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TRUMP FIRMA

Pensioni USA: ok a investimenti su Bitcoin e crypto dopo ordine di Donald Trump

Pensioni 401(k): ora si potrà investire in crypto liberamente. Trump si appresta a firmare l'ordine della svolta?

Oggi Donald Trump dovrebbe firmare un ordine esecutivo che avrà come obiettivo quello di permettere ai fondi 401(k) – fondi pensionistici statunitensi il cui funzionamento è invero particolare – di investire in private equity, ma anche in criptovalute, nel settore immobiliare e nella grande categoria degli asset alternativi. Questo almeno secondo quanto è stato riportato da Reuters.

È una scelta di grande rilevanza: si aprono le pensioni degli americani, che muovono somme importanti, a settori che tradizionalmente ne erano esclusi. Probabilmente non tutti i gestori lo permetteranno, ma potrebbe essere una svolta positiva per tutti i comparti coinvolti.

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La firma di Trump sugli asset alternativi

Manca ancora l’ufficialità, perché di firme non ne sono state ancora apposte. Tuttavia la notizia arriva da Reuters e non dovrebbero esserci smentite.

Donald Trump avrebbe infatti in programma di firmare un ordine esecutivo tramite il quale si permetterà ai 401(k) di investire anche in crypto, immobiliare, società non quotate e anche altri asset alternativi.

La decisione era già nell’aria da tempo e in realtà in parte era stata già scontata dai mercati. Ci saranno altri risvolti a rendere questa notizia di grande spessore oppure un nothingburger, ovvero una notizia che va poco oltre l’annuncio.

  • Cosa sono i 401(K)

Sono fondi di previdenza che vengono alimentati sia da contributi del dipendente, che talvolta vengono pareggiati anche dal datore di lavoro. In genere, fino ad oggi, si potevano investire in fondi comuni, in azioni, obbligazioni e altri tipi di asset dei mercati tradizionali.

Sono una forma molto gestita di risparmio per la pensione, perché i gain sono esentasse, con i fondi che però possono essere ritirati solo dopo i 59 e 6 mesi del titolare.

Ci sono degli importanti limiti di contribuzione per partecipare a quello che è un regime speciale e favorevole per il risparmio. 23.000$, che salgono a 30.000$ di contribuzioni annue superati i 50 anni.

È un letterale fiume di denaro (si parla di quasi 9.000 miliardi di dollari), che però non finirà tutto sulle criptovalute, ma anche in altri asset. Con una questione ulteriore che riguarda i gestori.

La questione Plan Provider

Va ricordato ai nostri lettori che i 401(k) sono gestiti da Plan Provider che hanno ad oggi una certa libertà nell’offrire o non offrire certi asset.

Fidelity, società che amministra già due ETF crypto, uno su Bitcoin, uno su Ethereum, in realtà offre già accesso agli asset digitali. È la più grande per gestione di questo tipo di prodotti – ovvero un digital asset account che permetteva di investire una parte del proprio 401(k) in Bitcoin. Tuttavia fino ad oggi la questione si è anche scontrata con delle guidance del Dipartimento del Lavoro che scoraggiavano questo tipo di offerta.

Tali guidance sono state già ritirare a maggio 2025 e per il momento non è chiaro cosa cambierà davvero. Ci sarà l’imposizione da parte del governo USA affinché tutti i Plan Provider offrano accesso a quei mercati? O semplicemente saranno rimossi ulteriori (e invisibili) ostacoli?

Per quanto riguarda i principali gestori di Plan Provider:

  • Fidelity offre già la possibilità, che però deve essere abilitata dal datore di lavoro;
  • Vanguard: il grande gestore è storicamente contro le crypto, non ha cambiato idea sul tema dopo l’arrivo degli ETF, a meno che non venga cont
  • T. Rowe Price: per il momento non ci risulta che offra esposizione.
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