L’ondata pro crypto del governo USA non si ferma. Nella giornata di ieri Howard Lutnick, che è Segretario del Commercio, ha annunciato che il suo Dipartimento inizierà a pubblicare dati su blockchain. Per il momento non è stata specificata l’infrastruttura che sarà scelta. Lutnick ha inoltre aggiunto che la tecnologia sviluppata sarà poi offerta anche agli altri dipartimenti federali.
Howard Lutnick ha già degli importanti trascorsi nel mondo crypto. Con la sua Cantor Fitzgerald (ora nelle mani dei figli) è custode delle riserve di Tether. Ha anche permesso lo sbarco in borsa di XXI Capital, società di tesoreria Bitcoin con gli investimenti di Tether, Bitfinex e anche SoftBank. Lo stesso gruppo ha attivato nel 2025 servizi di prestito con collaterale in Bitcoin. Non esattamente la più disinteressata delle azioni, contesterà l’opposizione, per un governo dai confini molto sfumati tra affari privati e questioni pubbliche.
Svolta nel governo USA?
In realtà del passaggio dei dati su blockchain si era già parlato in passato, anche prima delle elezioni. Un tema buono per tutte le stagioni, che hai il pregio – per i governi – di farli sembrare sul pezzo.
Ora la cosa però sembrerebbe volersi fare più seria. È infatti arrivato l’annuncio di Howard Lutnick, che è plenipotenziario per il Commercio negli USA e che – tra le altre cose – sta conducendo le trattative per i dazi con i partner commerciali degli Stati Uniti.
Cosa ha detto Lutnick? Che il suo Dipartimento comincerà a diffondere dati affidandosi alla blockchain. Niente di più e niente di meno: non sono stati specificati quali dati verranno distribuiti onchain e neanche quale sarà lo scopo o il vantaggio.
Non è chiaro per il momento di quale chain si tratterà: c’è il sospetto, fondato fino a un certo punto – che in realtà ancora una volta gli affari privati della cricca trumpiana si incroceranno con la funzione pubblica.
Cosa che ci riporterebbe a un possibile utilizzo di Cronos, sulla la quale con invidiabile tempismo ieri una delle società di Trump ha annunciato dei grossi investimenti?
Oppure si tratterà di un progetto su qualcuna delle blockchain ritenute made in America?.
Per ora appunto è impossibile dirlo, perché dal Dipartimento del Commercio non sono arrivate notizie di alcuni tipo.
Come reagiranno i mercati?
Se dovesse essere scelta una blockchain pubblica e dunque anche magari dotata di token, probabilmente ci sarà una cosa all’annuncio, da valutare poi sul medio e lungo periodo.
Difficile però esporsi ora in assenza di altre comunicazioni: si può speculare, ma con tutti i rischi del caso. Che data l’assenza dei dettagli di cui sopra, diventa un po’ come muoversi a caso.
La lista di crypto che il governo sembrerebbe intenzionato a considerare come Made in America è in verità assai lunga. E non è ancora chiaro quali saranno gli eventuali criteri per scegliere quella utilizzata dal governo.
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