Bitcoin è uscito dal FOMC di mercoledì con un piccolo rialzo di incoraggiamento da parte del mercato. I trader, sulla scia di un taglio dei tassi di interessi di 25 bps, hanno spinto la principale criptovaluta di qualche punto percentuale verso la soglia dei $118.000, per poi incontrare una leggera barriera dell’offerta.
Ora l’outlook appare particolarmente positivo, soprattutto in vista di quello che ne potrebbe scaturire sul fronte macro a seguito della conferenza stampa di Powell. Argomenti di cui abbiamo parlato ieri sera in live con GG nel nostro canale YouTube.
Tralasciando invece gli aspetti macro, e focalizzandosi sull’analisi on-chain, possiamo definire questo momento come una fase estremamente delicata per Bitcoin. Tutto sembra far pensare ad una continuazione rialzista da qui a fine anno, con gli holders più astuti che hanno approfittato delle ultime settimane di incertezza per fare il buy the dip. Allo stesso tempo però ci troviamo ora di fronte ad una resistenza dura da superare, che rischia di innescare ulteriori sessioni di consolidamento verso il basso.
Bitcoin: ATTENZIONE a questo livello
Secondo l’indicatore “BTC: Cost Basis Distribution Heatmap” di Glassnode, strumento che indica le aree di prezzo dove si concentra la base di costo degli investitori, attualmente Bitcoin si sta scontrando con un cluster molto fitto. In particolare, nella zona che va dai $117.000 fino ai $118.500, vediamo una concentrazione significativa di coin acquistate in passato.
Ciò significa che in questo range potremmo assistere molto facilmente a delle prese di profitto, con qualche trader che sarà più incentivato a vendere in parità dopo il recente calo. Infatti è probabile che i BTC acquistati a quei prezzi risalgono proprio al momento del fake ATH di metà agosto. Ora che il prezzo è tornato in breakeven, c’è il rischio che gli utenti decidano di liquidare parte delle proprie posizioni, innescando un principio di sell-off.
Se non dovessimo rompere i $118.50 con decisione, gli orsi potrebbero portare Bitcoin a consolidare su livelli inferiori, dove c’è tra l’altro molta attività, in particolare tra i $110.000 ed i $109.000. Un breakout invece dovrebbe spalancare le porte ad un rally verso i massimi storici, senza grossi ostacoli.

Occhi puntati sui mercati derivati
Sarà molto importante tenere sotto controllo l’andamento dei mercati derivati Bitcoin, soprattutto nella metrica dell’open interest, che negli ultimi giorni ci ha dato qualche spunto di riflessione. Dal 13 settembre infatti, mentre i prezzi di BTC hanno viaggiato in lateralità, la somma dei contratti aperti sui futures è leggermente diminuita, con il boom dell’attività di de-risking proprio ieri in anticipazione del FOMC (linea rossa)
Ora l’open interest sembra aver rimbalzato bene nelle ultime ore, ma ci sarà da capire con più attenzione come si posizioneranno i trader da qui ai prossimi eventi del calendario macroeconomico. Se l’indicatore andrà per un aumento, sarà più probabile che Bitcoin riuscirà a muoversi al rialzo con decisione, sostenuto dall’aumento delle posizioni speculative.
Invece, nell’ipotesi di una contrazione dell’open interest, ogni tentativo al rialzo potrebbe configurarsi più come una finta, portando poi ad una distribuzione dei prezzi.

C’è ancora spazio per un’accelerazione di Bitcoin
Un dato che ci fa rimanere complessivamente positivi, e che ci fa sperare in uno sfogo bullish di Bitcoin da qui a fine anno, è l’andamento del “Leverage Ratio” sui futures. Dovete sapere che i mercati solitamente tendono a punire gli eccessi speculativi, andando ad invertire quando la maggior parte degli operatori sono posizionati nella stessa direzione con un’alta leva finanziaria.
È esattamente quello che è successo a dicembre 2024, dopo la rottura dei $100.000 per la criptovaluta: tutti sono andati long sperando nel “to the moon”, e sono stati bastonati da una lunga correzione. In realtà è successo diverse volte negli ultimi anni, specialmente in bull market. Serve come reset speculativo, dal quale poter liquidare i trader troppo avidi e gettare le basi per un continuamento più sano.
Oggi invece non siamo ancora arrivati ai livelli di fine anno scorso, nonostante comunque andando verso un lento e progressivo aumento. Dunque, ci sono ancora tutte le condizioni per un’eventuale fase di schizofrenia del mercato con pump improvvisi ed alta volatilità.

E a tal proposito, anche l’indice di volatilità implicita a 1 e 3 mesi sembra essere precipitato a ribasso, presso livelli che storicamente anticipano poi un movimenti esplosivi. Preparatevi, perchè se i conti sono corretti, ci aspetta un rally da urlo.
Criptovaluta.it® Ultime Notizie Bitcoin e Crypto News | Criptovalute Oggi
