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CRIPTOVALUTE GREEN - ANALISI DI CRIPTOVALUTA.IT

Criptovalute Green: Migliori progetti ecosostenibili [TOP Eco-Friendly]

Esistono criptovalute green? Quali sono? Perché sono importanti? Una guida completa all'aspetto più eco friendly del mondo crypto.

Le criptovalute green stanno vivendo una fase di grande popolarità, anche a causa delle critiche che continuano a colpire Bitcoin in quanto criptovaluta inquinante o comunque con elevato consumo di energia elettrica a sostegno del network e delle transazioni.

Non è però facile capire quale criptovaluta possa essere considerata effettivamente green e quali invece svolgono un ruolo secondario, pur puntando molto, a livello pubblicitario, sul basso impatto.

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In questo approfondimento analizzeremo tutti i principali coin green, approfondendo anche i fattori più importanti che una blockchain deve avere per essere considerata a tutti gli effetti ad impatto zero o comunque quasi nullo.

Con la possibilità anche di investigare sui migliori intermediari che offrono la possibilità di investire sulle criptovalute green. Partendo dai migliori broker che offrono a listino i token da noi segnalati, non dimenticando anche i migliori exchange di qualità che ci permetteranno di avere un approccio ecologico anche ai nostri investimenti in criptovalute. Sempre tenendo conto del fatto che di cattiva informazione a riguardo ce n’è molta.

Criptovalute green & Migliori progetti ecosostenibili – Tabella introduttiva:

🟢Top Green Coin:Cardano / Hedera / Ripple
💚Best token eco-friendly:WOZX / EWT / POWR
Fonti energia pulita:Solare, idroelettrico, anche se a contare sono più i livelli di consumo
🏦Dove comprare:Exchange & Migliori crypto trading broker
🥇Top Broker:Capital.com / eToro Trading
Top Exchange:Coinbase Bitpanda / Binance
Migliori criptovalute green e migliori token Project ecosostenibili – Caratteristiche di introduzione

Cos’è una “criptovaluta green”?

C’è molta confusione sul concetto di criptovaluta green o ecologica. Tantissimi progetti, approfittando della debacle (almeno per certe narrative) energetica di Bitcoin hanno provato a presentarsi sul mercato come vera alternativa green e in grado di offrire lo stesso livello di servizi e di sicurezza di BTC, pur consumando soltanto una frazione dell’energia elettrica della prima blockchain per capitalizzazione.

Prima di partire nella scelta delle criptovalute green più interessanti, sia in forma di investimento, sia invece come alternativa per pagamenti e servizi, sarà necessario un excursus tra gli argomenti più importanti per questo comparto.

  • Consumi energetici

Sono la prima preoccupazione di chi vorrebbe un mondo delle criptovalute più ecologico di quello attuale. Sarà il caso di fare un breve excursus storico nel mondo della blockchain per capire come si è arrivati a questo punto.

LE PRIME BLOCKCHAIN: possiamo parlare di BitcoinDogecoin o anche ZCash e Monero. Sono tutte basate su validazione PoW1, anche se con caratteristiche diverse. In soldoni, il network utilizza dei calcoli molto complessi per validare le transazioni. Tali calcoli hanno un consumo energetico molto elevato e quindi sono responsabili dell’impatto ambientale del mondo blockchain.

Consumi delle blockchain green
I consumi sono uno degli aspetti più importanti da valutare

Ad oggi, per singola transazione, Bitcoin è – tenendo conto soltanto di questo fattore – la blockchain più inquinante e meno green. Come vedremo però più avanti nel corso della nostra trattazione, ci sarà da tenere conto anche di altri tipi di questioni, che possono capovolgere quello che pensiamo di sapere sull’impatto delle criptovalute.

POS: o Proof of Stake2: una parziale prima rivoluzione è arrivata con il mondo degli algoritmi di validazione in Proof of Stake. Senza trasformare questo approfondimento in un trattato su queste tecnologia, possiamo dire riassumendo che con PoS non c’è più bisogno di calcoli molto complessi. Approvano le transazioni quegli indirizzi che hanno bloccato una certa somma all’interno del network. E che dunque hanno interesse a mantenere la rete affidabile. Consumi abbattuti e maggiore scalabilità, anche se ad un prezzo (come vedremo più avanti).

ALTRE VALIDAZIONI: nel tempo si sono affermate anche delle altre modalità di validazione, che puntano sempre a non utilizzare eccessiva energia per le transazioni. Solana ad esempio usa il proof of history – e ci sono tante altre versioni da poter valutare oggi sul mercato.

  • Geografia del mining

Per considerare in modo completo la questione delle criptovalute green, almeno per quelle dove vi è ancora un mining di tipo energetico, diventa necessario investigare anche le location dove avviene il mining.

MINING location cambio
Anche la location del mining può fare una grossa differenza

Dopo il ban cinese, sono gli Stati Uniti il luogo dove ci sono più aziende che fanno mining e lo fanno il grosso delle volte con grossi impianti di produzione di energia rinnovabile. La Cina, che tanto preoccupava gli ecologisti (in realtà anche lì il grosso dell’energia utilizzata era idroelettrica), ha un ruolo oggi molto minore.

  • Quanto consumo sul lungo periodo

I dati sulla singola transazione sono in realtà non sempre veritieri – o meglio – non sono dati che possono raccontare tutta la storia che c’è dietro i consumi delle criptovalute. Ci sono criptovalute che consumano molto per una singola transazione, senza che però questi consumi salgano al salire delle transazioni. Altre invece hanno un punto di ottimo, superato il quale i consumi si alzano. Bisognerà tenere conto del quadro complessivo per avere contezza effettiva di ciò che abbiamo davanti.

  • Che cos’è una criptovaluta efficiente e green?

Per rispondere alla domanda che ci siamo posti in apertura di questo paragrafo, possiamo considerare come green una criptovaluta che per design ha consumi energetici molto bassi, che attinge a fonti principalmente rinnovabili per il suo funzionamento e che non produce scarti (pensiamo all’hardware che potrebbe rompersi nelle fasi di mining). Sono fattori difficili da incrociare – motivo per il quale non tutti i progetti che si spacciano come green dovrebbero essere effettivamente considerati così. Cosa che analizzeremo appunto nel corso di questo nostro approfondimento.

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Come funziona una criptovaluta green?

Le criptovalute green possono distinguersi in due macro famiglie. Ovvero quelle che puntano ad offrire i servizi di una blockchain classica, offrendo però consumi estremamente bassi, oppure le criptovalute e le blockchain nate proprio con scopi di carattere ecologico. Noi nel nostro approfondimento ne riporteremo di entrambe le famiglie. Sarà però decisivo capire già in questo punto quale siano le differenze tra queste diverse categorie:

  • Criptovalute a basso consumo

Sono blockchain classiche – e pertanto nate per offrire da un lato transazioni e dall’altro infrastruttura. Nel farlo però, puntano ad algoritmi più efficienti o comunque meno esigenti sotto il piano del consumo elettrico. Tolte le primissime criptovalute (fatta salva Ethereum che è passata a validazione PoS) sono ormai poche le criptovalute di nuova generazione che non appartengono a questa specifica famiglia.

  • Criptovalute nate con scopi ecologici

Ce ne sono diverse, in particolare nel mondo delle energie rinnovabili. Alcune rappresentano quote di energia solare, altre invece offrono ricompense agli utenti per la riduzione del loro impatto ambientale. Sono molto specifiche e difficilmente in competizione con i più grandi progetti del mondo cripto.

Principali caratteristiche delle criptovalute ecosostenibili

Cosa rende una criptovaluta green? In realtà non possiamo guardare soltanto all’attuale impatto in termini di consumi – e dunque di emissioni di CO2. Un ecosistema in blockchain, per essere green, deve necessariamente essere efficiente – cosa che per essere calcolata deve ricorrere ad altri tipi di fattori.

  • Consumo per transazione

Questo è il criterio principe, che permette di separare quasi immediatamente le cripto inquinanti da quelle che invece hanno un atteggiamento maggiormente ambientalista. Se per una singola transazione una blockchain consuma meno, possiamo essere relativamente certi del fatto di essere davanti ad una criptovaluta green. Tuttavia questo è un tema che può essere, in particolare sul medio e lungo periodo, non soddisfacente per chi vuole scegliere una cripto che sia effettivamente ecologica. E soprattutto in molti contestano – correttamente – l’associazione tra singola transazione e consumi. I consumi sono infatti invariati – che ci siano più o meno transazioni da registrare.

Il consumo per transazione è un altro importante metro per decidere
  • Scalabilità

Scalabilità vuol dire la capacità di un network in blockchain di sostenere senza soluzione di continuità un gran numero di transazioni. Cosa c’entra la scalabilità con l’impatto sull’ambiente? C’entra nei termini in cui i network che vengono utilizzati sono nati anche per ospitare un numero crescente di transazioni in futuro senza necessariamente aumentare i consumi in modo importante.

Cosa succede quando aumenta il numero di transazioni del network?
  • No protocolli PoW

Se il tema principale deve essere quello green, ovvero di utilizzare energia il meno possibile, la validazione PoW – che è quella utilizzata da Bitcoin e da diversi progetti di prima generazione, non può essere parte dell’equazione. PoS – verso il quale si sposterà Ethereum con la sua versione 2.0 – è sotto questo aspetto molto più efficiente. Qualcuno – a ragion veduta – evidenzia il fatto che siamo davanti a protocolli potenzialmente meno sicuri, ma se l’unico criterio deve essere quello della sostenibilità, non possiamo che preferire PoS a PoW. Sul tema tuttavia c’è molto da dire e ne abbiamo parlato anche con l’esperto Jan Mellerud, che ci ha illustrato come in realtà il PoW di Bitcoin abbia un impatto molto positivo sulla produzione di energia pulita.

La proof of work è mediamente molto più dispendiosa
  • Centralizzazione vs decentralizzazione

Molti dei protocolli in blockchain che troveremo tra quelli green e meno inquinanti, in realtà pagano però lo scotto di una minore orizzontalità, spesso implementando una centralizzazione by design, che permette di avere transazioni a prezzi più bassi – sia in termini energetici che di denaro, ma che rinunciano a quel livello superiore di sicurezza offerto dagli algoritmi PoW. Il compromesso, purtroppo, è inevitabile.

  • Sì allo sharding

Che ha dei consumi molto bassi e che permette una maggiore scalabilità per i progetti su blockchain. Chi sceglie lo sharding ha un vantaggio competitivo importante, perché può mettere sul tavolo un più alto numero di transazioni al secondo a parità delle altre condizioni. Sono diversi i progetti che implementano ora questa tipologia di infrastruttura e che lo hanno fatto anche per abbassare il livello di consumi energetici.

Come e dove investire in criptovalute green ed ecosostenibili

Ci sono diversi intermediari che possono offrirci la possibilità di investire in criptovalute green ed ecosostenibili – una nuova sottocategoria del comparto che potrebbe essere interessante proprio perché più apprezzata anche dal mondo delle imprese. Non tutti gli intermediari devono essere però considerati come uguali. E per questo andremo a segnalare soltanto quelli che offrono delle condizioni ideali – la massima sicurezza e un buon assortimento di token.

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Partiamo dai broker e lo facciamo con il re indiscusso delle piattaforme cripto che offrono un approccio maggiormente finanziario al mondo delle criptovalute green. La piattaforma eToro permette di fare trading e investimenti su 80+ criptovalute, con un buon assortimento anche per quanto concerne le criptovalute di ultima generazione e dunque con minor impatto sull’ambiente.

Per chi dovesse essere interessato al mondo del green in generale, sono anche disponibili dei CopyPortfolios concentrati proprio sui produttori di energia rinnovabile e di aziende green in generale. E più in generale su tutti gli asset offerti dalla piattaforma, abbiamo anche il CopyTrading, che ci permette di copiare chi ottiene buoni risultati sulla piattaforma. E da poco il broker ha anche aggiunto la possibilità di fare staking di criptovalute, in modo automatico e dunque guadagnando dal nostro investimento in modo passivo. Possiamo anche testare gratis eToro con un conto demo, con 100.000$ di capitale virtuale – e la possibilità di usufruire di tutti i servizi che abbiamo qui elencato.

Leggi anche: eToro recensione ed Opinioni aggiornate

Capital.com è un altro intermediario di grandissima qualità – che offre la bellezza di 476+ coppie cripto, tra le quali troviamo anche diverse criptovalute del comparto green, ovvero tutte quelle che andremo ad indicare nella nostra classifica.

Capital.com è un intermediario che offre anche piattaforme di livello professionale. Oltre all’interfaccia web, possiamo anche investire con MetaTrader 4 e TradingView. Il tutto sempre con un investimento minimo di soli 20 euro – che garantisce anche integrazione con il servizio di segnali di Trading Central. Anche Capital.com offre un conto demo gratuito, che ci permette di testare quanto viene offerto dal broker senza rischiare il proprio capitale.

Leggi anche: Capital.com recensione ed opinioni aggiornate

MIGLIORI EXCHANGES CRIPTOVALUTE

Abbiamo anche l’alternativa dei migliori exchange per investire sulle criptovalute green ed eco friendly. Anche in questo comparto dovremo però prestare attenzione alla qualità dell’intermediario che abbiamo davanti. E per questo la nostra redazione ha deciso di offrire una selezione di exchange che possano offrire qualità delle interfacce, sicurezza e basse commissioni.

È l’exchange più conosciuto e utilizzato al mondo, che da poco si è anche quotato sul NASDAQ, primo intermediario di criptovalute a farlo. Offre altissimi livelli di sicurezza e accesso a tante delle criptovalute che sono più interessanti sotto il profilo green. Coinbase offre anche servizi esclusivi, come ad esempio il dex PRO, tramite il quale possiamo fare scambi rapidi e con commissioni bassissime su tutte le criptovalute supportate dalla piattaforma. Interessante anche il servizio Earn, che permette di guadagnare criptovalute semplicemente guardando video e rispondendo a quiz.

Aprire un conto con Coinbase non costa nulla e ci permette di fare compravendita di criptovalute in pochissimi minuti, verifica dell’identità inclusa.

Un altro intermediario di grandissima qualità – e che offre sia tramite carta, sia tramite bonifico, la possibilità di accedere al mercato di tantissime criptovalute. BitPanda è anche l’exchange dei servizi aggiuntivi: permette di investire su azioni tokenizzate, di accedere a carte di pagamento e di avere anche un conto esclusivamente collegato all’exchange, per una maggiore sicurezza. Qui possiamo aprire un conto gratuito, che ci permette di investire in pochi minuti, anche qui previa verifica.

Ultimo, ma non meno importante, dei top player del settore, un intermediario che offre accesso tramite il suo DEX a centinaia di progetti di criptovalute, anche emergenti. Binance offre commissioni molto basse e un’interfaccia relativamente semplice da utilizzare, per la compravendita di tutte le criptovalute che saranno presentate nel corso di questo approfondimento. Altro intermediario di grande qualità e ideale per questo tipo di operazioni.

Aprire un conto non costa nulla e permette di accedere anche con pochi euro a tutti i token più hot del segmento green.

Migliori criptovalute green & Migliori Token Project Eco Friendly: 🥇Classifica Migliori [2024]

Abbiamo selezionato le 7 migliori criptovalute ecologiche, non puntando soltanto a quelle che hanno un’amica green come finalità del progetto, ma a quelle che possono offrire un’utilità reale alle imprese e ai privati, pur consumando una quantità di energia pressoché irrilevante.

Una scelta che prevede qualche escluso d’eccellenza. Come Chia – che si è affermato come progetto green pur avendo un impatto importante in termini di rifiuti tecnologici creati. La nostra disamina è a 360°, tenendo conto dei criteri e delle caratteristiche che abbiamo già fissato e che riteniamo essere fondamentali per ritenere una criptovaluta effettivamente green.

CRYPTO GREENCARDANO
Token:ADA
Nascita:2015
Features:Piattaforma completa di servizi su blockchain
Tecnologia:Ouroboros
Fonte energia:Mista, ma a bassissimo consumo
CARDANO coin green – principali caratteristiche

Cardano è uno dei progetti più importanti per capitalizzazione e che si affida già ad un protocollo di validazione in modalità PoS, tramite un protocollo di tipo Ouroboros. Questo permette di avere una validazione delle transazioni molto più economica rispetto a Bitcoin e alla versione attuale di Ethereum

Cardano crypto green
Cardano ha da sempre un approccio molto green

Qualcosa che diventa molto più interessante con l’introduzione di funzionalità avanzate su questo specifico network di funzionalità che possiamo ritenere come simili a quelle di Ethereum. Parliamo di smart contract e del vasto supporto al mondo della finanza decentralizzata e del mondo delle DApps. Cardano può essere inoltre messa in staking su eToro (ricompense automatiche), in modo automatico, per guadagnare partecipando al funzionamento del protocollo green che il network utilizza per convalidare le transazioni. Una delle promesse green più importanti del mondo cripto.

CRYPTO GREENIOTA
Token:MIOTA
Nascita:2016
Features:sintetico caratteristiche
Tecnologia:Tangle – Grafo Aciclico Diretto
Fonte energia:Mix, ma a basso consumo
IOTA coin green – principali caratteristiche

IOTA è un progetto nato con uno scopo ben preciso: permettere agli ecosistemi IoT – ovvero i dispositivi elettronici di uso comune che sono dotati di accesso ad Internet, di comunicare tra loro. Un sistema nato in questo modo non poteva che basarsi su protocolli a bassissimo consumo.

IOTA ha sempre puntato su consumi molto bassi, anche se…

Il progetto non utilizza una blockchain classica, ma un tangle, un grafo diretto e aciclico, che elimina di fatto il mining, perché ogni transazione deve convalidare le due precedenti. Non vi è competizione tra i nodi ma è distribuita attraverso tutti i dispositivi che partecipano alla rete.

IOTA è uno dei token da sempre presenti su eToro (qui per un conto dimostrativo gratuito) e che grazie a scelte di questo tipo sta vivendo una sorta di seconda giovinezza, ora che il tema ecologico e dei bassi consumi è tornato prepotentemente alla ribalta. Chi dovesse credere che il tema ecologico continuerà ad essere uno dei più rilevanti per i prossimi anni, potrebbe considerare l’opportunità di investire su IOTA. Con l’arrivo dello staking questo network potrebbe fare quel salto di qualità che in molti aspettavano.

CRYPTO GREENRIPPLE
Token:XRP
Nascita:2012
Features:Criptovaluta per banche e trasferimenti internazionali
Tecnologia:Supernodi centrali
Fonte energia:Entro il 2030 a zero impatto
Ripple coin green – caratteristiche principali

Ripple è uno dei progetti commercialmente più forti e maggiormente integrati all’interno del mondo delle banche e delle transazioni finanziarie del mondo reale. Il sistema prevede il controllo da parte di quelli che sono supernodi, che quindi escludono la necessità di mining per il sostegno del protocollo e per l’iscrizione delle operazioni sulla blockchain.

Ripple si è proposto più volte come alternativa green a Bitcoin, causando non poche discussioni

Un sistema fortemente centralizzato, ma che è ha due vantaggi in termini di ecologia: in primo luogo i consumi sono già molto bassi. In secondo luogo invece abbiamo la possibilità di controllare maggiormente le fonti energetiche utilizzate dal network, in quanto appunto fortemente centralizzato.

Sebbene sia già uno dei protocolli blockchain a più basso consumo, Ripple punta a diventare entro il 2030 ad impatto zero, lungo un percorso che sostituirà progressivamente le fonti di approvvigionamento di energia. Oggi è già uno dei più ecologici – e uno dei pochi ad essere dotato effettivamente di un programma per ridurre l’impatto – e ha anche investito in offset di anidride carbonica, per abbassare il consumo effettivo del suo network. Troviamo Ripple anche sulla cripto-piattaforma Capital.com (qui per un conto gratuito ed illimitato), che permette di investire a partire da soli 20 euro di minimo per un conto reale. E che offre MetaTrader 4 e TradingView – oltre che al servizio di segnali integrato Trading Central.

CRYPTO GREENSTELLAR
Token:XLM
Nascita:2014
Features:Rivale di Ripple per pagamenti interbancari
Tecnologia:Stellar Consensus
Fonte energia:Mista, ma a bassissimo consumo
STELLAR coin green – caratteristiche principali

Stellar è, in una certa misura, antagonista di Ripple. Nel senso che punta ad offrire un ecosistema simile e concentrato sui trasferimenti trans-nazionali. Costi bassissimi, anche qui però parzialmente a scapito della decentralizzazione. Un progetto che nel tempo ha attirato grandissime aziende – compresa IBM. Il gruppo è molto forte economicamente e sta anche valutando l’ingresso con quote di maggioranza nel popolare sistema di trasferimento di denaro MoneyGram.

Stellar XLM – un “clone” di Ripple anche sul green

Stellar XLM, nonostante sia un progetto ormai risalente, grazie al suo Stellar Consensus Protocol, riesce ad offrire un alto numero di transazioni a costi molto ridotti e a consumi molto bassi. Un token sul quale puntare? È già da tempo uno dei più interessanti in termini di market cap. E la rinnovata attenzione per tutto quello che è green ed eco renderà il token ancora più popolare. Possiamo trovarlo su eToro (qui per conto gratis di prova), e in alternativa anche su Capital.com (qui per il conto demo illimitato e gratis), intermediario che offre conti di trading reali a partire da soli 20 euro.

CRYPTO GREENTRON
Token:TRX
Nascita:2017
Features:Blockchain completa, anche per DeFi e NFT
Tecnologia:DPoS
Fonte energia:Mista, ma quasi infinitamente scalabile
TRON coin green – caratteristiche principali

Tron è la creatura di Justin Sun e progetto molto attivo in termini di sviluppo, che nel tempo è riuscito ad integrare anche NFT (Non Fungible Token) e altre funzionalità interessanti. La validazione delle transazioni avviene tramite Delegated Proof of Stake – sistema che permette anche in questo caso di avere transazioni a costi molti bassi e con consumi praticamente nulli.

Anche Tron punta parecchio sul Green

Justin Sun è un personaggio piuttosto divisivo all’interno dell’ecosistema blockchain – anche se comunque forza positiva del movimento e giovane tycoon che continua ad investire sia su Bitcoin sia su altre tecnologie parallele al suo progetto principale. Con eToro (qui per accedere allo staking su Tron) possiamo anche iniziare a partecipare al meccanismo di validazione, ricevendo automaticamente delle ricompense. Tron è un progetto solido e che rappresenta uno dei candidati più seri a leader del futuro green del mondo delle criptovalute.

CRYPTO GREENAlgorand
Token:ALGO
Nascita:2017
Features:Blockchain Completa
Tecnologia:PoS
Fonte energia:Elettrica Mista
Algorand coin green – caratteristiche principali

Algorand, che è una blockchain completa in PoS, ha sempre puntato sul green, puntando su questo aspetto anche per delle sue importanti campagne pubblicitarie a Times Square.

Algorand crypto sintesi green

Il sistema è effettivamente con bassi consumi e bassi costi, anche se questo a scapito, per molti, di una decentralizzazione che sarebbe più che auspicabile per un sistema su blockchain. Il suo atteggiamento green però è stato già fonte di interesse per l’utilizzo di diversi operatori istituzionali.

Troviamo Algorand anche sulla piattaforma Capital.com (qui per testarla in demo gratuita e illimitata), sempre con un minimo di investimento bassissimo – a 20 euro – e tutti gli strumenti per sfruttare eventuali crescite del progetto anche grazie alla sua grande attenzione per i bassi consumi.

CRYPTO GREENHEDERA HASHGRAPH
Token:HBAR
Nascita:2017
Features:Ultrarapida per Timestamp e servizi alle imprese
Tecnologia:Grafo aciclico
Fonte energia:Consumi irrilevanti
HBAR coin green – caratteristiche principali

Hedera Hashgraph è uno dei protocolli di nuova generazione che hanno subito tenuto conto del fatto che il consumo energetico sarebbe stato, potenzialmente, un problema. E per questo ha fatto delle scelte importanti in termini di design, che oggi gli permettono di essere efficiente e a basso consumo.

Hedera Hashgraph Green
Hedera Hashgraph è tra le più ecologiche di tutte, anche se non utilizza una blockchain propria

All’interno del progetto sono già presenti diverse aziende già attive nella lotta alle emissioni per le loro attività principali – pensiamo a Boeing – e una delle forze del network è proprio una gestione in linea con quelli che sono i desiderata dell’economia moderna.

Hedera Hashgraph utilizza una tecnologia brevettata, che supera il concetto di blockchain migliorandone l’output in termini di operazioni al secondo, con un costo bassissimo anche in termini di consumo energetico. Il suo governing council include anche Google, UCL, TataDeutsche TelekomElectricite de France. Tutti gruppi che devono rendere conto all’azionariato e ai governi dove operano anche dei loro consumi energetici. Una garanzia, almeno per ora. Possiamo trovare HBAR – questo il nome del token – anche su Capital.com (qui per una demo gratis e illimitata), intermediario di qualità che inserisce a listino tutti i migliori progetti blockchain, di carattere commerciale e non.

Migliori progetti ecosostenibili pronti a crescere

Ci sono tanti altri progetti che puntano all’ecosostenibilità, facendone spesso la loro stessa ragione di vita. Ne abbiamo raccolti diversi, per indicare anche la direzione verso la quale si stanno dirigendo diversi altcoin, spesso anche con market cap molto bassi. E talvolta coinvolgendo personaggi molto popolari, che vogliono cavalcare due dei più importanti temi del momento: l’ecologia, appunto – e le criptovalute.

  • EWT

Ovvero Energy Web Token, nato da un progetto in joint venture tra RMI e GSy. L’obiettivo è quello di cerare una blockchain per il settore energetico, che possa sostenerne anche il passaggio verso modelli e sistemi più efficienti. Qui non si parla pertanto solo di maggiore efficenza della blockchain, ma anche di infrastrutture per favorire un’infrastruttura dell’energia più rispettosa dell’ambiente. Il progetto sembra però aver perso trazione ed è lontanissimo dai suoi massimi storici.

Ci sono poi diversi progetti nati allo scopo di sostenere attività green
  • POWR

Nata nel 2016, è stata forse la prima delle criptovalute ad occuparsi direttamente delle questioni ambientali. Il token serve infatti per permettere un mercato efficiente all’interno del quale tutti possano scambiarsi energia generata tramite riscorso ai pannelli solari. Anche questo un progetto solido, che dimostra come in realtà la blockchain non sia il problema, ma una delle soluzioni.

  • Internet Computer

Internet Computer è un protocollo generalista che permette di accedere a smart contract, creazione di token, BTC e ETH sintetici in versione ck e più in generale di creare applicazioni decentralizzate. L’obiettivo è molto ambizioso e siamo davanti ad uno dei network più attivamente sviluppati al mondo.

Ha visto lo sviluppo di diverse tecnologie e iniziative green sulla propria piattaforma e offre bassi consumi a fronte di performance da prima della classe.

  • Solana

È un progetto che ormai tutti conoscono e che ha fatto dei bassi consumi uno dei suoi cavalli di battaglia. Il sistema in Proof of History permette di avere dei consumi molto bassi anche di fronte a un elevato numero di transazioni. Per quanto abbia sponsorizzato meno questa sua caratteristica rispetto a diversi dei progetti in lista in questo articolo, merita comunque di essere inserita nella nostra selezione.

Solana è una blockchain generica che permette di scambiarsi il token SOL, di gestire token propri creati in questo standard, di creare e spostare NFT. Una chain generica che è tra le prime per capitalizzazione di mercato.

  • Avalanche

Anche Avalanche, altro progetto di prima fascia, ha spinto molto sui suoi bassi consumi. L’interno network, secondo gli studi più recenti, consumerebbe soltanto quanto consumano 44 abitazioni negli Stati Uniti, nonostante gli importanti volumi che trovano appunto ospitalità su questa chain.

Si parla, nell’ultimo paper diffuso dal gruppo, di un consumo che di 200.000 inferiore a quello di Bitcoin. È uno dei progetti a alta capitalizzazione più importanti in ambiente “green”.

Criptovalute green & progetti ecosostenibili: Opinioni e recensioni autorevoli

Raccogliamo qui opinioni e recensioni anche da parte di fonti terze autorevoli, che possano offrire una visione più approfondita e completa del tema ecologia coniugato secondo il mondo delle criptovalute e della blockchain.

Opinioni che aiuteranno anche a cogliere angoli diversi che magari possono sfuggire, in particolare se le nostre uniche fonti di informazione dovessero essere le discussioni pubbliche, spesso tra soggetti ben poco informati sull’effettivo funzionamento del mondo della blockchain e delle cripto.

Criptovalute del futuro: sempre più verso una scelta ecologica

Il tema ambientale non sarà una questione della quale smetteremo di parlare nel futuro prossimo. Un movimento che è partito dal basso – ma che oggi non ha dalla sua parte soltanto piccoli gruppi o associazioni di opinione, ma anche tutti i principali governi del mondo, compreso quello USA e quello cinese, storicamente tra i meno avvezzi a limitazioni delle emissioni.

Il futuro delle criptovalute non potrà che essere green – o meglio – non potrà che tenere conto del costo in termini energetici ed ambientali del funzionamento delle relative blockchain, un costo importante fino ad oggi ma che, come abbiamo visto, in realtà sta muovendosi nella direzione giusta – anche quando limitazioni in termini di design – che spesso sono anche features – non lo consentirebbero.

E ne sentiremo parlare con sempre maggiore enfasi, anche quando – come abbiamo più volte dimostrato su Criptovaluta.it, in realtà hanno poco di concreto sotto. Ci saranno almeno tre binari lungo i quali si svilupperà questa nuova attenzione per il mondo dell’ecologia anche nell’ecosistema delle criptovalute.

  • Attenzione all’origine dell’energia

Le principali società che si occupano di mining negli Stati Uniti si sono già organizzate in un Concilio che renderà standard i report sul tipo di energia utilizzata. Alcuni dei membri di questo concilio, in aggiunta, hanno già diverse mining farm che utilizzano principalmente o esclusivamente energie rinnovabili. Questo renderà anche progetti e protocolli come Bitcoin molto più sostenibili, verso un impatto zero.

  • Attenzione ai protocolli utilizzati

È difficile immaginare che nuovi progetti di prospettiva che andranno a nascere nel futuro ricorreranno alla validazione in Proof of Work,. Si tratta di algoritmi che, pur con discreti vantaggi in termini di sicurezza rispetto ad altre soluzioni, oggi non sono più o quasi sostenibili. Difficilmente oggi vi si fa ricorso e crediamo che anche per il futuro ci saranno sempre meno progetti che vi ricorreranno.

Alcune delle cripto green producono però rifiuti industriali importanti
  • Attenzione all’hardware

È una delle prove che il momento ecologico che sta vivendo il settore, almeno in termini di pubbliche relazioni, è ancora molto superficiale. Quanto hardware viene “consumato” dal processi di validazione? Non è il caso dei sistemi PoS, ma pensiamo ad esempio a Chia, che è riuscita ad affermarsi sul mercato come alternativa green a Bitcoin. In realtà i dischi SSD che vengono utilizzati per la Proof of Space vengono degradati in modo molto più rapido. Non sarà più un problema energetico, ma di potenziale gestione dei rifiuti assolutamente sì.

Migliori forum per documentarsi sull’argomento

Ci sono diversi forum ai quali possiamo ricorrere per migliorare la conoscenza dei temi green legati alle criptovalute. Forum che non parlano soltanto di ecologia, ma anche del rapporto che i progetti che abbiamo segnalato potranno avere con il calo dei consumi auspicabile per tutto il settore.

Sul nostro Canale Telegram seguiamo anche le evoluzioni del mondo green legato al mondo blockchain e crypto. Entra per rimanere sempre aggiornato sulle ultime novità e su quello che il mercato ha da dirti, prima degli altri.

  • Reddit

Rimane una delle fonti principali per seguire i progetti che si occupano di criptovalute e anche del loro rapporto con l’ecologia. Tutti i protocolli che abbiamo elencato come scelta preferibile per chi vuole investire su tecnologie ecologiche, hanno il loro subreddit, che potremo seguire anche al fine di saperne di più su eventuali mosse tecnologiche.

  • Bitcointalk

È uno dei forum internazionali più importanti per quanto riguarda il mondo di Bitcoin e degli altcoin. Le discussioni, tenendo conto del fatto che questa è una delle questioni fondamentali del mondo delle criptovalute di oggi, si occupano anche di ecologia e di consumi. Forse il posto migliore per chi vuole un approccio anche tecnico alla questione.

  • CryptoInTalk

Altro forum molto popolare per quanto concerne il mondo delle criptovalute e che si è occupato – e continuerà ad occuparsi nel futuro – anche degli aspetti energetici che sono legati a questo mondo. Da seguire sia se si investe in questa nicchia, sia se semplicemente si vogliono avere maggiori informazioni a riguardo dei nuovi indirizzi ecologici che sono seguiti dai principali progetti cripto.

Migliori gruppi per seguire i progetti eco-green più interessanti

Quando parliamo di progetti green dobbiamo per forza di cose escludere i due principali token sul mercato e dunque concentrarci su buone fonti informative sui cosiddetti altcoin, anche all’esterno del mondo delle criptovalute.

  • Market Mercenaries

Su Telegram, un gruppo di trader scalmanati e analitici, che puntano spesso anche su token di nuovissima generazione. Ottimo, perché sono interessantissime le chiavi di lettura anche in relazione alle ultime tendenze di mercato, compresa quella green.

  • ICC

Che rimane la più grande community italiana dedicata alle criptovalute, dove confrontarsi anche sui temi green e sul potenziale risvolto che questi possono avere sul mondo dei mercati. Lo troviamo, anche in questo caso, su Telegram.

  • Brighter Planet

Gruppo Facebook in inglese, che si occupa professionalmente dell’intersezione tra tecnologia e criptovaluta. Un buon gruppo dove condividere preoccupazioni e richieste di informazioni sull’impatto delle criptovalute sul pianeta. In inglese, ma importante al punto da valere lo sforzo.

Videocorsi dedicati al crypto green

Abbiamo anche individuato quattro video, in forma di corso o di approfondimento, che offrono delle prospettive e dei punti di vista interessanti per quanto riguarda il binomio criptovalute ed ecologia. Sono video di approfondimento che permetteranno di avere un altro tassello del puzzle a disposizione e di comprendere quali sono effettivamente le forze e le questioni in gioco.

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  • How can we Sustainably Power a Cryptocurrency Future?

Dal Tedx Talk di Tara Shirvani. Un punto di vista interessante, perché parte si da assunti ecologici forse eccessivamente pessimisti, ma pur denotando una certa comprensione dell’intera vicenda. Un punto di partenza ideale per chi è completamente e digiuno di nozioni su questo argomento e vuole comprendere entro quale framework si sta muovendo il discorso pubblico.

  • Che cos’è la Proof-of-Stake e come funziona?

Un video del popolare canale YouTube Bitcoin & Crypto Strategy con Maury, che parla in modo dettagliato ma semplice dell’algoritmo di validazione PoS, che rimane una delle scelte principali per quanto riguarda il mondo delle cripto green. Per capire quali sono i vantaggi (e anche gli svantaggi) di una soluzione di questo tipo.

  • Michael Saylor on the Bitcoin Environment Argument

Un intervento di grande qualità da parte di Michael Saylor, che aiuta a riportare la discussione entro termini scientifici e reali. Il protagonista è Bitcoin, che come molti dei nostri lettori sapranno, è in realtà quanto di meno ecologico ci sia in termini di consumi. Tuttavia c’è un’altra parte della storia, che in parte abbiamo già raccontato sul nostro sito e che Saylor riprende a più tratti.

Cosa ne pensiamo noi? Il parere di Criptovaluta.it sull’argomento

Il tema ambientale è uno di quelli che caratterizzano la nostra epoca. Se tutti i settori industriali del mondo si trovano a fare i conti con la necessità di ridurre emissioni, non possiamo pensare che il mondo delle criptovalute ne sarebbe rimasto al di fuori. La questione è però – e questo dovrebbe essere emerso dal nostro approfondimento – ancora superficialmente definita – e sarà il caso di spendere qualche parola conclusiva per aiutarne a delinearne i confini. Sul tema abbiamo anche realizzato un numero speciale del nostro Magazine

Il tema delle criptovalute ecologiche è giustamente di grande interesse, ma non si deve perdere di vista l’orizzonte corretto per affrontare la questione, ovvero la delimitazione degli ambiti d’uso della blockchain e quanto può effettivamente offrire in termini di servizi e di affidabilità. Discutere nel vuoto pneumatico dei consumi non porterà a soluzioni intelligenti, ma soltanto ad una riproposizione di una caccia alle streghe che difficilmente renderà il mondo un posto migliore.

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Ci sono diverse questioni da affrontare per riportare la questione nell’alveo della discussione intelligente e produttiva, a patto che quello che interessi sia effettivamente provare a ridurre l’inquinamento di Bitcoin & co. pur senza rinunciare a quanto di buono questa tecnologia può offrire.

  • Il tipo di energia è importante tanto quanto la quantità di energia

Bitcoin non riuscirà mai ad essere a basso consumo come le criptovalute di ultima generazione. Il percorso verso un’integrazione maggiore di fonti di energia rinnovabile è già cominciato da tempo – e sotto la spinta del Concilio dei Miner statunitensi, procederà a ritmo sempre più spedito. Se Bitcoin (e gli altri protocolli PoW) dovessero arrivare d una percentuale di rinnovabili superiori al 90% nel complesso, il problema ambientale potrebbe considerarsi come rientrato.

  • Il consumo energetico è una specifica di Bitcoin, non un difetto

Il ragionamento sui consumi di Bitcoin dovrebbe tenere conto anche di quanto otteniamo consumando una quantità di energia così alta. A conti fatti abbiamo una blockchain che non ha mai avuto problemi nel corso di più di 10 anni di attività. Sicura, affidabile e al riparo da manipolazioni. Con la blockchain di Bitcoin – seppur a costi molto elevati in termini energetici – otteniamo un sistema monetario decentralizzato e libero sia dalle manovre espansive delle banche centrali, sia dal controllo bancario privato sulle transazioni.

Consumo green di Bitcoin
È uno dei temi più caldi del settore
  • C’è un trade-off tra consumi e decentralizzazione

Nella maggioranza dei casi c’è un importante trade off tra consumi energetici e decentralizzazione della piattaforma. Progetti come Ripple sono stati da sempre meno esosi in termini di consumi energetici rispetto a Bitcoin ed Ethereum. È anche vero però che in quel caso non possiamo parlare di vera decentralizzazione. Perché la validazione degli scambi è nelle mani di pochi supernodi, che non offrono un ecosistema orizzontale come quello di Bitcoin. Non è necessario schierarsi a favore dell’una o dell’altra soluzione. Ma nel parlare di temi ambientali, si dovrà tenere conto anche di questo.

  • Il mining si fa sempre più efficiente

Sia in termini di recupero di energia che altrimenti andrebbe sprecata, sia invece per quanto riguarda l’efficienza dei chip utilizzati. Il prossimo ingresso di Intel nel mondo della produzione di chip per il mining aiuterà ad un’ulteriore spinta in termini di Bitcoin… ecologico. Comunque no, neanche i consumi di Bitcoin sono necessariamente un problema.

Considerazioni finali

Il tema ecologico rimane uno dei più importanti per il futuro della blockchain – un problema da affrontare senza mezze misure se il mondo delle criptovalute vorrà diventare effettivamente di largo consumo. Occhio però a saltare su soluzioni non ottimali soltanto in virtù di bassi consumi e di altrettanto basso impatto sull’ambiente.

Se di transizione ecologica si deve trattare, andrà accompagnata comunque da un lato dalla scelta di protocolli efficienti ma comunque sopra una certa soglia di sicurezza, dall’altra cercando di utilizzare il più possibile fonti di energia rinnovabile, senza per forza di cose mandare in pensione protocolli come Bitcoin.

Il consumo, se derivante da fonti inquinanti, è un problema che andrà affrontato e che è già in cima alle priorità di chi fa mining e mantiene i protocolli funzionanti a livello professionale. La nascita del Council dei Miner di Bitcoin negli Stati Uniti è un primo passo molto importante in questa direzione. Primo passo che però dovrà essere accompagnato – anche in altre forme – dalle diverse community.

Risorse aggiuntive

https://bitcoin.org/bitcoin.pdf

https://content.ftserussell.com/sites/default/files/education_proof_of_stake_paper_v6_0.pdf

Domande Comuni

Che cosa sono le criptovalute green?

In questa categoria possiamo inserire quelle criptovalute che hanno un atteggiamento di attenzione verso consumi e inquinamento. Ce ne sono diverse che possiamo includere in questa definizione.

Conviene investire in criptovalute green?

Dipende. Non tutte sono dei buoni progetti. Nella nostra guida abbiamo provato a inserire i progetti che riteniamo più validi entro questo comparto.

Quali sono le migliori criptovalute green?

Nella nostra guida ne abbiamo individuate 7. La nostra classifica però è parziale e viene costantemente aggiornata per garantirvi sempre il meglio.

Bitcoin è una criptovaluta green?

Bitcoin ha dei consumi molto elevati. Tuttavia la porzione di energia rinnovabile utilizzata è in costante aumento – e i miner sono oggi fondamentali per il sostentamento di diverse reti di energia rinnovabile.

Perché si parla di inquinamento legato a Bitcoin?

Perché i consumi di Bitcoin, utilizzati dal mining, sono molto importanti e un vettore di attacco facile per i detrattori di questa tecnologia.

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