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Tether: guida completa alla stablecoin USDT

Tether USD o $USDT è il più importante stablecoin del mondo cripto, un token crypto che rappresenta il valore di 1 dollaro in modo stabile e permanente, che possiamo utilizzare come controvalore quando vogliamo chiudere delle posizioni rimanendo sempre all’interno del mondo cripto.

Nonostante siano arrivati sul mercato concorrenti importanti e strutturati, Tether continua a dominare la classifica di capitalizzazione – quanti token ci sono in circolazione, moltiplicato per il loro valore di mercato (in questo caso di 1 dollaro) – e continua ad essere il punto di riferimento dell’intera industria.

Questo nonostante il fatto che Tether continui ad essere al centro di polemiche importanti – spesso ad orologeria – che ne contestano l’effettiva consistenza e l’effettiva solidità. Il mercato però parla chiaro: al netto delle critiche $USDT è il più importante token di questo specifico comparto.

Principali informazioni su Tether [USDT] Coin:

❓Nome:Tether USD
📑Sigla:$USDT
👶Nascita:2014
🔍Tecnologia:Propria
📱Wallet:Ledger Nano X, Ledger Nano S, tutti i wallet dei network supportati da Tether
Tether– Tabella principali caratteristiche introduttive

Che cos’è Tether $USDT

Tether è in realtà un complesso di stablecoin che rappresentano il valore di diverse valute tradizionali in forma di criptovaluta. In questa guida – cosa che avviene anche quando si parla in via generale – ci riferiremo nello specifico a USDT, lo stablecoin di Tether che è ancorato al valore del dollaro USA. È lo stablecoin più rappresentativo e interessante tra i diversi prodotti offerti nello specifico da Tether.

Tether che cos'è
Tether USDT è uno stablecoin ancorato al dollaro
  • Uno stablecoin

Tether USDT è un token disponibile su diversi network che rappresenta in modo stabile il valore di un dollaro USA. È uno stablecoin di prima generazione che garantisce l’ancoraggio al valore del dollaro detenendo nelle sue riserve 1 dollaro per ogni token emesso.

In realtà le riserve non sono detenute tutte in dollari cash: in parte il gruppo che controlla Tether detiene strumenti finanziari estremamente liquidi e con un profilo di rischio molto basso, principalmente bond a breve scadenza emessi dal Tesoro USA. In passato Tether aveva in cassa anche commercial papers che è andato progressivamente riducendo e altri tipi di titoli, sempre molto liquidi, in percentuale ridotta.

  • Per lo scambio cripto contro cripto

L’utilizzo classico di Tether è quello di controparte negli scambi cripto contro cripto. Tether rappresenta il valore del dollaro e quindi può essere utilizzato sia sui principali crypto exchange centralizzati, sia su quelli decentralizzati come Uniswap da chi vuole uscire da una posizione cripto e attendere in dollari migliori fortune.

Il vantaggio è evidente per chi ha iniziato a fare scambi cripto già qualche tempo fa. Gli exchange non offrivano o comunque preferiscono non offrire scambio verso fiat currency classica almeno all’interno delle piattaforme dedicate al trading. Tether è lì, stabile, che offre un controvalore in dollari chiaro e affidabile.

Per quanto riguarda gli AMM, gli exchange decentralizzati, è chiaro che questi non possano trattare nulla che non possa essere incluso in uno smart contract. Hanno bisogno della rappresentazione del valore del dollaro (o di altra valuta classica) in forma di token: Tether offre questo tipo di servizio ed è quindi una delle scelte preferite in questi contesti.

  • Centralizzato

Tether è un token fortemente centralizzato e saldamente nelle mani del gestore, che può in qualunque momento impedire a determinati indirizzi di interagire con lo smart contract relativo.

Mosse del genere hanno come risultato quello di bloccare le somme possedute da quell’indirizzo. In genere si procede così su richiesta delle autorità che stanno conducendo indagini o che hanno già la certezza della provenienza illecita di certi fondi.

Tether non ha mai fatto mistero di queste funzionalità, che sono necessarie anche per rispondere a determinate richieste da parte delle polizie di determinati stati. Talvolta tali poteri sono stati utilizzati per bloccare hack in corso a carico di altri protocolli.

  • Su diversi network e protocolli

Tether USDT è disponibile su molti network in blockchain. Ethereum in forma di token ERC 20 è la versione più importante in termini di volumi e di capitalizzazione di mercato. Tether USDT è anche disponibile su Tron TRX in forma di token TRC20, sul network di EOS, su Liquid, Algorand, Bitcoin cash, Solana e Kusama.

La disponibilità dei token emessi da Tether, in particolare USDT, è un altro dei vantaggi competitivi di Tether rispetto alla concorrenza.

Blockchain Tether
Tether è disponibile su diverse blockchain
  • Concorrenza che cresce

Da qualche tempo sono arrivati sul mercato anche concorrenti, strutturati e non, di Tether. Tra i più importanti per capitalizzazione di mercato è BUSD di Binance, che viene emesso da Paxos. Abbiamo anche USDC di Circle, concorrente tra i più ostici anche per via delle astiose campagne stampa e social di attacco a Tether che sembrerebbero arrivare proprio da questo ecosistema.

La concorrenza per il momento non è una grossa preoccupazione di Tether, che continua ad aumentare il distacco in termini di capitalizzazione, segno dell’assoluto dominio su questo mercato. Nel tempo sono nati anche progetti per avere un approccio agli stablecoin più decentralizzato, i cosiddetti stablecoin algoritmici. Fino ad oggi non sono stati una minaccia e in pochi (e poco interessanti per i mercati) si sono dimostrati solidi.

  • Strumento di pagamento extra-crypto

La popolarità di Tether non è limitata al mondo degli scambi cripto. In quei paesi dove è difficile, costoso o illegale acquisire dollari, Tether USDT è utilizzato come strumento di pagamento rapido, a basso costo e che permette di detenere parte della propria ricchezza in dollari USA, di solito più stabili della valuta locale. Tether è diffuso anche per i pagamenti internazionali, che così non hanno bisogno di ricorrere al più costoso e lento sistema SWIFT.

  • L’esperienza di Lugano

Tether accompagna Bitcoin e LVGA nell’esperimento di Lugano con il mondo delle criptovalute. Il gruppo che gestisce il sistema è direttamente coinvolto con il comune di Lugano, segno anche questo della rilevanza che Tether ha all’interno del mercato.

Come funziona USDT Tether

USDT / Tether è un token crypto che viene emesso da Tether stessa e che rappresenta il valore di 1 dollaro USA. Il rapporto 1 a 1 con il valore del dollaro viene mantenuto grazie a riserve in dollari e in titoli finanziari liquidi. Versando denaro a Tether possiamo ottenere in cambio USDT e versando USDT invece possiamo ottenere redemption, e cioè la conversione dei token in dollari reali.

  • Emissione di Tether USDT

USDT è emesso da Tether a fronte del pagamento del corrispettivo in dollari. Dopo aver aperto un account potremo versare direttamente verso i conti di Tether che ci vengono indicati per poi ricevere sull’indirizzo che abbiamo fornito il corrispettivo in USDT.

Il processo di creazione di USDT richiede il concorso di diverse firme, il che rende impossibile tecnicamente ad un solo soggetto di emettere Tether USDT (o altro tipo di asset supportato dal sistema) in caso di violazione di una singola chiave.

  • Cambio da Tether USDT a dollari USA

Ci sono due canali che possiamo utilizzare per convertire Tether USDT in dollari reali. Se siamo dei piccoli investitori e non abbiamo a disposizione delle somme elevate, il modo più pratico è quello di cambiarli/venderli tramite un exchange. Tutti i principali exchange offrono questo tipo di servizio, a fronte del pagamento di una piccola commissione.

Chi ha bisogno di liquidare posizioni molto più importanti può invece rivolgersi direttamente a Tether, che prende in carico la richiesta e che poi si preoccupa di trasferire verso un nostro conto l’equivalente in dollari USA. Per la maggioranza dei nostri lettori questo secondo processo non è accessibile, in quanto la soglia minima per il prelievo attraverso il canale ufficiale è di 100.000$.

  • Stablecoin con riserva

Tether è uno stablecoin con riserve: per ogni token emesso nei conti di Tether c’è l’equivalente in dollari USA oppure in altro titolo cash-like (sulla questione torneremo più avanti). Questo vuol dire che il rischio di controparte è limitato all’eventuale assenza di questi dollari nei conti di Tether, una possibilità che viene ciclicamente avanzata dai detrattori del progetto ma che ad oggi non si è verificata.

Tether stablecoin con riserva
Tether è uno stablecoin con riserva

La differenza con stablecoin algoritmici è concreta: da un lato abbiamo un sistema che, certificando come può le riserve, ha in cassa il controvalore dei token che offre. Dall’altro, nel caso degli stablecoin algoritmici, abbiamo dei complessi smart contract che cercano di garantire l’ancoraggio. Nella maggioranza dei casi questi sistemi si sono rivelati essere poco sicuri e poco capaci di garantire l’ancoraggio (vedi il caso di UST di Terra Luna).

  • I token autorizzati ma non emessi

Chi ha verificato i documenti sulle riserve e sulle emissioni di Tether USDT avrà incontrato sicuramente la dicitura “authorised but not issued“, che in italiano vale autorizzato ma non emesso. Si tratta di token che sono creati già sulla blockchain e che sono fermi nella tesoreria di Tether. Tali token non vengono neanche conteggiati nel market cap complessivo di Tether.

Per quanto riguarda i token che figurano come emessi, questi sono stati pagati dai clienti e sono stati trasferiti. Questa differenza è stata negli anni una delle superfici più comuni di attacco a Tether: perché esistono dei token creati e dormienti?

La risposta che Tether offre sul suo sito internet ufficiale è la seguente:

I token autorizzati ma non emessi sono richiesti per rendere il processo di creazione e emissione dei token il più sicuro possibile. C’è la necessità di bilanciare i rischi legati alla sicurezza delle chiavi private di Tether e il raccogliere nuova domanda per USDT. Creando i token autorizzati ma non emessi, Tether limita il numero di accessi alle proprie chiavi private da parte di chi firma, riducendo così l’esposizione a minacce alla propria sicurezza. I token autorizzati ma non emessi (che non sono parte del market cap del circolante in Tether) permette di emettere tali USDT non appena i fondi dei clienti vengono creati. Questo assicura che gli USDT siano coperti al 100% dalle riserve di Tether.

Tether pertanto afferma di preferire la creazione di quantità maggiori di token in una singola sessione di firme per averne a disposizione quando i clienti ne faranno richiesta, non obbligando così ad un accesso ogniqualvolta qualcuno acquisti degli USDT direttamente. Una spiegazione che ai truthers non piace, ma su questi torneremo a parlare con maggiore dovizia di particolari più avanti.

Approfondimenti su Tether USDT

Oltre a questa guida di Criptovaluta.it possiamo anche consultare la documentazione sul sito ufficiale Tether.to. All’interno del sito sono presenti, in genere in forma di FAQ, approfondimenti sul funzionamento tecnico e finanziario di Tether USDT, che possono essere utili per chi ha bisogno di un livello di comprensione ulteriore.

Il sito ufficiale include il blog sul quale Tether pubblica aggiornamenti sulla sua situazione finanziaria, sui report, sulle riserve e che utilizza anche per controbattere alle accuse che periodicamente appaiono sui principali organi di stampa.

Quale sarà il futuro di Tether USDT?

Tether condivide con Bitcoin una peculiarità: lo hanno dato per morto innumerevoli volte, senza che poi tali funerali abbiano avuto luogo. Tra truthers (vedremo poi più avanti chi sono) e profeti di sventura, riteniamo che la discussione sul futuro possibile per Tether sia esagerata e poco aderente alla realtà. Ci sono però delle questioni da analizzare che riguardano il futuro di Tether, almeno come leader del settore degli stablecoin.

  • Concorrenza

Negli ultimi anni si è sviluppata una concorrenza, a volte solida altre meno. Il primo candidato all’attacco di Tether è USDC, che è più regolamentato, più vicino ai piani alti, più allineato con gli interessi della finanza USA. Per molti questo è un vantaggio, perché potrebbe tradursi in minori rischi in termini di future regole per il mondo stablecoin, una questione che meriterà maggiore approfondimento.

Tra gli altri rivali, altrettanto pericolosi se vogliamo, c’è BUSD di Binance, forse più solido sotto il profilo regolamentare, in quanto emesso da una società USA, Paxos, che offre anche maggiore trasparenza sulle sue riserve. Nonostante però questi concorrenti siano sulla piazza da parecchio tempo (e siano spinti da istituzioni cripto importanti), Tether continua ad avere il controllo della prima posizione per capitalizzazione di mercato.

  • Regole sugli stablecoin

Anche se in ordine sparso, la maggior parte delle giurisdizioni si sta muovendo per una maggiore regolamentazione degli stablecoin, cosa che potrebbe colpire anche la sede delle riserve. Probabilmente Tether dovrà modificare, a seconda delle giurisdizioni, il suo modus operandi.

Tether Bitfinex
Tether e Bitfinex

Prima di fasciarsi la testa però si dovranno attendere le mosse in primo luogo delle autorità pubbliche. Noi si ritiene che Tether diventerà 100% allineata con qualunque tipo di richiesta delle autorità pubbliche, non andando così a perdere la sua posizione dominante, per quanto protocolli come USDC sembrino meglio preparati ad affrontare tali eventualità.

  • Mondo crypto

Il successo di Tether è legato al mondo delle criptovalute, o meglio, ai volumi che questo mercato muove. In fasi di bear market con ogni probabilità gli introiti che riesce ad incamerare sono ridotti rispetto alle fasi di maggiore vivacità.

Il progetto è sostenibile anche nel caso di volumi ridotti e questi non sono fonte di preoccupazione per la tenuta del protocollo, al contrario di quanto affermano tanti avversari di Tether.

  • Le chain che prevarranno

Non tutte le blockchain che oggi sono supportate da Tether avranno un futuro. Qualcuna lentamente sparirà, lasciando spazio a novità che arriveranno nei prossimi mesi e anni. Anche questo non è un problema per Tether, che ha sempre dimostrato una buona reattività nell’accasarsi verso i progetti che possono garantirgli volumi.

Tether è presente già oggi su tutti i principali network e probabilmente continuerà ad esserlo anche su quelli che arriveranno in futuro.

  • I truthers

Chi sono i truthers? Sono un gruppo diversamente organizzato che attacca ormai da anni Tether contestandone la solidità delle riserve e le modalità operative. Per quanto certe critiche debbano essere vagliate in modo serio e indipendente, altrettante vanno scartate perché a metà tra l’attacco organizzato e il sensazionalismo a caccia di click. Di tali critiche ci occuperemo nel seguito di questa guida.

Tether centralizzazione
Tether è un progetto centralizzato

Tether: Blockchain Supportate

Tether USDT supporta diverse delle principali blockchain utilizzate per la DeFi e che consentono la creazione di token da parte di terzi. Tron è ad oggi la chain che ospita la maggior parte di token $USDT, seguita poi da Ethereum, Solana, Omni, Avalanche, Tezos.

Seguono poi Algorand, EOS, Liquid, Statemint, SLP, Near Protocol, Polygon Matic e anche Statemine. Le chain supportate sono diverse e continuano ad aumentare di numero in seguito ad accordo con i progetti più emergenti.

Wallet per Tether

Anche per quanto riguarda i wallet di criptovalute che supportano Tether abbiamo l’imbarazzo della scelta. In realtà non si tratta di wallet direttamente concepiti per Tether, ma dovremo scegliere quelli più utili per noi in relazione al network sul quale vogliamo utilizzare questo stablecoin.

  • MetaMask

Rimane il più comune per chi vuole interfacciarsi con i protocolli DeFi del mondo di Ethereum e di molte delle altre principali chain. Per quanto sia uno dei più divisivi servizi del mondo cripto, è tramite questo che in molti utilizzeranno Tether. Rimane una soluzione meno sicura dell’autocustodia su cold wallet.

  • Ledger

I prodotti di Ledger, che si tratti di ledger Nano X o di ledger Nano S, supportano la maggior parte dei network sui quali girano le diverse versioni di Tether. Sono una soluzione a basso costo per avere una custodia più sicura dei propri Tether rispetto alle soluzioni software.

  • Gli altri wallet software

Dal wallet di Coinbase a quello di Binance, passando per tutti i wallet non custodial che abbiamo a disposizione oggi, tutti supportano almeno un network di quelli che vengono utilizzati da Tether. La soluzione non è ottimale rispetto almeno a quella di hardware wallet, ma è comunque praticabile.

Tether Mining

Tether è uno stablecoin con riserve che non ricorre al mining per il suo funzionamento. Non possiamo mettere a disposizione del network il nostro hardware per ottenere in cambio dei token di nuova emissione.

Questo vale per Tether e per tutti gli altri stablecoin di questo tipo. Ci sono comunque molte alternative nel mondo crypto classico per cercare di ottenere nuovi coin e token, ma non con Tether.

Leggi anche la nostra guida: come minare criptovalute

Tether Staking

Anche per quanto riguarda lo staking non abbiamo fortuna con Tether. Non esiste un meccanismo di consenso se non quello dei network sui quali Tether è supportato. Non possiamo fare pertanto staking di Tether.

  • Gli exchange che offrono staking su Tether

Molti exchange offrono la possibilità di bloccare i propri Tether in cambio dell’ottenimento di una certa percentuale di interessi. Nonostante questa pratica finisca molte volte per essere definita staking in realtà non lo è. Si tratta di un’operazione di marketing non chiara e che non aiuta a capire il vero funzionamento di Tether.

  • Possibilità di guadagnare con Tether

Sono tutte della forma di cui sopra: ci sono intermediari che ci offrono la possibilità di depositare Tether, sia in via vincolata che in forma libera, per ottenere dei ritorni. Queste operazioni sono prestiti in piena regola, che non vengono gestiti da Tether e che presentano il rischio di controparte, ovvero la possibilità che in caso di fallimento o di problemi dell’exchange o dell’intermediario non ci vengano restituiti. Sono eventualità di cui tenere conto, in particolare durante una fase di crisi come quella attuale.

Tether: le riserve

Tether è uno stablecoin ancorato al dollaro tramite riserve 1:1 per ogni token emesso. Nelle casse di Tether – stando ai report prodotti anche da terzi come BDO – c’è l’equivalente dei token emessi. Tali riserve però, sempre stando a quanto è possibile leggere nei report, sono così suddivise:

  • ~82,45%: in cash oppure in titoli equivalenti al cash, nello specifico al 70% da bond del tesoro USA. La parte in commercial paper è praticamente a zero dall’ottobre 2022.
  • ~4,69%: in corporate bond, metalli preziosi e Corporate bond;
  • ~9,02% in prestiti con collaterale, nessuno dei quali verso entità affiliate (vedi Bitfinex)
  • ~3,85%: altri investimenti, inclusi token digitali.

Tali percentuali sono soggette a cambiamento e consigliamo a chi legge di verificare lo stato attuale sulla pagina trasparenza di Tether.

Tether Forum & Social tematici

Per saperne di più su Tether possiamo rivolgerci anche ai social network e ai siti internet di discussione dell’ecosistema cripto più attivi.

  • Twitter

Sia attraverso l’account ufficiale, sia invece tramite discussioni indipendenti. Twitter rimane il più importante dei social per il mondo cripto.

  • Reddit

Sia sul subreddit principale /r/cryptocurrencies, sia tramite altri dedicati al mondo cripto. Le discussioni e i canali più importanti sono tutti in lingua inglese.

  • Telegram

Sul nostro canale Telegram ufficiale potete interagire anche con la nostra redazione o con gli altri lettori del nostro sito, anche per parlare di Tether. È un canale in italiano e al contrario di quelli citati sopra adatto anche a chi non parla inglese.

Tether è una truffa? La “verità” dei truthers

I nuovi arrivati nel mondo cripto devono fare i conti con attacchi costanti, ripetuti e periodici a Tether. La questione è complessa e si è sviluppata negli anni e quindi merita un riassunto per quanto possibile breve e preciso.

  • Truthers

Il termine truthers è parte della cultura moderna americana e fa riferimento a quelle persone che non accettano mai (o quasi) le spiegazioni ufficiali per gli eventi più importanti del nostro tempo. Dall’11 settembre (movimento che ha segnato la nascita del termine e del “gruppo”) fino alle più recenti questioni che riguardano il COVID. Alcuni dei contestatori seriali della solidità di Tether vengono pertanto chiamati Truthers con un pizzico di dileggio. Noi lo abbiamo usato all’interno della nostra guida in quanto termine piuttosto comune e non necessariamente per dare un giudizio delle loro contestazioni.

  • Le riserve di Tether

La contestazione più comune nei confronti di Tether è il fatto che i token emessi non siano in realtà coperti da riserve 1:1. I truthers in altre parole affermano che una parte (almeno) dei token sia stata emessa senza controparte.

Truthers Tether
Tra teorie del complotto, legittime critiche e…
  • La banca utilizzata

Dal 2018 Tether fa riferimento principalmente a Deltec, banca bahamiana da sempre molto vicina al mondo cripto. La spiegazione più razionale è che Deltec è forse l’unico gruppo al mondo ad offrire, offshore, sostegno a movimenti di denaro che riguardino il mondo cripto e al contempo ad offrire determinate garanzie.

La questione è stata sollevata di nuovo recentemente dopo il crack di FTX, dato che il gruppo guidato da Sam Bankman-Fried si appoggiava alla stessa banca almeno per certe operazioni, e dato che uno dei personaggi di spicco di tale banca è stato coinvolto in operazioni di acquisizione di banche negli USA con SBF e Alameda al centro. Deltec non è l’istituto più trasparente del mondo? Probabilmente sì. Ma è anche vero che Tether opera offshore e che trovare banche in grado di coprire certi volumi non è una passeggiata.

  • Il management

Paolo Ardoino è sicuramente il personaggio più in vista, il volto pubblico dell’intero apparato di Tether. Altre persone, vedi JL Van Der Velde e Giancarlo Devasini, conducono una vita molto meno pubblica, cosa che per un gestore di asset che vale più di 60 miliardi è, sempre secondo i truthers, sospetto.

Talvolta vengono fatte circolare anche vecchie documentazioni che riguardano le precedenti attività di Devasini e di altri personaggi coinvolti in Tether e in Bitfinex (che è l’exchange legato a doppio filo a Tether). Ritenere Tether poco affidabile in quanto alcuni dei dirigenti non conducono una vita granché mondana è forse un’esagerazione. Chi pretende il gestore del progetto che utilizza 24 ore su 24 su Twitter o sui social o a qualche rassegna, farebbe sicuramente bene a rivolgersi altrove e a lasciar perdere Tether.

  • La composizione del portafoglio di Tether

Tether non ha mai detenuto soltanto Dollari USA nelle sue riserve. Una parte, in alcuni momenti rilevante, dei depositi veniva utilizzata per acquistare commercial paper, ovvero debito a brevissima scadenza di aziende private solide. Un’altra parte è impegnata in Bond USA, tra i titoli più affidabili del mondo. Chi avanza questioni sulla solidità di questi titoli non conosce il loro funzionamento. Per quanto riguarda i commercial paper, il gruppo ha liquidato già tutte le sue posizioni.

  • Gli audit

Altro tasto dolente: Tether non ha mai condotto degli audit in senso proprio, ma negli anni ha rilasciato attestazioni di riserve di diverso tipo, che non corrispondono almeno negli USA a quanto attiene ad audit completi di società quotate. I truthers ritengono che l’assenza di audit sia l’ennesima dimostrazione della scarsa affidabilità di Tether. Altri del mondo cripto (compresi alcuni quadri di Tether) fanno notare come le big four, ovvero le quattro principali società di auditing al mondo non abbiano alcuna intenzione di cimentarsi con il mondo cripto.

Recentemente Tether ha assunto BDO che certifica i depositi del gruppo ogni tre mesi. Precedentemente si era rivolto a Mha Cayman per un paio di report trimestrali, e precedentemente a Moore e anche a Deltec, la banca bahamiana che ha certificato con un proprio documento la presenza di riserve a nome di Tether nei conti correnti gestiti dall’istituto.

  • C’è chi fa short su Tether

La grande crisi del mondo cripto tra 2021 e 2022 ha alimentato la narrativa di un prossimo fallimento di Tether. Il progetto stablecoin più importante dell’ecosistema cripto è ritenuto da molti l’ultimo baluardo di resistenza del settore in crisi.

Fir e altri gestori di fondi in realtà di scarsa importanza hanno aperto, a loro detta, posizioni short su Tether, ovvero hanno puntato sulla perdita del peg o ancoraggio al valore del dollaro. Per ora queste posizioni non sono andate granché bene e sono servite soltanto a comprare indirettamente pubblicità per i fondi in questione. Uno di questi si è anche ritirato dalla posizione dichiarandosi pronto a rientrare, a patto che trovi un modo di farlo senza rischi (!).

Tra le diverse posizioni che abbiamo elencato questa è la maggiormente priva di sostanza.

Principali Pro e Contro di Tether

Tether è un progetto divisivo, intorno al quale si sono sviluppati due schieramenti netti, tra chi lo ritiene il miglior progetto possibile dello spazio stablecoin e chi lo ritiene il grande problema del comparto.

🟢PRO TETHER⛔CONTRO TETHER
Capitalizzazione di mercatoStruttura societaria offshore
StoriaRegolamentazioni lo colpiranno?
Affidabilità dimostrata
Con riserva
Asset in miglioramento
I pro e i contro di Tether
  • Pro di Tether

CAPITALIZZAZIONE: la capitalizzazione di mercato è la più elevata, le coppie con Tether sono le più liquide e possiamo scambiare USDT contro qualunque cripto quotata sugli exchange. Il tentativo di rimonta da parte di USDC non è andato a buon fine e difficilmente ci sarà un’altra opportunità per il principale concorrente.

STORIA: Tether è il primo degli stablecoin ad avere una storia così lunga e ad aver sempre onorato i prelievi, anche nelle fasi di mercato più problematiche. Sotto questo aspetto nessuno degli altri progetti stablecoin può competere.

CON RISERVA: e non algoritmico. Fino ad oggi gli stablecoin che si legano al dollaro USA grazie alle riserve di cui sono dotati sono stati molto più affidabili dei concorrenti algoritmici.

CENTRALE: il mondo cripto ruota intorno a Tether. Puntare contro Tether vuol dire puntare per la sconfitta dell’intero settore. Non riusciamo ad immaginare ad oggi un mondo cripto dove Tether sia fallito come progetto senza lasciare strascichi.

REPORT: i report sono il meglio che possiamo aspettarci fino a quando non ci saranno ulteriori strette da parte dei regolatori, principalmente negli USA e in Europa. Per ora ci sono, li firma BDO che è azienda importante del settore.

ASSET: la progressiva riduzione degli asset non cash è interessante e positiva. Il gruppo ha già liquidato tutti i suoi commercial paper e presto farà lo stesso con i prestiti offerti a terzi.

  • Contro di Tether

REGOLAMENTAZIONE: i concorrenti sono in alcuni casi maggiormente regolamentati, come BUSD che opera tramite Paxos e USDC. Per maggiormente regolamentati intendiamo la sede principale negli usa.

OFFSHORE: che almeno nella narrativa pubblica continuerà ad essere un problema. Chi ritiene che location offshore non possano offrire adeguati controlli (è davvero così?) troveranno nella situazione societaria di Tether un problema più che una risorsa.

Cosa pensa Criptovaluta.it di Tether

Tether fa parte delle fondamenta dell’intero comparto cripto. Permette di entrare e uscire dalle posizioni tornando su dollaro senza interagire con le banche, è utilizzato come metodo di pagamento ed è molto utilizzato anche dai principali exchange centralizzati. Questa posizione predominante sul mercato cripto ha delle motivazioni profonde, diverse delle quali dipendono dalla qualità del progetto e dalla sua grande liquidità.

Al netto delle polemiche che da sempre accompagnano Tether, ci sono molti aspetti che gli permetteranno di rimanere al top del mercato degli stablecoin e ad essere tra le fondamenta del trading e dell’adozione cripto.

DIFFUSO: con qualche (rara) eccezione Tether è supportato da tutti i principali exchange centralizzati. È supportato anche dai principali exchange decentralizzati e protocolli DeFi.

SOLIDO: fino ad oggi, anche in momenti di crisi profonda per tutto il comparto, non ci sono mai state lamentele su Tether in termini di prelievi. Anche quando ci sono state richieste per miliardi di dollari nel giro di pochi giorni.

MULTICHAIN: è presente su tutte le principali chain, da Ethereum fino a quelle meno utilizzate. Questo rinforza la sua posizione di standard per gli stablecoin, una posizione che difficilmente gli verrà sottratta nel futuro di breve periodo.

MIGLIORAMENTO della composizione del suo portafoglio. Non è ancora perfetto per i più esigenti, ma va riconosciuto a Tether di lavorare in questa direzione.

ALTRI STABLECOIN: in realtà Tether non offre soltanto stablecoin ancorati al dollaro, ma anche token ancorati all’oro, al renmibi cinese, all’Euro e ad altri stablecoin.

RICONOSCIMENTO all’interno della community: Paolo Ardoino è uno dei personaggi più conosciuti e più stimati dell’interno mondo cripto e questo gioca a favore dell’utilizzo del progetto.

CONCORRENZA ISTITUZIONALE: come USDC, che in certi circoli – quelli più legati all’indipendenza del mondo cripto – non è visto di buon occhio anche a causa di alcuni interessi di grandi fondi legati alla finanza classica statunitense.

Considerazioni finali

Tether è lo stablecoin di riferimento del mondo cripto e anche per i pagamenti nel mondo reale. Nonostante le critiche siano veementi e spesso ad orologeria – e vedano coinvolti grandi giornali e professionisti dei mercati – è ancora saldamente al comando, senza che all’orizzonte ci siano concorrenti credibili che possano scalzarlo.

L’ascesa di BUSD – in particolare a termine di un’operazione di concentrazione da parte di Binance- non sembra per il momento impensierire il dominio di Tether. Lo scenario regolamentare potrebbe cambiare a breve, ma riteniamo che Tether abbia risorse e volontà di adeguarsi nel caso di cambiamento di suddetto scenario.

FAQ – Tether $USDT: domande e risposte comuni

Che cos’è Tether USDT?

Tether $USDT è uno stablecoin ancorato al valore del dollaro USA. Il peg o ancoraggio è mantenuto grazie a riserve 1:1 rispetto ai token emessi. Tether è il più diffuso stablecoin sui mercati cripto.

Tether è affidabile?

A garantire l’affidabilità di Tether abbiamo gli ultimi report di BDO e la reputazione che il gruppo che lo gestisce si è costruito in anni di attività. Nonostante questo, Tether è da sempre al centro di polemiche più o meno fondate.

Conviene utilizzare Tether?

Tether è lo stablecoin più diffuso su exchange centralizzati, su exchange decentralizzati e anche per i pagamenti in stablecoin. Sulla convenienza, in genere le coppie con Tether sono le più liquide dei mercati di riferimento.

Tether viene utilizzato fuori dagli exchange?

Sì: è molto diffuso in quelle realtà dove acquistare dollari è proibito, costoso o complesso. In diversi paesi dove l’inflazione è molto alta sulla valuta locale, in molti scelgono di utilizzare Tether per tutelarsi.

Tether è una truffa?

No, Tether non è una truffa e per quanto stia ancora lavorando verso la perfezione delle riserve, negli anni si è dimostrato essere un interlocutore affidabile per chiunque abbia avuto bisogno di token crypto legati al valore del dollaro.

Tether ha un futuro?

Ci sono molti concorrenti che hanno provato negli anni a superare Tether. Fino ad oggi nessuno ci è riuscito. Dubitiamo che qualcuno riesca a superarlo, e anche in quel caso Tether avrebbe futuro.

Tether ha audit?

Non nel senso proprio nel termine, ma è un problema condiviso con diversi progetti, dato che le grandi società di auditing difficilmente vogliono collaborare con il mondo cripto. Ci sono report recenti di BDO sull’effettiva consistenza delle riserve.

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giuseppe messina
giuseppe messina
1 anno fa

cosa sono portafoglio e network di usd teher?

Gianluigi
Gianluigi
1 anno fa

Non sarebbe il caso di aggiornare questa pagina vista l’evoluzione fatta da usdt?