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Halving Bitcoin VS Mining: cosa succederà? Maxi intervista all’esperto

Per capire cosa accadrà al mining post halving Bitcoin abbiamo intervistato per voi uno dei massimi esperti mondiali: Jaran Mellerud.

L’halving di Bitcoin è alle porte e il mercato è letteralmente invaso da due stati d’animo opposti: c’è chi prepara le cartucce sperando che il prezzo segua i cicli precedenti e chi invece è preoccupato perché ci sarà ulteriore pressione sui miner.

Le ricompense fisse per ogni blocco dimezzeranno e così saranno dimezzati anche i ricavi dei miner. Ne abbiamo parlato con lo specialista Jaran Mellerud, co-fondatore e CEO di Hashlabs mining insieme al quale abbiamo affrontato anche altre questioni fondamentali relative al mining, dall’ambiente alla possibilità che diversi stati si muovano per proibirlo.

Questa è soltanto l’ultima di una lunga serie di interviste esclusive di Criptovaluta.it per i suoi lettori, sempre sui temi più caldi del momento, sempre con i protagonisti che possono raccontarci dall’interno cosa sta succedendo davvero al mondo Bitcoin e crypto. Come sempre vi invitiamo a seguirci sul nostro profilo X per scoprire altre news ed approfondimenti sul modo mondo Bitcoin e crypto.

Cos’è Hashlabs mining

Abbiamo intervistato Jaran Mellerud perché co-fondatore e CEO di Hashlabs Mining1, società di spicco del settore mining che offre infrastrutture per il mining, con attività in tutto il mondo e – cosa ancora più interessante – con fonti energetiche rinnovabili. Il gruppo ha recentemente iniziato a puntare molto sul continente africano, con operazioni in Etiopia che sono finite anche sulle prime pagine della stampa mainstream italiana.

La nostra intervista a Jaran Mellerud

Come sempre la convenzione sarà quella di indicare con C le nostre domande e con JM le risposte che ci ha fornito Jaran.

C: Ciao Jaran, e grazie per essere qui con noi. L’halving di Bitcoin è previsto tra un paio di mesi, e ci sono discussioni accese sulle società di mining e sulla loro capacità di sopravvivere a un dimezzamento secco dei loro introiti. Ti aspetti un calo significativo dell’hashrate? Molte macchine di vecchia generazione diventeranno economicamente insostenibili. Quali sono le tue aspettative? Hai qualche dato?

JM: Mi aspetto un calo dell’hashrate del 20-25% poiché le attività con flusso di cassa negativo verranno disattivate. Circa un quarto dell’hashrate globale attualmente ha costi di produzione per singolo Bitcoin superiori a $25k. Il dimezzamento raddoppierà il loro costo di produzione del bitcoin a $100k, costringendoli allo spegnimento.


C: Ci descrivi la situazione attuale tra le compagnie di mining di Bitcoin? Pensi che assisteremo a un cambio al vertice delle aziende più importanti? C’è qualcuno che rischia di perdere la propria posizione di leader?

JM: La maggior parte delle società di mining quotate in borsa ha bassi costi diretti di produzione per singolo Bitcoin e continuerà a operare. Si sono preparate per il dimezzamento rinnovando il loro parco macchine. Inoltre, i loro bilanci sono solidi poiché hanno trascorso il secondo semestre del 2023 a raccogliere significative quantità di capitale. È probabile che vedremo una consolidazione nell’industria poiché i miner quotati in borsa utilizzeranno le loro possibilità di accesso al capitale per acquisire giocatori di medie dimensioni in difficoltà.


C: Hai pubblicato estensivamente sull’impatto del mining sull’ambiente. Sebbene ci siano uso e produzione crescente di energia pulita dovuto alle operazioni di mining, attivisti per il clima come Greenpeace prendono ancora di mira le compagnie di mining e Bitcoin stesso. Credi che ci sia spazio per ulteriori miglioramenti?

JM: Stiamo assistendo a un cambiamento completo nella narrativa sull’impatto ambientale del mining di bitcoin: i media stanno passando “il mining di bitcoin è dannoso per l’ambiente” a “il mining di bitcoin è benefico per l’ambiente”. Questo cambiamento è guidato da due fattori. Primo, l’isteria generale ESG (Environmental, Social, and Governance) ha raggiunto il picco ed è in ritirata. Secondo, il lancio dell’ETF di Blackrock sta costringendo i media e altri influencer a prendere Bitcoin più seriamente e a studiarlo più approfonditamente. E questo li sta portanto a capire che, dopo tutto, Bitcoin potrebbe non essere dannoso per l’ambiente.


C: I prezzi dell’energia sono stati piuttosto alti negli ultimi due anni. Credi che la combinazione di halving e questioni geopolitiche potrebbe rappresentare un rischio per le operazioni di mining?

JM: Le questioni geopolitiche potrebbero effettivamente rappresentare un rischio per le operazioni di mining. I prezzi dell’elettricità sono relativamente alti negli Stati Uniti rispetto ai paesi in Africa e America Latina, e incentivano finanziariamente i miner con base negli Stati Uniti a spostarsi in questi paesi. Tuttavia, i minatori con base negli Stati Uniti ricevono enormi pressioni da parte del governo statunitense e quindi spesso devono evitare di lavorare in certi paesi o con certi partner stranieri. Questo rappresenta un problema specificamente per i minatori con base negli Stati Uniti.


C: Il governo degli Stati Uniti ha iniziato a richiedere dati dalle operazioni di mining all’interno degli Stati Uniti. Pensi che questo sia il primo passo verso restrizioni sull’uso dell’energia?

JM: C’è un rischio significativo che i miner con base negli Stati Uniti saranno alla fine costretti a pagare un’accisa specifica sull’energia per il mining o qualcosa di simile. In Kazakhstan, il governo ha iniziato a monitorare il consumo di elettricità dei miner dalla fine del 2022 e ha anche introdotto un’accisa specifica sull’elettricità per il mining. Costringendo i miner a dichiarare il loro consumo di elettricità, il governo degli Stati Uniti potrebbe stare preparando l’introduzione di un’accisa di questo tipo.


C: Diverse entità, come ad esempio Tether, stanno avviando operazioni di mining al di fuori degli Stati Uniti. Pensi che ciò beneficerà la decentralizzazione del mining di Bitcoin?

JM: Attualmente, circa il 40% dell’hashrate globale è generato negli Stati Uniti. Una tale concentrazione geografica dell’hashrate ovviamente non è ideale per Bitcoin, specialmente tenendo a mente il desiderio del governo statunitense di dominio e controllo mondiale. È estremamente ingenuo credere che il governo statunitense non costringerà mai i minatori a fare certe cose che non sono positive per la rete Bitcoin. Pertanto, accolgo con favore una maggiore decentralizzazione geografica della rete Bitcoin e applaudo Tether per la sua espansione al di fuori degli Stati Uniti.


C: Grazie per essere stato con noi, Jaran, e per aver risposto alle nostre domande. Prima di salutarci: dove vedi il mining di Bitcoin tra un anno, in termini di hashrate, decentralizzazione, presenza negli Stati Uniti e uso di energia pulita?

JM: Il cambiamento più significativo che sta avvenendo nel mining di Bitcoin nel 2024 è l’aumento della decentralizzazione geografica dell’hashrate. La maggior parte dell’hashrate che verrà dismesso a seguito dell’halving proviene dagli Stati Uniti, il che significa che la quota statunitense dell’hasharate globale diminuirà. Alcuni miner intelligenti con base negli Stati Uniti troveranno soluzioni alternative per il mining di Bitcoin in luoghi più economici come l’Africa e l’America Latina. La mia azienda ad esempio, Hashlabs Mining, è dedicata ad aumentare il tasso di hash in Africa.

Aiutiamo i miner a minare bitcoin in Etiopia alle tariffe di hosting più basse del mondo, utilizzando energia rinnovabile al 100%. L’Africa è ricca di energia rinnovabile, in particolare idroelettrica, quindi un maggiore hashrate in questo continente porterà a una quota maggiore di energia rinnovabile dalla rete di mining di Bitcoin.

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Conclusioni

L’halving avrà un impatto importante sul mondo del mining. Impatto che si aggiungerà a due importanti trend: quello della decentralizzazione geografica e quello del maggiore utilizzo di energia da fonti rinnovabili.

Jaran Mellerud ha confermato le tendenze che avevamo già ravvisato, incluse quelle di un forte cambio di narrativa sulla stampa ora che sono arrivati giganti come BlackRock, tra le altre cose da sempre molto attivi nel mondo ESG.

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Ulteriori risorse

https://www.hashlabsmining.io/

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