi il network decentralizzato di Vitalik Buterin ha rallentato la sua corsa in questo contesto, lasciando più spazio all’avanzata della blockhain rivale. Ciononostante Ethereum rimane comunque dominante in una lunga lista di metrica, compresa anche l’adozione delle applicazioni DeFi.
Su Tron infatti quegli USDT sono utilizzati per lo più per scambi P2P e trasferimenti cross-border, vista l’economicità nelle transazioni ( $1 di fee) Su Ethereum invece, sebbene i costi di rete siano maggiori, quelle monete hanno una strada più produttiva a livello di yield. Inoltre qui troviamo molte altre stablecoin oltre a quella di Tether a completare il quadro, come USDC, USDe, DAI, USDS e molte altre ancora.
Se contiamo infatti la supply circolante di tutte le stablecoin esistenti, Ethereum vince a mani basse con un totale di $116 miliardi di dollari (dati The Block), mentre Tron si ferma praticamente a $75 miliardi, potendo contare solo sulla presenza di USDT. Altre chain note in questo contesto sono Solana, BSC, Base, HyperLiquid, Arbitrum e Polygon.
Tether USDT aumenta la propria quota di mercato nel settore stablecoin
Nel mezzo della crescita di Tether USDT su Tron c’è da notare anche il grande traguardo della stablecoin, che per la prima volta nella storia ha superato i $150 miliardi di capitalizzazione. Un risultato pazzesco, che pone la società dell’italiano Paolo Ardoino come una delle maggiori detentrici MONDIALI di Titolo del Tesoro USA. Ricordiamo che ogni USDT è garantito 1:1 da Treasury Bills, depositi a breve termine, Bitcoin, metalli preziosi, prestiti garantiti ed altri equivalenti in cash.
Molto interessante notare anche come da metà 2022 in poi, dopo il crash della stablecoin UST di Terra/Luna e la rimozione forzata di BUSD da Paxos, Tether abbia incrementato fortemente la propria dominance. Ora USDT rappresenta il 63% di tutto il comparto stablecoin, in lieve calo dai dati di dicembre dopo la crescita di USDC.
Tether continua ad avere un ruolo di estrema autorità nell’industria crypto, fornendo un supporto essenziale in termini di liquidità per i mercati. Tron si conferma come fulcro di interesse per gli scambi P2P ma in molte altre blockchain USDT trova parecchia utilità. Si può dire che il disinteresse per la compliance MiCa, fortemente voluto dalla proprietà a causa delle stringenti ( e pericolose) clausole imposte dai regolatori europei, non ha frenato l’ascesa di Tether: al contrario, le ha permesso di crescere ancora più in gran stile.
