Breve ma intenso scarico sui mercati – azionario e crypto – dovuto a dati poco incoraggianti da Chicago PMI, che certamente non erano il dato macro più importante atteso per oggi. L’indice che misura il livello di attività economica dell’area comunica un 41,5 contro aspettative che erano fissate a 46, in ribasso comunque rispetto alla lettura precedente a 47,1.
Un brutto dato per quella che è una delle aree più importanti per l’economia USA e che lascia intendere che in realtà non tutto stia andando per il meglio in termini economici per gli USA. Dati che probabilmente tutti avranno dimenticato fino alla prossima lettura, ma che però almeno per ora dominano il mercato.
Male Chicago, quasi ok Michigan
I due blocchi di dati riguardano il primo Chicago PMI, dato che misura la performance dei settori economici della regione di Chicago. Si utilizzano per misurarlo produzione, consegne, impiego, backlog degli ordini e nuovi ordini. E il quadro che ne esce non è certamente dei migliori.
L’indice torna prepotentemente sotto i 45, con un 41,5 che fa tremare i più che avranno dimenticato che a gennaio, maggio, giugno 2025 nonché a novembre e dicembre 2024 siamo stati su livelli sensibilmente più bassi.
I mercati sono veloci nelle reazioni e molto lenti a ricordare, motivo per il quale riteniamo che si tratti di un evento difficilmente in grado di condizionare l’eventuale trend.
- Michigan
Alle 16:00 è stato anche il turno dei soft data che arrivano dall’Università del Michigan, che raccontano:
- Consumer sentiment in linea con le aspettative (anche se leggermente inferiore)
- Aspettative dei consumatori più basse delle aspettative
- Current condition sopra le aspettative;
- Aspettative inflazione sotto le previsioni (a 3,5% contro mediana previsioni a 3,9%).
Sono dati che raccontano di un’economia che qualche problema dovrebbe averlo, per quanto limitate e poco precise potrebbero essere le indicazioni di dati in parte regionali, in parte invece soft data che descrivono in realtà le.. aspettative di un pubblico che è più pessimista, in media, della realtà.
Situazione confusa: Bitcoin e crypto…
Hanno amplificato perdite che si sono registrate però anche sui mercati tradizionali. Preoccupazioni che ci sono, in una fase complicata e che tutti vorrebbero vedere con meno problemi possibili per il percorso di tagli ai tassi che si dovrebbe intraprendere.
Rimane però – e ci prendiamo il rischio di metterlo nero su bianco – di un gruppo di dati che in realtà dovrebbero spingere verso la bontà dei tagli. E dunque che hanno destato preoccupazioni forse eccessive in una seduta che si è aperta in realtà con volumi risibili e con un clima da fine estate che – in termini di volumi bassi- dovrebbe finalmente volgere al termine.
Male Bitcoin, che perde anche i 110.000$. Peggio Ethereum, che perde in 1 ora il 2,5% e che è la peggiore delle top. Tutto questo dopo dati sull’inflazione non incoraggianti.
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