Metamask, il famoso wallet non-custodial sviluppato dalla società Consensys, ha appena annunciato una novità bomba. Grazie all’ultima collaborazione con Aave, protocollo di prestito più grande di tutta l’industria DeFi, è stata lanciata una funzione chiamata “Stablecoin Earn”, che consente agli utenti di generare uno yield sulle proprie stable detenute in portafoglio.
Inutile dire che rappresenta un importante punto di svolta, poiché abilita un enorme vantaggio per il cliente finale, che non deve più navigare autonomamente nel contesto selvaggio delle applicazioni decentralizzate per far fruttare il proprio capitale. È questa la direzione che deve prendere il settore web3 se vuole veramente puntare all’adozione di massa: strumenti potenti, ma con un’interfaccia semplice ed integrata.
Metamask ed Aave: la partnership dell’anno
Da sempre tutto il fascino dei wallet privati come Metamask è stato poco valorizzato a causa della scarsa accessibilità e della barriera tecnologica per l’utente medio. Questo limite in parte c’è ancora, essendo il tema della custodia delle chiavi private particolarmente complesso da affrontare per una persona non-nativa del mondo crypto, ma si iniziano a vedere segnali di miglioramento.
Uno di questi segnali è arrivato proprio poche ore fa con l’annuncio della collaborazione tra Metamask ed Aave, e con il lancio della funzione “Stablecoin Earn”. Come funziona? Semplicemente gli utenti possono ottenere rendimenti su USDC, USDT e DAI, direttamente all’interno del wallet, senza dover uscire dai propri confini. Quelle monete vengono automaticamente depositate per il lending su Aave, generando un comodo yield

Il servizio è attualmente disponibile solo per Metamask Mobile, su sistema operativo Android (su iOS verrà lanciato questa settimana). Le reti blockchain supportate sono quelle di Ethereum, Linea, Arbitrum e Base. Ricordiamo anche che per la funzione Stablecoin Earn non ci sono costi aggiuntivi al di fuori delle commissioni del gas e di quelle standard applicate dal protocollo Aave. Non serve nemmeno la KYC per iniziare!
Verso una DeFi più semplice e spendibile nel mondo reale
Sebbene questa integrazione possa sembrare poco vantaggiosa per un degen del mondo crypto abituato a smanettare con wallet come Metamask e protocolli come Aave, in realtà rappresenta un grande passo in avanti verso una DeFi migliore. L’obiettivo dovrebbe essere quello di rendere sempre più semplici ed intuitive le interazioni con questo mondo, così da poter portare l’adozione ad un ampio livello.
Passo per volta, ci stiamo avvicinando al target del mainstream: Metamask, così come anche altri servizi wallet, sta implementando comodità e servizi interni che rendono tutto disponibile in-app. Di recente ad esempio Consensys ha lanciato la propria carta di pagamento Metamask, con la collaborazione del circuito internazionale Mastercard e dell’emittente Banxa, con cui poter spendere le prorprie crypto detenute nel portafoglio non-custodial.

A proposito della carta Metamask, l’ultima integrazione con Aave ha un’implicazione anche sul modo con cui queste crypto possono essere usate nella vita di tutti i giorni. Infatti, oltre ai rendimenti nativi in stable, gli utenti potranno spendere direttamente dalla carta i token aUSDC (Aave USDC), che rappresentano la porzione di USDC depositata in lending.
La cosa interessante è che il rendimento continua ad accumularsi fino all’istante esatto in cui viene effettuata la spesa, migliorando l’efficienza del capitale. Ricordiamo che comunque per questa carta è necessaria la verifica KYC. I fondi rimangono custoditi in autonomia, ma senza lo pseudo-anonimato tipico delle interazioni non custodial.
Metamask: tutto in un’unica interfaccia
Metamask lo ha capito bene già da tempo: per raggiungere realmente un’adozione di massa è necessario rendere tutto disponibile all’interno della stessa interfaccia. Scordatevi un futuro dove gli stakeholders di questo settore impiegano 7 portafogli differenti, 10 estensioni browser e 20 applicazioni DeFi. Per poter realmente funzionare tutto deve essere accessibile da un unico hub finanziario.
Le collaborazioni con Aave per i rendimenti stablecoin e con Metamask per la carta di pagamento, sono solo la punta dell’iceberg di un processo evolutivo iniziato da tempo. Su questo wallet fino a pochi anni fa non si poteva far nulla, eccetto interagire ( anche scomodamente) con le Dapp decentralizzate.
Ora invece si possono mettere in staking asset come ETH e SOL, senza passare per intermediari esterni. Si può eseguire un bridge da 9 blockchain differenti, si possono controllare gli airdrop non claimati. Oppure ancora si può gestire la tassazione attraverso uno strumento integrato. Insomma piano piano tutte le esigenze del mondo crypto stanno diventando “risolvibili” all’interno del wallet.
Non esiste solo Metamask
Nonostante stiano lavorando molto bene in questo senso, dobbiamo comunque ricordare che, per fortuna, non esiste solo Metamask come provider di wallet non custodial. Ad oggi è lo strumento più utilizzato nel web3 con oltre 30 milioni di utenti mensili, ma non per questo siamo costretti a considerarlo come l’unica opzione disponibile.
Ci sono valide alternative, talvolta consigliate per degen con più esigenze operative e meno comodità da newbies, come ad esempio Rabby wallet. Quest’ultimo ad esempio presenta alcuni vantaggi come un supporto multi-chain nativo per la visualizzazione aggregata dei fondi, previsione delle firme sugli smart contract.
Per esperienza personale, aggiungiamo anche un’esperienza migliore con molti meno bug ed un’interazione più fluida, che permette di muoversi in modo decisamente più sma
Criptovaluta.it® Ultime Notizie Bitcoin e Crypto News | Criptovalute Oggi
